Ma chi le scrive le leggi a Berlusconi?
Angelo Cennamo
Come previsto, le sorti del governo dipenderanno dall’approvazione del ddl sul processo breve che approderà alla camera a metà settembre. Lo scontro tra Pdl e i finiani è incentrato, in particolare, sulla c.d. norma transitoria, quella, per intenderci, che metterebbe al riparo Berlusconi dal processo Mills. Gli autonomisti di destra hanno già espresso il loro voto favorevole al senato, ma adesso la posta in gioco è diversa. Se l’immunità del premier diventerà per i finiani merce di scambio lo scopriremo a breve. Il dato rilevante però è un altro: la gestione fallimentare, da parte del Pdl, di tutte le questioni giuridiche concernenti l’immunità del presidente del consiglio. Che Berlusconi avesse bisogno di uno scudo processuale per assolvere al suo mandato elettorale senza interferenze giudiziarie lo si sapeva. Non ci saremmo immaginati tuttavia che i più disparati tentativi per ovviare al problema naufragassero tutti così clamorosamente. A dicembre la consulta si pronuncerà sull’eccezione di anticostituzionalità sollevata dai magistrati milanesi sulla legge riguardante il legittimo impedimento. Se dovessero essere confermate le voci, peraltro insistenti, sulla sua bocciatura, ci troveremmo di fronte ad un quadro davvero desolante. Due lodi respinti, il legittimo impedimento idem, un ddl sul processo breve (con amnistia mascherata) pasticciato e confuso, ai quali si aggiunge un altro capolavoro di tecnica legislativa : il ddl sulle intercettazioni, scritto, riscritto ed emendato un’infinità di volte, per poi finire su un binario morto. Verrebbe da chiedersi: ma chi le scrive le leggi a Berlusconi? Nello staff del premier figurano bravi avvocati quali: Giulia Bongiorno, Nicolò Ghedini e il guardasigilli Alfano. Niente da dire : valenti professionisti, nonostante la giovane età. Non ci risulta, tuttavia, che nei curricula di questi tecnici ci siano pubblicazioni in materia di diritto costituzionale o di procedura penale. La domanda allora sorge spontanea: non poteva, il premier, affidare la stesura di leggi così complicate e delicate ad un pool di docenti universitari esperti e di fama internazionale? Non poteva ingaggiare una squadra di giuristi di comprovata esperienza in materia di tecnica della legislazione? Coraggio cavaliere, forse è ancora in tempo.
una legge scritta bene, rispettosa della costituzione e nell’interesse generale non è questa la strategia dell’orco di arcore (ti cito). invece ha bisogno di pathos, dramma, tragedia e emergenza. solo in un clima simile è possibile scrivere e proporre delle bischerate mondiali. e ora che fini non è più ricattabile, lo hanno liberato di uno scheletro nell’armadio -ma da quanto tempo erano a conoscenza di quella vicenda monegasca, ed è stata utilizzata come ricatto in passato? e quanti sono i politici del pdl in una situazione simile- credo che si andrà lentamente -solo dopo che i nuovi deputati avranno raggiunto l’anzianità per il vitalizio- e stancamente alle idi di marzo. purtroppo caro angelo (cennamo) continui a seminare ceci e pensi di raccogliere patate.
Credo, più semplicemente, che il premier dovrebbe affidarsi ad uno staff di giuristi di ben altro spessore.
Berlusconi ha il diritto dovere di governare senza interferenze giudiziarie. Ma chi lavora per garantirgli l’immunità potrebbe fare di meglio. La legge sul processo breve è improponibile. Non ci sono molte soluzioni e il tempo stringe. Riscrivere, entro dicembre, la legge sul legittimo impedimento potrebbe essere un’alternativa percorribile, nell’attesa del lodo costituzionalizzato.
AC
ci provo con un esempio evangelico: tra Gesù e Barabba, il “consenso popolare” scelse Barabba.
E’ Democrazia se tutti, indistintamente, si voglia essere soggetti alle stesse regole.
Noto comunque che il mito vacilla, pare che il nostro super cavaliere commetta fatalmente un errore: non sa scegliersi i miglori azzeccagarbugli (e si che ha nominato tutti i suoi innumerevoli avvocati o senatori o parlamentari, naturalmente a nostre spese).
Vedrei benissimo Cennamo nella segreteria di Berlusconi a scrivere leggi. Cosi oltre che un eccellente opinionista ci troveremmo di fronte ad un capacissimo estensore di leggi perfette che poi devono essere solo applicate. Io stimo Cennamo e sono convinto che sia il numero uno in assoluto
Ringrazio Antonio per la sua immensa bontà.
Vorrei ricordare a Panormo che Romano Prodi nominò guardasigilli il suo avvocato : G.M. Flik.
AC