Giustizia terrena!

di Rita Occidente Lupo

Teresa Lewis, giustiziata a distanza d’un secolo in Virginia, senza appello. Il suo quoziente intellettivo, per appena 2 punti, non le ha lesinato l’iniezione letale. Le ultime ore, in serena preghiera. Dopo aver consumato pollo fritto e piselli. L’addio al mondo, col suo cappellano e le gambe barcollanti. Affetto per la figliastra, ricalcato prima di morire. Il caso ha fatto il giro del mondo. Accostato anche alla condizione iraniana di Sakineh. Condannata per l’omicidio del marito e del figliastro, anche se raggirata da due complici, sulla Lewis quest’ultimi, condannati all’ergastolo, pronunciati in merito alla sua facilità di lasciarsi raggirare. Gli Usa, al di là delle petizioni e delle schermate abolizioniste, delle cordate imploranti grazia, hanno calato il tendone blu nella cella. Per una sorte, gestita dal boia senza scure. Il veleno ha consentito solo pochi minuti di vita, prima dell’arresto circolatorio. Un inclemente ago in vena, per un decesso a suon di recriminazioni, sull’effettivo stato di salute della colpevole. Affetta da anni da disturbi della personalità. Da un’infanzia alquanto travagliata, un matrimonio precoce e seconde nozze con un compagno di ben vent’anni più maturi, la Lewis, non era uscita indenne. Ma questo non è servito a clementare gli Usa. Che annoverano, nel braccio della morte, un’altra vittima della giustizia terrena. Punito il crimine, con un altro crimine!  Ma la riabilitazione sociale americana, non va per il sottile a riguardo. Insensibile anche alle lotte di Amnesty, da anni militante la convinzione che la vita non debba giammai essere soppressa, giustiziera senza tempo, contro le tesi del tempo!

3 pensieri su “Giustizia terrena!

  1. Bravi! Questi operatori (si presume psico/sociometrici) a misurare con cotanta precisione il QI di Teresa; sereni!? Coloro che hanno confermato il giudizio; tutti sicuri del proprio operato; nessuna incertezza?
    La verità è una continua ricerca e, pertanto, che siamo “padroni” della vita, giammai della morte.

  2. La massima pena, mai come vendetta, solo per renumerare il male fatto.
    Se è morta cofessata e pentita delle sue azioni(sembra che abbia chiesto scusa alla figlia per il male che ha fatto), …statene certi che in PARADISO l’hanna accolta con il suono delle campane, perchè sulla terra, lei, ha apagato con la massima pena.(Teologia del dolore)
    in bocca al lupo

  3. “Perche’ si uccidono le persone che hanno ucciso altre persone?
    Per dimostrare che le persone non si debbono uccidere? E’ una frase di Norman Mailer.
    Quando è lo Stato che uccide, l’omicidio viene visto come un’azione “legale” e dunque fattibile anche da parte del singolo cittadino!
    Ecco perchè la pena di morte non è affatto un deterrente, anzi laddove essa è in vigore il tasso di omicidi è più elevato. Può solo elevare il tasso di INCIVILTA’ uno Stato che non educa ma punisce con la morte i suoi figli!

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