Sanità: Landolfi, “No a chiusura di Agropoli e Ravello, rivedere Piano Sanitario del Salernitano”

 E’ davvero assordante il silenzio della destra salernitana e campana, alle prese con l’occupazione del potere e con la danza degli incarichi, sulle sorti della sanità nella nostra provincia. La destra di governo, senza colpo ferire, ha consentito che la scure dei tagli si abbattesse  sulla Regione che amministra, subalterna a un governo nazionale che in casi ben più gravi di indebitamento pubblico (su vicende, peraltro, di gran lunga meno rilevanti per i cittadini) non ha mostrato lo stesso rigore. Per molte città italiane sono stati erogati finanziamenti statali straordinari a copertura di “buchi” da terzo mondo. Formigoni si fa valere come e più di un ministro…In provincia di Salerno, invece, si chiudono due ospedali che servono interi pezzi del territorio (Ravello e Agropoli); si riducono le prestazioni, con la “scusa” dell’accorpamento, in aree dove la sicurezza e il diritto alla salute dovrebbero essere preordinate a ogni altra scelta (Roccadaspide e Oliveto Citra).E il resto del Piano non è da meno. Si tratta di un documento astratto, fuori dalla realtà delle cose, legato ai conti e non alla domanda effettiva di prestazioni: la spesa si razionalizza soltanto se si razionalizzano i servizi, assicurando prestazioni minime salvavita anche lontano dalle aree urbane.Su questo il Partito Democratico intende costruire iniziative di lotta e di proposta nelle prossime settimane, entrando nel merito, provando a coniugare le esigenze di rigore e di efficienza con quelle, sacrosante, del diritto alla salute.