Consorzio Bacino Sa3: Graziano precisa
Negli ultimi giorni sono stato tirato in ballo da più parti in merito alla vicenda del Consorzio di Bacino Salerno 3 di cui sono stato commissario liquidatore prima di rassegnare le dimissioni. Si è parlato di me, nonostante mi fossi giustamente e totalmente defilato, durante l’assemblea dell’ente tenutasi martedì scorso, lo si è fatto nei telegiornali locali e lo si è continuato sulla carta stampata senza dimenticare i tanti blog e siti internet. Lungi da me il voler ingaggiare polemiche con alcuno ma mi preme fare dei chiarimenti in particolare per gli aspetti riguardanti il confronto fatto con il nuovo commissario cui mi legano profondi sentimenti di amicizia personale nonché condivisione ideale della politica. E nel fornire elementi di chiarezza mi limito semplicemente ai fatti cronologicamente susseguitisi omettendo, per quanto possibile, di entrare in valutazioni di merito. Con decreto n. 5 del 5 gennaio 2010, il Presidente della Provincia di Salerno mi conferiva la nomina di Commissario liquidatore del Consorzio di Bacino Salerno 3. Decreto che difettava della considerazione che il consorzio in questione si differenzia da tutti gli altri in quanto il settore rifiuti è solo uno dei diversi rami di azienda della struttura multi funzioni che si occupa anche di sport e formazione. Non a caso, su mio sollecito, viene emesso un secondo decreto, il n. 54 del 15 marzo 2010, con il quale si sancisce il commissariamento del solo ramo rifiuti nel frattempo da scorporare da tutti gli altri attraverso l’istituzione di un’apposita Conferenza di Servizi. Conferenza che si insedia l’8 di aprile 2010 con il compito di individuare la soluzione tecnica per lo scorporo e stilare un cronoprogramma per la sua eseguibilità. Durante i lavori della Conferenza di Servizi emergono diverse ipotesi ma quella che alla fine viene accettata da entrambi le parti è la cosiddetta scissione proposta dal sottoscritto, procedura prevista dal codice civile che tra l’altro salvaguardava i vincoli consortili dei comuni aspetto fondamentale per il riconoscimento dei debiti pregressi verso il consorzio. Proposta, però, rigettata dall’Assessorato alle politiche ambientali della Provincia di Salerno in quanto ritenuta lunga e farraginosa. La Conferenza di Servizi si chiudeva agli inizi di luglio con una determinazione della Provincia di procedere intanto alla nomina di un commissario ad acta per lo scorporo del ramo d’azienda per poi continuare nella gestione dello stesso ramo stralciato. Con la chiusura della Conferenza di Servizi, di fatto, si esauriscono anche le funzioni del Commissario liquidatore esercitate in forza dei due decreti al momento emanati dal Presidente della Provincia di Salerno. Funzioni che, come recitano gli stessi decreti, non riguardavano la gestione ma si limitavano alla ricognizione dello stato patrimoniale, la situazione creditoria e debitoria, al fine di stilare un piano di liquidazione in vista del passaggio delle funzioni dal consorzio alla società unica provinciale. In virtù di questo, chiunque si addentri in paragoni tra il precedente e l’attuale commissario o è in mala fede o è in difetto di conoscenza. Non a caso nel conferire l’incarico a Giovanni Siano, il Presidente della Provincia ha rimodulato anche poteri e funzioni rispetto a quelli assegnati al predecessore. Chiusa la Conferenza di Servizio, di concerto con il Presidente Cirielli ed in totale serenità e condivisione, ho rimesso l’incarico di Commissario liquidatore del consorzio per dedicarmi al Patto Territoriale, di cui nel frattempo avevo assunta la presidenza, che tuttora versa in gravi difficoltà economiche e finanziarie. Nonostante non mi fosse dovuto, sono stato reso partecipe anche della scelta del mio successore al quale ho subito manifestata ogni mia disponibilità. Per completezza aggiungo che la mia ipotesi di scissione del ramo rifiuti si inseriva in una proposta politica complessiva che si estendeva anche ai restanti settori del Consorzio Centro Sportivo Meridionale le cui infrastrutture, a parere di chi vive e lavora per il territorio, vanno necessariamente rilanciate a sostegno di uno sviluppo locale che stenta a decollare. Proposta, devo ammettere con assoluta onestà intellettuale, di massima condivisa anche dalla dirigenza dello stesso consorzio. In ultimo, ed è l’unica valutazione di merito che mi concedo, allo stato delle cose, se fosse passata l’ipotesi di scissione già nella riunione del 10 maggio 2010, quando invece venne rigettata, a distanza di cinque mesi forse avremmo già scorporato il ramo d’azienda e si sarebbe proceduto alla sua gestione ordinaria. Forse avremmo anche raggiunto un accordo politico per il rilancio del Centro Sportivo Meridionale che, venuti meno gli indotti della parte rifiuti, rischia di andare in serie difficoltà ed è un male per il Vallo di Diano. Ovvio che le mie rimangono valutazioni strettamente personali che si ascrivono ad una convinzione di condotta in totale buona fede. Così come in totale buona fede opera l’amico Giovanni Siano cui va il mio più sincero augurio di buon lavoro per il difficile quanto delicato compito che il Presidente Cirielli gli ha affidato.