Ravello: Auditorium, la storia dei tre moschettieri
Per l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer doveva essere il profilo di una donna distesa, per altri (forse molti!!) è semplicemente un cazzotto in pieno volto e io mi schiero per questa seconda linea di pensiero. Parlo dell’Auditorium di Villa Rufolo di Ravello che in poco tempo è stato aperto e chiuso già alcune volte. L’ultima è senza dubbio quella più clamorosa, porte sprangate in faccia ad uno dei migliori amici di Niemeyer, il famosissimo cantautore brasiliano Toquinho impegnato in un tour europeo senza precedenti. Costretto ad esibirsi sotto la pioggia!, e pensare che poco tempo fa aveva addirittura ospitato la manifestazione nazionale dedicata ai caduti di mafia con tanto di concerto della banda musicale della Polizia di Stato. Per il progetto si scomodò anche il presidente brasiliano Lula che si recò a Ravello per consegnarlo direttamente nella mani del sindaco che allora era Amalfitano. Oggi, al di là della sua agibilità, c’è da decidere chi dovrà gestirlo o meglio a chi affidare la direzione organizzativa, gestionale ed artistica. Nell’arena, in prima fila c’è Domenico De Masi, sociologo e presidente della “Fondazione Ravello”, con la sua riconosciuta cultura e il suo bagaglio pesantissimo di esperienza. In tribuna i tre moschettieri, Stefano Caldoro – Edmondo Cirielli e il sindaco Paolo Imperato. Presunti paladini della meritocrazia decideranno forse martedì (cioè domani!!) se fare fuori o meno, dopo otto anni, il filosofo De Masi che sarà anche antipatico, che avrà anche un carattere spigoloso, che sarà anche accentratore, ma che comunque in passato ha dato prova di efficienza e professionalità ed è stato l’unico personaggio del mondo della cultura di questo Paese ad aver capito e messo in atto la grande innovazione dello “spoil system”. Come sempre non tutti ricordano, ecco perché il nostro è un Paese strano. De Masi era alla guida del “Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano” su indicazione di Antonio Bassolino e ratifica del ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Non appena il centro sinistra perse le elezioni politiche del 2008 Domenico De Masi, da par suo, che fa? Fa esattamente quello che tutti dovrebbero fare e puntualmente non fanno: rassegna le dimissioni nelle mani del nuovo ministro Stefania Prestigiacomo cogliendo di sorpresa tutti. Soprattutto il centro destra da quella vicenda ne uscì malissimo perdendosi in otto lunghi mesi di bagarre politica intestina prima di arrivare alla nomina dell’attuale presidente Amilcare Troiano. Avranno il coraggio Caldoro – Cirielli e Imperato di riconoscergli almeno il merito di aver rispettato chi elettoralmente è chiamato al governo o continueranno, come sempre, nella consumazione di biasimevoli battaglie intestine per la conquista di un’altra poltrona. Anche se quella dell’Auditorium non è una poltrona come le altre, lo tengano ben presente i tre moschettieri. Quella di Ravello è una poltrona che ha visibilità in tutto il mondo per via non solo dell’incantevole scenario naturale ma anche per la tradizione di un festival internazionale della musica di ispirazione wagneriana. E’ un vero peccato che la storia, la lunga storia dell’auditorium, sia ancora impregnata di polemiche, battaglie legali e vendette politiche, mentre ancora sotto la sabbia cova l’esplosivo ricorso di Italia Nostra presso il Tar di Salerno. Al momento, sotto l’impulso di ben 166 intellettuali e manager, sembrano soltanto due le prospettive. La prima per una gestione arraffazzonata ed alla rinfusa nel guado delle continue battaglie politiche, la seconda è quella di mettere a sistema un regime di cultura e spettacoli per tutto l’anno. E questo potrà farlo soltanto De Masi che da galantuomo qual è ha già annunciato di volersi mettere da parte qualora Regione, Provincia e Comune non diano forti e necessari segnali positivi. La risposta è nelle mani dei tre moschettieri del re. Decidano in fretta e bene, per evitare di dar ragione a Giulio Corrivetti che parla addirittura di caso ai limiti della psichiatria quando descrive la vicenda kafkiana del famigerato auditorium. E come dargli torto!!
NELLA STORIA DEL MONDO,..SI COSTRUISCONO OPERE ETERNE COME LE PIRAMIDI E PIÙ’ LEGGERE COME L’AUDITORIUM,. E’ COMPITO E RESPONSABILITÀ’ DI CHI GOVERNA LE CITTÀ ED I TERRITORI FARE IN MODO CHE LA REGISTRAZIONE DI QUESTI EVENTI NON VENGA CANCELLATA PER SEMPRE,…
TROPPO SPESSO TUTTO CROLLA TRA SCONTRI POLITICI E BEGHE DI PARTITO,…
RINGRAZIO IL COMUNE DI VENEZIA E LE STRUTTURE PREPOSTE PER AVERCI REGALATO INDENNE LA MEMORIA DEL NEGOZIO DI CARLO SCARPA,…SOTTO I PORTICI DI S.MARCO,..
GIANCARLO PORCINI, VENEZIA 1943/2013,…