Agropoli: grande successo della commedia “Il Giovane Pluto”

Si continua a registrare il tutto esaurito agli appuntamenti teatrali che stanno caratterizzando le calde serate estive di Agropoli. Povertà e ricchezza sono il tema  affrontato nella commedia “Il giovane Pluto” dalla compagnia teatrale “Antonio De Curtis” nella fantastica location offerta dal Castello Aragonese. Il primo cittadino di Agropoli, Franco Alfieri e l’amministrazione comunale, sprezzanti del momento di difficoltà e crisi economica che sta attraversando il Paese, continuano ad incentivare queste manifestazioni puntando sempre di più su cultura e arte. La commedia, messa magistralmente in scena dagli attori del teatro Antonio De Curtis e con la partecipazione di Denny Mendez, ha offerto intrattenimento ma anche spunti di riflessione. La trama parla del dio della ricchezza Pluto che colpito da cecità, per volere di Zeus, amministra male i suoi poteri distribuendo la ricchezza in modo diseguale, aggravando gli squilibri sociali. A seguito di eventi straordinari, Pluto ottiene la guarigione, ritorna veggente e ricomincia a ripartire la ricchezza con equità. Della ricchezza come massima aspirazione che oggi ha l’uomo privilegiando il benessere, la fama, gli agi e le comodità, a discapito della cultura, dell’arte e della Scienza abbiamo parlato con gli attori Vito Cesaro, Antonino Mele e Denny Mendez. “Interpreto il personaggio classico della commedia greca, Carione, lo schiavo furbo che offre molti spunti comici e che invece di prendere in giro il padrone, si accorda con esso per gabbare Pluto il dio della ricchezza. – ci spiega Vito Cesaro che riferendosi all’importanza della furbizia al giorno d’oggi ha continuato-  Oggi senza furbizia non si riesce ad andare avanti, basti vedere l’ultima dichiarazione dell’ex ministro Scajola che non lo è stato dichiarando di trovarsi una casa che non sapeva chi l’ha pagata, non essendo stato furbo nel dare quella risposta si è dovuto dimettere da ministro. La furbizia ai giorni d’oggi è un tema fondamentale visto poi anche come siamo governati. Tenere duro e non mollare – ha affermato riferendosi ai giovani che si avvicinano al mondo dello spettacolo-  soprattutto nel nostro lavoro che sembra chi faccia un reality diventi subito famoso. È solo un momento di slancio che a qualcuno fa andar tutto bene ma sempre che si abbiamo buone basi e preparazione, mentre qualcun altro si può perdere per strada illudendosi per un momento di notorietà. Amarezza ma tanta grinta si leggono nelle parole dell’attore Antonino Miele: “Tutti parliamo di ricchezza interiore ma poi, all’atto pratico, chi la cerca? Forse perché oggi c’è un livellamento verso il basso, con personaggi che escono da momenti sporadici di televisione pensando di poter fare teatro improvvisando. Bisogna studiare e formarsi; purtroppo oggi più che portatori di cultura stiamo diventando portantini di cultura. La crisi ci ha investito toccandoci non poco e si va avanti con fatica. Quelle belle tournée invernali che si partiva a settembre e si finiva a maggio non si possono fare più a causa dei tagli al Ministero, alle Regioni, alle Provincie. I finanziamenti sono ridotti del 50%. Un plauso va a chi come Umberto cura questa rassegna e al comune di Agropoli. Son cose che vanno incoraggiate e sostenute. Abbiamo accettato di buon grado di venire ad Agropoli perché ci fa piacere partecipare a delle rassegne dove si cerca di mantenere vivo il discorso del teatro. È un peccato che il nostro Governo non sostenga bene il teatro. Abbiamo avuto dei tagli pazzeschi per quanto riguarda i finanziamenti pubblici; te lo dico anche da gestore di teatro. Abbiamo aperto un teatro da poco, tra Battipaglia e Salerno, il Teatro del Sorriso. Abbiamo messo in scena due spettacoli nostri, sono stati da noi Katia Ricciarelli, Vittorio Sgarbi, Gianfranco D’Angelo, due comici di Zelig ma non abbiamo avuto un euro di finanziamento pubblico. Quando tu porti degli spettacoli di qualità in piccoli centri in cui non c’è la consuetudine ad andare a teatro come si fa in una città i nostri politici dovrebbero fare in modo di sostenerci e incentivare la cultura. E invece è nulla l’attenzione che i nostri politici ci riservano”. “Quando si parla di povertà tutti pensano alla povertà del Terzo Mondo – ha continuato l’ex Miss Italia Denny Mendez – io per povertà intendo anche l’ impoverimento di un qualcosa e questo rischio latente di non poter portare avanti spettacoli di commedia, danza, cinema e cultura. Non si può promuovere la parte culturale, far comunicazione per far conoscere i nuovi talenti che stanno emergendo se  non ci sono incentivi e tutto è abbandonato a sé stesso. È importante essere sostenuti dai vari enti ed aver finanziamenti in modo da poter star vicini ai giovani e sostenerli nei loro studi perché è solo studiando, impegnandosi e facendosi circondare da professionisti che si può far sì che certi valori vengano conservati e queste forme di arte non muoiano mai”.