Salerno, Provincia: i sondaggi di Cirielli
“Oh che bello i sondaggi!!”, sembra essere questa l’esclamazione del presidente Cirielli per il consenso (60%), per la fiducia (52%) e l’operato (53%) che sarebbero stati espressi da circa quattromila intervistati (agli inizi di luglio) dalla “Ipr Marketing” incaricata del sontuoso sondaggio che è costato la modica somma di circa 5mila euro. A fronte di tanto entusiasmo verrebbe da dire subito due cose: che i sondaggi valgono quanto costano (cinquemila euro sono pochi ma sono comunque soldi buttati!!) e che i sondaggi li sa commissionare e gestire soltanto Berlusconi. E tutto questo accade mentre va in scena la “prima epurazione” dal complesso ufficio stampa-portavoce con tanta cura creato ex novo proprio un anno fa. Parlo dell’ottimo collega Eugenio Ciancimino, una epurazione che sta passando quasi sotto tono spacciandola per “un normale cambio”. Il ruolo di portavoce è delicatissimo, non si cambia dopo un anno anche perchè credo che Ciancimino l’abbia svolto al meglio e nell’ottica dell’assoluta professionalità, ma Cava de’ Tirreni premeva e Cirielli ha subito blindato anche questo ruolo. Torniamo al ruolo dei sondaggi ed alle risposte che si vogliono ottenere in base alle domande che si pongono. C’è una clamorosa contraddizione nell’esito del cirielliano-sondaggio. Non si capisce bene, difatti, come possa essere possibile che da un lato la vice presidente Anna Ferrazzano (avvocato ed erede di una nota famiglia salernitana) venga promossa come la candidata ideale a sindaco di Salerno e dall’altro venga bocciato l’operato del suo assessorato alle politiche del lavoro con un modesto 14% di soddisfazione. Insomma, come dire, che la Ferrazzano mentre è la new-entry per la carica di sindaco sarebbe nel contempo la responsabile del presunto sfascio delle politiche del lavoro. La cosa, ovviamente, non mi convince e mi chiedo: “O i sondaggiati sono quasi tutti scemi o le domande sono state poste male o, meglio ancora, sono state poste in funzione di un obiettivo specifico da raggiungere. Difatti, dato per scontato che le politiche del lavoro sono, in ogni amministrazione, il punto di qualità e il fiore all’occhiello, se il fiore è sondaggisticamente appassito come si fa a proporre lo stesso soggetto per la carica di sindaco del comune capoluogo. Sondaggio fasullo, quindi. Fosse solo questo sarebbe un piccolo incidente di percorso, ma non è così. Gradirei, dunque, che a questo punto venissero rese pubbliche il questionario strutturato sottoposto al vaglio dei quattromila cittadini della provincia di Salerno, scelti in maniera disaggregata per sesso, età, titolo di studio e area di residenza. Se è vero che hanno bocciato le politiche del lavoro della Provincia vorrà dire che il 65% di quei quattromila intervistati non ha mai seguito le grandi vertenze di lavoro, e la cosa sinceramente non mi sembra reale. Pensare, poi, che la Provincia non abbia suggerito ai sondaggisti qualche domanda mirata sulle grandi questioni del lavoro mi sembra proprio da “poppanti di primo pelo”. Ritengo, invece, che al di là del fasullo sondaggio l’assessorato alle politiche del lavoro sia stato (fuori delle chiacchiere e del presenzialismo di taluni altri assessori) l’assessorato che in un anno ha lavorato meglio di tutti gli altri. Basta pensare a come la Ferrazzano ha affrontato e risolto la questione spinosa dell’ALVI di un Angelo Villani braccato dalla magistratura fallimentare, la gravissima crisi dell’Alcatel di Battipaglia e a come sta dipanando l’intricatissima matassa degli ipermercati del cavese Antonio Della Monica che è riuscito a mandare in bambola perfino Vincenzo De Luca con il miraggio dell’ipermercato di Torrione. E lo ha fatto, la Ferrazzano, in un clima difficile e pieno di sfiducia e sospetti. Con pazienza è riuscita e riesce a mettere intorno ad un tavolo interessati, responsabili, sindacati, amministratori pubblici ed enti di vigilanza e finanche il vice ministro Paolo Romani. Ecco se un sondaggio avesse premiato questo enorme lavoro della Ferrazzano mi sarei convinto che potesse anche essere la donna giusta per il posto giusto: sindaco di Salerno. Così come è stato rendicontato il sondaggio mi sembra di aver assistito ad una contraddizione in termini e, quindi, non ad una promozione ma ad una immeritata bocciatura. Infine un’ultima considerazione che vuole essere anche un umile avvertimento per Cirielli. Sulla candidatura a sindaco di Salerno non si scherza e, soprattutto, non bisogna mortificare nessuna delle emergenti professionalità della nuova classe dirigente salernitana con specifici radicamenti territoriali. Chi vuole intendere intenda!! In caso contrario Vincenzo De Luca avrebbe già vinto l’ennesima partita.
E’ evidente che hanno intervistato a tutti gli iscritti al principe D’arechi.
questo….è affetto da berlusconite acuta…curatelo prima che faccia troppi danni.
in bocca al lupo