Liceo coreutico in Capitale

di Rita Occidente Lupo

Un liceo…in punta di piedi. Tra libri e scarpette rosa. Con tanto di tutù e sogni. Tra tulle e quaderni. In ossequio alla riforma Gelmini, la capitale inaugura il suo liceo coreutico e, come da calendario, spalanca le sue porte alle emulatrici di Carla Fracci o ai grintosi fan di Roberto Bolle. All’ombra della Lupa, 28 giovani studenti per il liceo coreutico del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Dopo i test affrontati e l’attenta selezione coordinata dall’Accademia nazionale di danza a Roma, solo ventotto ragazzi di tutta Italia, impegnati nelle quattordici ore settimanali di storia, teoria e pratica della danza, laboratorio coreutico e coreografico Nella stessa struttura, immersa nel verde, locali per le lezioni di danza.  Un modo diverso per guardare ai banchi scolastici, alternandoli con gli esercizi alla sbarra. Il liceo coreutico, novità pregnante della riforma gelminiana, punta non solo sulle abilità trasversali l’apprendimento, ma anche sulle discipline a lungo accantonate. La stessa musica, un tempo musa ispiratrice di sensibilità svariate, relegata a qualche istituto superiore, recuperata contrariamente al passato, bistrattante troppi talenti. A braccetto con la danza, recuperata la dimensione mimica e melodica, suono e postura, danza e musica, in un percorso formativo che coglie l’essenza percettiva, educando ed affinando gusti e tendenze.