Paestum: Bcc, Aprile sul Principato di Salerno, per una nuova regione
“Un ritorno alla tribù la proposta di creare una nuova Regione compresa nei territori di Salerno e dintorni”. Pino Aprile, giornalista e scrittore, autore del libro “Terroni”, ha così sintetizzato la volontà del presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, di istituire il nuovo ente locale denominato “Principato di Salerno”. E, nel corso dell’incontro organizzato a Paestum dalla Bcc di Aquara in collaborazione con il settimanale “Unico” e il mensile “Cilento – Tempi”, ha aggiunto: “Invece di pensare ad idee in grado di coinvolgere attivamente le comunità sulle tematiche dello sviluppo ecco che si spezzetta ulteriormente il ruolo delle istituzioni frantumandole in tanti rivoli che certamente non ingrosseranno il corso della operatività a vantaggio della gente. Piuttosto che creare una unica piazza si intende percorrere la via di più stanze di compensazione in cui si ritiene di riuscire promuovere i singoli interessi territoriali. E’ una politica che divide e non unisce, evidentemente a 150 anni dall’Unità d’Italia il gioco delle contrapposizioni a tutti i costi ha insegnato poco o nulla. Dopo il riverbero di accadimenti storici che ha comportato la trasformazione degli italiani del sud in meridionali ecco che si vuol procedere a posizionare i salernitani cittadini della Campania in territori a denominazione controllata Salerno con vantaggi tutti da verificare”. Il direttore della Bcc di Aquara, Antonio Marino, ha sottolineato la necessità di confrontarsi sui temi del passato per meglio affrontare il presente nell’ottica di un futuro non condizionato ed ha assicurato che l’istituto di credito, presieduto da Luigi Scorziello, anche prossimamente proporrà occasioni di confronto sul territorio. Introdotto da Concetta Petraglia, al cospetto di oltre trecento persone, Pino Aprile ha denunciato che ogni forma di razzismo tra italiani è un vincolo cui sottrarsi:”Restringere la propria casa piuttosto che aprirla alla collaborazione di tutti porta all’isolamento piuttosto che all’integrazione in un sistema mondiale dove le tipicità caratteristiche di ogni comunità non possono essere adottate come fa la Lega per rivendicare una preminenza frutto di letture surreali della realtà. Il problema è che settentrionali e meridionali si sono per la prima volta conosciuti guardandosi negli occhi tramite il mirino della carabina. A tal proposito occorre ricordare che il Meridione è stata l’unico territorio in cui la popolazione liberata ha subito più vittime da parte dei liberatori”.