Commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato “Liberate Victoire Ingabire Umuhoza”
La commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato della Conferenza degli Istituti Missionari Italiani (CIMI), rispondendo all’appello della Piattaforma internazionale Basta impunità in Rwanda, fa presente alla società civile italiana, alle comunità religiose, ai media nazionali e al governo italiano la grave preoccupazione che suscita la situazione di prigionia alla quale è sottoposta la principale oppositrice politica dell’attuale regime rwandese, Victoire Ingabire Umuhoza. Dal giorno dell’arresto, giovedì 14 ottobre, è tenuta ammanettata e nuda. È stato permesso solo al suo avvocato di visitarla, mentre è stato negato alla Croce Rossa l’ingresso al carcere. Victoire Ingabire Umuhoza sta pagando la sua ferma e non violenta opposizione al regime di Paul Kagame che, lo scorso aprile, per impedirle di partecipare alle elezioni presidenziali, con prove irrisorie e con il solo intento di neutralizzare e annichilire l’opposizione, l’accusa di fiancheggiare un gruppo terroristico. Destino già toccato ad altri oppositori del regime e denunciato da Amnesty International nel rapporto «Meglio stare zitti». L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani inoltre, in questi mesi, ha pubblicato il Gersony Report, occultato sin dal 1994, e il Mapping Exercise Report, pubblicato il 1° ottobre, che denuncia in modo chiaro il controgenocidio degli hutu da parte dei tutsi che ha avuto come scopo principale il saccheggio delle risorse naturali della Repubblica democratica del Congo e come effetto primario la morte di milioni di persone. Il regime di Kagame, indifferente alle accuse e contando sui crediti che l’occidente gli concede in maniera costante, continua ad accanirsi in modo inumano e vergognoso contro i suoi oppositori e contro chiunque, giornalisti compresi, critichi il suo regime. “Liberate Victoire Ingabire Umuhoza” é l’appello che la Commissione Gpic della CIMI lancia, invitando i media italiani, la società civile, le chiese e quanti seguono le vicende dei Grandi Laghi in Africa a far pressioni nelle sedi opportune, affinchè si faccia finalmente breccia nella cortina di silenzio ed di indifferenza che da sempre circonda quella che è stata definita la “Prima Guerra Mondiale Africana”.
Commissione di Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato della CIMI