Manzione, Quoziente Salerno
In questi giorni vi è un notevole risalto sulla stampa cittadina e nazionale circa la situazione di grave disagio e dissesto economico in cui le famiglie campane, specificatamente salernitane, versano. Mancanza di lavoro, aumento dei prezzi, servizi sanitari in rincaro sono solo alcune delle nuove variabili contro cui i salernitani si trovano a combattere. Lo stesso sindaco on Vincenzo De Luca, in più interviste ha sottolineato la sofferenza e le problematiche che la Città sta vivendo in questo periodo. Pertanto il consigliere comunale Carmine Manzione, sulla scorta dei positivi riscontri avuti in altri comuni di Italia, ha sollecitato una immediata convocazione delle commissioni “Politiche Sociali” e “Finanze” per il lancio del Quoziente Familiare. Il Quoziente Familiare è uno strumento necessario che valorizza la famiglia con figli, la condizione lavorativa, la presenza di invalidità, la condizione di genitori affidatari. Permette di “confezionare tariffe su misura” per ognuna di esse, grazie a un coefficiente migliorativo di tariffa che terrà conto dei carichi di cura. E’ un valido strumento che concorre nel riconoscere la famiglia come risorsa fondamentale della comunità. Il cons. Manzione ha dichiarato: “L’obiettivo che intendo perseguire è di elaborare un “coefficiente correttivo a misura di famiglia”, rendendo più eque e omogenee le tariffe del Comune, rafforzando la capacità economica delle famiglie e promuovendo la capacità delle stesse di svolgere al meglio le proprie funzioni alla cura, all’educazione, al sostegno e all’accoglienza. Tutto ciò rappresenta un notevole passo in avanti. Si stima che le famiglie possano arrivare a risparmiare, in modo proporzionale, fino al 50% ad esempio sulle tasse scolastiche e sulle tariffe comunali”. Sostanzialmente le famiglie verranno aiutate a seconda del numero dei figli riguardo le tariffe di accesso ai servizi comunali (il riferimento è ovviamente “agli asili nido, alle scuole dell’infanzia e ai servizi socio-assistenziali”). Il Quoziente Familiare si può, anzi si deve, fare subito! La famiglia esiste da sempre, già gli antichi Romani le davano un grande valore. Cicerone sosteneva che fosse il seme del buon governo. Una buona famiglia genera buoni cittadini e le politiche per la famiglia sono la vera priorità. Difatti, delle buone politiche familiari possano risolvere tutti quei problemi che sfociano nei servizi delle politiche sociali. Prevenire è meglio che curare. Il Quoziente Familiare non risolve i problemi della famiglia, ma può essere un valido strumento per non soffocarla. Si propone di dare un fisco a misura di famiglia, mostrando l’importanza – a livello economico e sociale – del primo nucleo della comunità. Non si tratta di elemosina, ma di un messaggio forte e chiaro che prende spunto dalla Costituzione Italiana. Sposarsi, mettere su famiglia, educare i figli perché diventino dei buoni cittadini, stare vicino agli anziani sono buon modo per servire il nostro Paese. Perché lo Stato non reinveste nella famiglia tutte le risorse che la famiglia gli fa risparmiare? Ad oggi, per calcolare tutta una serie di imposte si usa un parametro, l’Isee (indicatore di situazione economica equivalente), uno strumento che tiene conto del reddito, delle proprietà e della composizione del nucleo familiare. Il principio cui si ispira l’ISEE – consentire l’accesso ai servizi e alle agevolazioni in base all’effettiva situazione economica del richiedente – è senz’altro valido e universalmente accettato; tuttavia, alcuni meccanismi di calcolo, e in particolare la scala di equivalenza, risultano non essere equi e addirittura penalizzanti per le famiglie numerose. Questo parametro è ormai piuttosto inadeguato per calcolare le effettive possibilità economiche delle famiglie italiane.
ISEE |
TARIFFA |
NUOVA TARIFFA |
Q. FAMILIARE |
Il Quoziente Familiare, invece, prende in esame la composizione del nucleo familiare, i figli a carico, la condizione lavorativa dei genitori, i parenti a carico e le persone disabili tra questi. Ognuna di queste componenti riceve un punteggio, e sulla base della somma di questo punteggio si calcola la situazione economica reale della famiglia presa in considerazione. Il Q.F. rimodula così il sistema di tariffazione e di accesso ai servizi comunali (nidi, scuole dell’infanzia, servizi socio-assistenziali ecc.) e i sistemi contributivi di sostegno, in una logica fiscale “a misura di famiglia”. L’obiettivo che intende perseguire è di elaborare un “coefficiente correttivo a misura di famiglia”, rendendo più eque e omogenee le tariffe del Comune, rafforzando la capacità economica delle famiglie e promuovendo la capacità delle stesse di svolgere al meglio le proprie funzioni alla cura, all’educazione, al sostegno e all’accoglienza. Tutto ciò rappresenta un notevole passo in avanti. Si stima che le famiglie possano arrivare a risparmiare, in modo proporzionale, fino al 50% ad esempio sulle tasse scolastiche e sulle tariffe comunali. L’applicazione del Q.F. alla tariffa stabilita con il tradizionale sistema di calcolo, determina la nuova Tariffa “a misura di famiglia” (che avrà un valore più basso quanto più alto sarà il valore assoluto del Q.F.). Il Q.F., quindi, in valore percentuale rappresenta lo sconto da applicare alla tariffa. La tabella allegata individua e riassume i punteggi di riferimento del Q.F., illustrando puntualmente il rapporto di miglioramento che si realizza rispetto alla “pesatura” della famiglia già derivante dall’applicazione dell’ISEE. L’applicazione del Quoziente consente di non modificare la struttura dell’ISEE, ma riesce a migliorarne gli effetti, realizzando, attraverso un modello innovativo, un miglioramento del trattamento della singola famiglia in relazione ai componenti del nucleo familiare e alla situazione del singolo caso. Inoltre, il Quoziente “peserà” maggiormente ogni componente familiare, determinando una riduzione dalla tariffa tanto maggiore quanti più saranno i componenti della famiglia e i carichi assistenziali che essa assorbe. L’Isee infatti “pesa” il primo figlio 0,47 e ogni figlio in più vale sempre meno, nel “quoziente familiare” si parte da 0,60 per salire a 0,80. Peso diverso avrà anche un familiare invalido, specie se over 75. La nuova modalità di calcolo matematico supera, inoltre, la parametrazione per scaglioni, come si vede dal grafico, a vantaggio di una curva lineare, più equa e proporzionale.Sostanzialmente le famiglie verranno aiutate a seconda del numero dei figli riguardo le tariffe di accesso ai servizi comunali (il riferimento è ovviamente “agli asili nido, alle scuole dell’infanzia e ai servizi socio-assistenziali”). E il quoziente familiare si può, anzi si deve, fare subito.
Appena entrato in partita (è consigliere da poche settimane) Carmine va subito in gol, e che gol !
Dopo l’imperversare di tanta macelleria sociale è davvero l’ora di strizzare l’occhio alle famiglie.
Con la politica della concretezza.
grazie mille per gli apprezzamenti, sia per l’iniziativa che personali