Uganda, il Governo accoglie le imprese italiane: “Costruire case per 1 milione di persone”

E’ terminata la missione economico-imprenditoriale organizzata dalla Camera di Commercio ItalAfrica Centrale in Ruanda e Uganda che ha coinvolto sedici aziende italiane, Governi ed associazioni di categoria subsahariani.  Di seguito il report degli incontri della delegazione italiana. Uganda – Kampala: L’incontro con il Primo ministro ugandese Apolo Nsibambi ha visto la presenza dell’ambasciatore italiano in Uganda, Ballero ed ugandese in Italia, Rwabita. La CC ItalAfrica ha spiegato i motivi della missione descrivendo i vari ambiti d’intervento e i progetti già realizzati in Africa. Il Primo ministro ha sottolineato la necessità di attirare investitori ed investimenti privati. L’attenzione è stata focalizzata principalmente sulle attività di lavorazione delle materie prime dell’Uganda come ad esempio il caffè (era presente all’incontro anche la Uganda Coffee Development Agency). Energia, infrastrutture ed turismo sono tra i settori maggiormente rilevanti per il governo. A tal fine, il Primo ministro ha incaricato i vari ministeri competenti di collaborare con ItalAfrica per verificare la fattibilità di alcuni progetti. Invitato in Italia, al Primo ministro è stato ulteriormente spiegato come questa sia una prima missione: nei prossimi mesi altri imprenditori italiani raggiungeranno Kampala. Un riassunto dell’incontro è stato trasmesso dalla televisione ugandese. All’incontro hanno anche assistito rappresentanti dell’Autorità ugandese si sviluppo del caffè, David Kiwanuka (responsabile qualità ed informazione) e Julius Madira (monitoraggio e valuatazione). A margine dell’incontro con il Primo ministro, l’Autorità ha espresso la necessità di rafforzare le esportazioni di un prodotto lavorato e non solo della materia prima. A tal fine, l’Agenzia cerca investitori disposti ad installarsi nel Paese ed a lavorare il caffè. Il Ministro alle Finanze e Sviluppo Economico Aston P. Kajara (responsabile degli investimenti) e il commissario Kalanguka Kayondho (responsabile del settore privato) hanno descritto lo sviluppo economico ugandese. Il Paese è stato presentato come sicuro, con una stabilità politica, con un processo di privatizzazione in atto e una facilità burocratica notevole. Il Ministero cerca finanziamenti e un rafforzamento della tecnologia.Nel settore delle infrastrutture mancano strade e ferrovie. Il Governo ricerca finanziatori privati ma in molti casi metterà fondi propri. Ad esempio ha creato un fondo per l’energia. Nel settore dell’agricoltura l’Uganda detiene circa il 50% dell’area coltivabile della regione del Lago Vittoria; è un Paese grande produttore di caffè e cotone. Il problema è la lavorazione: si ritrovano infatti ad esportare le materie prime che vorrebbero lavorare in loco (come succede per banane e ananas). L’Uganda importa molti prodotti semi-lavorati e lavorati; il Governo vorrebbe attirare imprese che possano stabilirsi nel Paese per realizzare in loco questo tipo di lavori. Nel settore del turismo mancano le strutture (hotel e resorts) nonostante la presenza di molte riserve naturali da poter sfruttare al meglio. Nel settore degli idrocarburi/petrolio l’ENI ha appena scoperto delle risorse nel Paese; il Governo cerca quindi investimenti per l’estrazione e raffinazione a livello locale. Nel settore degli altri minerali e delle risorse mancano le infrastrutture e le imprese che le lavorino nel Paese e vendano solo il prodotto finito o semi-lavorato.Il Ministro Peter Lokeris (Energia e Sviluppo minerario) ha descritto le priorità del Paese ed i progetti su cui vorrebbe un intervento di imprenditori occidentali. In particolare nel settore dell’elettricità è stato descritto come i privati possano sia partecipare ai progetti e vendere l’energia, che partecipare a gare pubbliche. Il Ministero è interessato a tutti i tipi di energie rinnovabili, ma anche al petrolio. La CC ItalAfrica ha realizzato uno studio di fattibilità che dimostra le possibilità di raffinazione in loco. Con i ministri Kahinda Otafire (Industria), Serapio Rukundo (Turismo) e Nelson Gagawala