Codacons: denuncia all’Arma per “centro osservatorio della fauna migratoria”
Quella del “Centro Osservatorio della Fauna Migratoria” voluto dal Parco del Cilento sulla montagna che domina la Mingardina è una storia che nasce con fondi europei, in realtà è una storia gestita in modo molto italiano. Pochi anni fa l’Ente Parco ha voluto fortemente che si costruisse un Osservatorio degli uccelli migratori in un’area protetta classificata come “zona 1” del Parco e contigua a Sito di Interesse comunitario. Un milione e trecentomila euro di fondi europei per innalzare in un’area pregiata un palazzone a forma di fungo “utile” ad osservare uccelli che oramai non passano più. Un autentico ecomostro in pesante calcestruzzo piuttosto che in leggeri materiali eco-compatibili terminato tre anni fa e mai entrato in funzione. Un grave danno all’ambiente e un clamoroso sperpero per le casse statali e dell’Unione europea. Il Codacons Campania ha presentato una denuncia al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale affinché vengano accesi i riflettori sull’intera operazione, sull’iter procedurale, sulle incerte varianti al progetto, sulla sussistenza degli obbligatori pareri della Soprintendenza. “Nei nostri Dossier sulla gestione del Parco del Cilento”, sostiene l’avvocato Pierluigi Morena dell’ufficio legale del Codacons, “più volte abbiamo denunciato gli sperperi di milioni di euro di fondi Por, quello della Mingardina è la solo la punta dell’iceberg. Noi andremo fino in fondo, chiediamo alle Autorità di svolgere doverosi accertamenti”. “Il danno è plurimo, all’ambiente, alle casse pubbliche e anche di immagine verso le istituzioni comunitarie” riprende il Professore Enrico Marchetti, presidente dell’Associazione che tutela consumatori e ambiente.