Salerno: collezione Ruggi D’Aragona, dal restauro all’esposizione

A partire da domani, mercoledì 27 Ottobre e fino al 29 dicembre, la Soprintendenza BSAE di Salerno ed Avellino, guidata da Fabio De Chirico, aprirà al pubblico i propri laboratori di restauro presso il Museo Diocesano di Salerno, ogni mercoledì e venerdì dalle  9.00 alle 13.00. Durante le aperture saranno mostrate al pubblico, per la prima volta, opere mai uscite dai depositi della Soprintendenza che , dopo averle restaurate, le custodisce. Sono 26 dipinti, tutti raffiguranti scene sacre, donati alla Cattedrale di Salerno da parte dell’ultimo erede della famiglia Ruggi D’Aragona, con documento testamentario del Marchese Giovanni, morto il 10 luglio 1870, che così scrive: La quadreria  rappresentante  effigie di santi all’Arcivescovado, quelli profani  agli esecutori testamentari’. Dopo una breve esposizione, alcuni anni or sono, di una piccola parte di essi, sono stati ricollocati nei depositi. Quindi, sostanzialmente, si tratta di dipinti che costituiscono una parte fondamentale della raccolta del Museo Diocesano, mai vista dalla cittadinanza di Salerno. Durante le aperture i quadri verranno progressivamente spostati dai depositi ai laboratori, dove saranno eseguite operazioni di schedatura tecnica e di revisione dei vecchi restauri. Le operazioni saranno illustrate al pubblico, costituito da scuole e da chiunque voglia partecipare, da parte dei funzionari conservatori restauratori e delle altre figure professionali impegnate nei laboratori. Uno storico dell’arte sarà presente per fornire al pubblico notizie di carattere documentario e scientifico sulle opere e sulla famiglia Ruggi. E’ un uomo generoso il marchese Giovanni, erede di una famiglia la cui importanza, nel Governo della città, trae origini da lontano. “Tra le famiglie presenti a Salerno nel XVIII secolo, quella dei Ruggi è forse l’unica  che può vantare le più nobili ed antiche origini – scrive Maria Guglielmina Felici, della Soprintendenza Bsae nel libro Palazzi Nobiliari a Salerno (edizioni Laveglia 1996) – Deriverebbe direttamente dai principi Normanni e un tal Franceschiello Ruggi sarebbe stato il cognato di Roberto il Guiscardo. Si narra infatti che nel 1084 il principe Normanno, insieme al cognato Franceschiello Ruggi, abbiano accompagnato da Roma a Salerno il papa Alessandro III”. La Collezione è composta quasi esclusivamente di opere del Seicento napoletano con un gran numero di quadri di cultura naturalistica ed una piccola componente di cultura barocca.