Salerno: VIII^ ediz. Festival Internazionale “Piano Solo”

“…suonare il pianoforte è forse normale? E’ uno stato emotivo fuori dalla norma, collegato con un tremito delle articolazioni delle mani e dei piedi”. E’ questa l’immagine del pianista che ci offre Robert Musil nel suo capolavoro incompiuto “L’uomo senza qualità”, un’emozione accesa da quello strumento, nato negli ultimi anni del Seicento, agli albori della società moderna e che diviene, a partire dalla seconda metà del Settecento, lo strumento musicale per eccellenza, grazie alle sue infinite qualità, alle creazioni dei massimi compositori e non ultime alle “mani” d’innumerevoli interpreti che hanno reso immortale e popolare la letteratura dedicata a questo strumento che da otto anni viene celebrato dal Festival Internazionale Piano Solo. La rassegna promossa dal pianista Paolo Francese, sotto l’egida del Comune di Salerno,  con la collaborazione di Alberto Napolitano Pianoforti, e il contributo della Pisano Ascensori,  pensata per un pubblico di nicchia, ma che ha visto aumentare di anno in anno i favori del pubblico, ha la sua unicità nell’esclusivo possesso delle chiavi musicali del Salone dei Marmi di Palazzo di Città che, solo in questa prestigiosa occasione, si libera del piglio serioso della sede istituzionale del potere civile, per aprire, le sue quasi centenarie porte, alla grande musica. Quattro gli appuntamenti previsti dal cartellone, presentato ieri mattina dal direttore artistico Paolo Francese unitamente alla giovanissima organizzatrice Sara Cianciullo, ospiti di Ermanno Guerra, il quale otto anni fa fece sua l’idea di questa rassegna nata con la collaborazione di Matteo Napoli, alla presenza di Luciana Pisano, in rappresentanza della storica ditta Pisano Ascensori che da sempre è a fianco della manifestazione, che ci accompagnerà ogni venerdì dal 5 al 26 novembre, alle ore 19 e che avrà prestigiose tastiere, tra solisti e duo a quattro mani. Il concerto inaugurale, in concomitanza con l’attesa accensione delle Luci d’Artista che inaugureranno ufficialmente il periodo natalizio, è stato affidato, il 5 novembre a Giovanni Umberto Battel, il quale proporrà un raffinato programma, articolato con esempi di Toccate composte da Robert Schumann e Sergej Prokof’ev e ancora le affinità elettive tra due compositori quali Frydryk Chopin e Sergej Rachmaninov rivelate in due sonate. Il magistero pianistico italiano per eccellenza sarà protagonista per la serata del 12 novembre con la performance di Pier Narciso Masi, il quale spazierà da Mozart a Schumann sino all’Appassionata di Beethoven, mettendosi, poi, in gioco nel Tora Duo  con Alessandra Giovannotti, per l’esecuzione dell’ultima delle sonate mozartiane a quattro mani, nata sotto l’egida di Don Giovanni, che proprio in quel periodo cominciava a vivere. Una delle tradizioni di Piano Solo è il concerto riservato ai rappresentanti della scuola salernitana : il 19 novembre ritornerà Lucio Grimaldi ma in coppia con Demetrio Massimo Trotta, assieme al quale ha composto il duo Rossini, per una serata veramente spumeggiante dedicata alle trascrizioni delle ouverture del genio di Pesaro, con un’incursione nel mondo mozartiano e un salto in Spagna con Manuel De Falla. Il prestigioso tocco di internazionalità dell’ VIII edizione di Piano Solo sarà offerta, nella serata conclusiva del 26 novembre, dal ritorno del pianoforte tedesco di Andreas Henkel, che  nell’aprile del 2003 fu assoluto protagonista al Salone dei Marmi  con il Johann Sebastian Bach della Fantasia e Fuga BWV 904 in La minore e della Fantasia Cromatica e Fuga in Re minore BWV 903, caratterizzate dall’icasticità e la tagliente nettezza di segno con cui il pianista portò in primo piano la trama di linee che sostanzia il discorso bachiano, nonché dal  Beethoven della Sonata in Do Maggiore “Waldstein”, stregando l’uditorio con una performance di eccelso valore che pose, sin da allora, in spasmodica attesa di un suo nuovo concerto in città, il pubblico del Festival. Andreas Henkel porrà il suo sigillo aureo su questa edizione interpretando pagine di Robert Schumann, Felix Mendelssohn, Frydryk Chopin e Franz Liszt, restituendo varietà e utopia ad autentici monumenti dell’arte del pianoforte.