Wambuzi (Commercio) si è parlato principalmente di turismo al fine di coinvolgere, attraverso la CC ItalAfrica, l’Agenzia del Turismo nell’Expo 2015. L’Ambasciatore di Italia in Uganda, Ballero ha fatto riferimento alla promozione di un turismo mirato, tipo ad esempio quello relativo al settore della caccia. Il Ministro Maria Mutagamba (Ambiente e Acque) è particolarmente interessato ad un progetto di gestione dei rifiuti per Kampala e le altre città. E’ inoltre interessato a tutti i programmi comunitari di sviluppo delle infrastrutture per l’accesso all’acqua nonché ai programmi per la salvaguardia dell’ambiente (biodiversità, foreste, pesca, etc). Il Ministro ha chiesto la collaborazione della CC ItalAfrica nei settori della manutenzione della rete idrica; sicurezza delle acque; completamento della rete, verso le case maggiormente distanti; collegamento verso i nuovi paesi e villaggi che si stanno formando; raccolta dell’acqua piovana. Il Ministro impegnerà direttamente il Governo nel co-finanziamento dei i progetti e nei contratti per la tassazione successiva del servizio. Di contro chiede un apporto in termini di tecnologia e know-how. L’Associazione Ugandese dei Produttori ha richiesto alla CC ItalAfrica collaborazione delle imprese che possano apportare un effettivo valore aggiunto nello sviluppo della produzione di prodotti finiti o semi-lavorati del Paese in termini di know-how, esperienza e scambio di buone pratiche. Per la Prof. Maggie Kigozi,direttrice esecutiva dell’Autorità Ugandese degli Investimenti ed il vice direttore Bradford Ochieng esiste un deficit di abitazioni in Uganda stimato per il fabbisogno di un milione di persone che il Governo tenterà di colmare attirando investitori stranieri. E’ stata poi descritta un’economia in cerca di investimenti, di imprese per la lavorazione delle materie prime e per la susseguente esportazione dei prodotti (semi)lavorati; chiarito che nel settore delle acque ci saranno progetti pubblici strutturati sulla collaborazione con i privati; che investimenti italiani sono possibili nei settori dei servizi, del turismo (principalmente hotel e resorts); ICT (rafforzamento delle competenze e infrastrutture delle sedi governative). È stata infine sottolineata la facilità burocratica per aprire imprese attraverso appoggio e agevolazioni fiscali. L’Autorità Ugandese per il Caffè è interessata all’implementazione delle esportazioni ma, soprattutto, alle imprese che vogliano lavorare il caffè in Uganda ed esportare prodotti semilavorati.Inizialmente sono stati presentati i programmi finanziati dall’UE: per gli anni 2007-2013 in Ruanda l’UE finanzierà attività per lo sviluppo di aree prioritarie come: trasporti, good governance e giustizia. In seguito si è parlato maggiormente nello specifico del settore privato, con riferimento al progetto Pro-Invest, co-finanziato dalla Commissione europea, che la CC ItalAfrica scentrale ta sviluppando in Ruanda, Gabon e Repubblica Democratica del Congo. Con il Ministro del Governo Locale James Musoni si è discusso dei finanziamenti disponibili e della partecipazione del ministero a determinati programmi per migliorare i servizi offerti attraverso partenariati con enti italiani e distaccamento di personale europeo al ministero. La CC ItalAfrica Centrale garantirà la presenza di propri esperti e l’ottimizzazione delle relazioni con Regioni e Comuni italiani, e la redazione di progetti di cooperazione finalizzati al rafforzamento delle competenze nei settori determinati per il Ruanda: trasporti, good governance e giustizia.L’Ambasciatore Stanislas Kamanzi (Ministro dell’Ambiente e Terra) ha focalizzato l’attenzione su acqua e biodiversità, le priorità del Paese. Inizialmente, il Ministero ha elencato le aree prioritarie ed i progetti su cui il Governo richiede cooperazione, mentre la CC ItalAfrica ha presentato i progetti realizzati in subsahara dai suoi membri. Da questo scambio di esperienze è nata una possibilità di collaborazione tramite la stipula di una convenzione tra i due enti. La CC ItalAfrica ha ricevuto mandato per l’acquisizione di finanziamenti UE ed ha proposto al ministero di partecipare a programmi tematici acquisendo esperienza e know-how delle imprese membre.  