Cilento: “Sviluppo mare sud” un nuovo progetto

Venerdì 17 settembre 2010, alle ore 18.00, alla presenza dell’on Giuseppe  Maria Reina, Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti e dell’on. Salvatore Ronghi, già Vicepresidente del Consiglio regionale Campania e oggi Segretario generale della Regione Lazio, si svolgerà presso l’Aula consiliare del Comune di Agropoli la conferenza programmatica  “Sviluppo mare sud”. L’incontro, con il patrocinio e la partecipazione del Comune di Agropoli, è stato proposto dalla Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo, presente sul territorio con il suo programma itinerante, in partnership con il Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente. La conferenza, alla presenza di personalità ed autorità,  sarà occasione per dibattere le vie percorribili e presentare progetti attuabili per consentire, attraverso la valorizzazione delle potenzialità del Cilento e del comune di Agropoli in particolare, al Mezzogiorno uno sviluppo reale e “legale”. Infatti il comune di Agropoli possiede, data la sua propensione verso il mare, un’indubbia centralità operativa che potrà sempre più svilupparsi grazie al suo porto e grazie alla mise en place di un’ipotetica nuova  portualità ma a condizione che le sue potenzialità vengano moltiplicate attraverso un’incentivazione concreta di Turismo, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti. Agropoli e il Cilento, data la loro posizione geografica hanno dunque “le carte in regola” per porsi come cerniera fra il Nord e il Sud d’Italia e divenire punto cardinale degli scambi commerciali e d’impresa del Mediterraneo tutto. E’ per questo che la Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo ed il Movimento FareAmbiente propongono -e meglio definiranno attraverso prossimi incontri- un piano per il decollo di questa zona d’Italia che potrebbe davvero consentire ad Agropoli e al Cilento tutto di trainare economicamente e culturalmente il Sud Italia. In questo Mezzogiorno di mancato sviluppo economico e industriale, in questa area cilentana che vede Agropoli centro storico e commerciale, si può e si deve fare di più per evitare che possa riemergere il non lavoro, la non produzione e l’illegalità. Anche se sembra emergere un panorama desolante, il contesto socio economico unito al progressivo miglior utilizzo delle risorse comunitarie, alla lotta al precariato e al lavoro nero, alla tutela dell’ ambiente, alla valorizzazione delle risorse del territorio, nel suo complesso offre comunque un quadro  non estremamente negativo, che, tuttavia, richiede e permette iniziative idonee  ad  aiutare a costruire un grande futuro di sviluppo ma che necessita il concorso di tutti, delle autorità nazionali, regionali e locali. Con i presenti si affronteranno e si studieranno dunque piani d’azione concreti relativi a Turismo,  Nuova Portualità,  Ambiente, Infrastrutture e Trasporti. Dopo i saluti di apertura delle discussioni del Sindaco di Agropoli, Avv. Franco Alfieri e del  Presidente del Consiglio Comunale di Agropoli, Ing. Agostino Abate,  interverranno il Vicesindaco e Assessore al Turismo del comune di Agropoli, Ing. Mauro Inverso, l’Assessore al Mare del Comune di Agropoli, Ing. Raffaele Carbone, il Presidente di FareAmbiente, Prof. Vincenzo Pepe, il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Avv. Amilcare Troiano, il Presidente della Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo,  Dott. Giuseppe Fausto Milillo e il Segretario Generale della Regione Lazio, on. Salvatore Ronghi. A concludere i lavori della conferenza programmatica “Sviluppo Mare Sud” , l’intervento dell’On. Giuseppe Maria Reina, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per la Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo è solo attraverso una Cultura del Fare che gli obiettivi di Crescita, di Cultura, di Impresa e di Legalità potranno essere raggiunti: questa conferenza vuole essere solo un punto di partenza per un nuovo inizio che, se vedrà le parole e i buoni propositi tradursi davvero in fatti, apporterà sicuri benefici non solo al Cilento, ai suoi abitanti, ai suoi lavoratori e soprattutto ai suoi giovani,  ma anche a tutto il Mezzogiorno, e di conseguenza a tutta la Penisola. L’Italia, potrà, proprio attraverso lo sviluppo delle potenzialità inutilizzate o mal utilizzate del Mezzogiorno far crescere occupazione e produzione e uscire dalla crisi economica.