Iconografia di S.Benedetto con la SS.Trinità

Quando il benedettino S.Alferio, esattamente mille anni fa, iniziava la costruzione della Badia di Cava era deciso a dedicarla, cosa che avvenne, alla SS.Trinità. Non esisteva allora ancora nella Chiesa una festa ufficiale di Dio visto come Trinità di persone. Ed anche dopo che ebbe elevato al cielo il complesso monasteriale offrendolo a Dio uno e trino, Alferio non potè celebrare mai, in ottemperanza alle leggi liturgiche della Chiesa, una festa ufficiale della SS.Trinità. Se non la celebrò Alferio ancor più non la celebrò S. Benedetto, vissuto molto tempo prima di Alferio. La festa della SS. Trinità sarà ufficializzata solo agl’inizi del Trecento dal papa avignonese Giovanni XXIl. Il santo di Norcia tuttavia prima di Alferio credette fermamente nel dogma [ su questo argomento ha mirabilmente fatto luce M. Maria Geltrude Arioli nel suo studio: <Itala mela e la Spiritualità Trinitaria nella tradizione Benedettina > cfr. Itala Mela – Monastero Benedettino Santa Maria del Mare, La Spezia.  www.santamariadelmare.it ]. E’ per la tardiva ufficializzazione della festa della Trinità, dunque, che un’ iconografia in cui S. Benedetto è visto insieme alla SS. Trinità si è sviluppata anch’essa tardi, stando a ciò che mi è sembrato riscontrare ? E’ probabile. A partire dagl’inizi del Seicento, comunque, c’è un discreto numero di opere d’arte nelle quali insieme al patriarca del monachesimo occidentale ci sono le tre persone da cui “è formato” Dio. La prima che voglio qui ricordare è la tela di Pietro Novelli del 1635 che raffigura S.Benedetto che distribuisce la sua Regola agli ordini monastici e cavallereschi che è a Monreale (Palermo) nell’abbazia di S. Martino delle Scale. Ci sono poi due grandiosi affreschi raffiguranti S.Benedetto in gloria (o l’apoteosi di S.Benedetto), il primo di Angelo Massarotti del 1702 nell’ex chiesa monastica di S.Benedetto a Cremona, il secondo di Matthaus Gunter, terminato nel 1763, nella chiesa benedettina di Rott Am Inn  in Baviera. S. Benedetto in gloria è il soggetto anche di un bassorilievo del 1728 in marmo bianco con elementi in oro di Giovanni Marino nella cappella del Duomo di Monreale. In esso la SS.Trinità è simboleggiata da un triangolo equilatero con all’interno la scritta ebraica IAWÈ. La SS.Trinità è ancora sulla testa del santo di Norcia in una tela settecentesca in cui sono pur presenti santi e sante dell’ Ordine benedettino, nella chiesa di S. Maria della Concezione a Siracusa. Chiudo la mia rassegna con un singolare dipinto di Alessandro Tiarini (1577-1668) eseguito per il Convento di S. Ambrogio alla Massima a Roma. Non vi si vede un S. Benedetto con la Trinità, ma con due angeli. Uno gli regge mitria e pastorale, l’altro alla sua sinistra, lo istruisce su un argomento definito di controversa specificazione tematica. A me è piaciuto credere che gli stia parlando delle persone della SS. Trinità perchè con le dita della mano sinistra forma il numero tre. In particolare m’è parso che gli stia spiegando qualcosa sullo Spirito Santo perché si sta soffermando sul dito medio, simbolo appunto della terza persona dell’Onnipotente, appunto lo Spirito Santo. Tutte le opere da me citate sono visibili in Internet. Basta scriverne, di ciascuna, nel motore di ricerca, il titolo e il nome dell’artista che l’ ha realizzata, in italiano o in inglese. Alcune sono ben commentate.

Maria  Rosaria Adinolfi