Ms Monique Nsanzabaganwa (Ministro del Commercio e Industria) e la Direttrice degli Investimenti, Kaliza Karuretwa si sono dimostrate interessate con al progetto Pro-Invest finalizzato al rafforzamento del settore privato e alla promozione degli investimenti in Ruanda. A tal proposito il Ministero sarà coinvolto nelle relazioni con il settore privato italiano ed in altri programmi comunitari. Particolare importanza si è data alle condizioni di attrazione degli investimenti stranieri. Aziende italiane partecipanti: Marr S.p.A. (Sede: Rimini; Commercializzazione di prodotti per la ristorazione);  Achille Lauro Travel Brand (sede: Napoli; Agenzia di viaggio); Gruppo Froio (Sede: Settingiano, CZ; Costruzioni civili ed industriali); Inalca (Cremonini Group – Sede: Castelvetro, Mo; Commercializzazione di carni bovine);  Elettromena Srl (Sede: Napoli;  Energia rinnovabile); Italcon Srl (Sede: Fisciano, Sa e Kinshasa – Rdc; Import/export merci); Winfly Srl (Sede: Fisciano, Sa; Aviazione civile); Finance & Planning (Sede: Bruxelles, Belgio;  Finanziamenti comunitari); Air Four (Sede: Milano – Airport Milano Linate; aviazione civile); Ristorante “La Madonnina” (Sede: Vico Equense, Na; servizi di ristorazione); Masterproject  (Sede: Caserta; Consulenza e servizi integrati per la finanza agevolata); Foodled Srl (Sede: Salerno;  Agroalimentare); Studio Tecnico  De Simone (Sede: Vico Equense , Na;  Progettazione); D’Anna Srl (Sede: Salerno; Abbigliamento); Mag S.r.l. (Moliterno, PZ; Noleggio mezzi di trasporto); Rizzani de Eccher Spa (sede: Pozzuolo del Friuli, Udine; Costruzioni generali). “La missione, inserita le progetto Pro-Invest di rafforzamento del settore privato nei paesi ACP (Africa, Carabi, Pacifico) ha contribuito a costruire le condizioni perché le aziende già internazionalizzatesi nella fascia sub sahariana espandano il loro raggio d’azione e le altre testino direttamente le potenzialità di un mercato dagli sviluppi molto interessanti sia per insediamenti diretti che per joint venture”, spiega il presidente della CC ItalAfrica Centrale Alfredo Carmine Cestari.  “Attraverso un corretto sviluppo dell’economia – continua Cestari – sarà possibile creare le condizioni per una graduale e diffusa emancipazione sociale. In tal senso il progetto di internazionalizzazione delle imprese occidentali è condiviso da tutti i Governi degli Stati presenti nella fascia subsahariana. La missione economica ha dato la possibilità alla Camera di Commercio di approfondire la propria conoscenza sui principali temi prioritari per il Ruanda e l’Uganda, Paesi dimostratisi  molto aperto agli investitori stranieri, con una snella burocrazia. Le istituzioni si sono dimostrate disposte ad seguire le imprese e dare il proprio appoggio agli investitori che volessero lavorare il loco. In particolare, l’attenzione, nei vari settori, è stata concentrata sull’installazione di sedi nel Paese per la lavorazione dei prodotti primari. I governi vogliono incentivare la lavorazione delle materia prime ed esportare prodotti semi-lavorati o finiti. Dal punto di vista di accordi di collaborazione, diversi ministeri e altre organizzazioni hanno proposto o accettato di stipulare convenzione, che sono attualmente in fase di preparazione e pronti ad essere firmati nelle prossime settimane”. Chiude: “Agli appelli del Governo Italiano per l’implementaizone dell’interscambio con la fascia sub sahariana, l’ultimo lanciato poche ore fa a Taormina dal vice ministro per lo sviluppo economico Adolfo Urso, la CC ItalAfrica Centrale risponde con i numeri di una decennale azione imprenditoriale/diplomatica tanto radicata nei 19 Paesi di competenza da fare della stessa CC ItalAfrica Centrale il primo punto di riferimento sia per i Governi locali che per le aziende italiane interessate alla internazionalizzazione in quel mercato in forte espansione. Per raddoppiare l’interscambio commerciale con la regione sub sahariana occorrono presenze consolidate, riconosciute e strategie determinanti. L’Italia è, complessivamente, in forte e grave ritardo”.