C’era una volta la lampadina…
C’era una volte il lume a petrolio…poi la lampadina. Ma questa, sembra proprio non reggere più la sfida della nuova era. E dei consumi energetici, che lievitano a dismisura. Di qui l’imperativo categorico della Comunità Europea, di congedare il vecchio, per dar spazio al nuovo. Così, le cristalline lampadine da 100 watt, da eliminare. E dopo, anche quelle a minor consumo: da 75 watt. Così le vecchie lucine, non solo di cortesia, in pensione senza pietà. Hanno fatto il loro tempo! Nei Paesi dell’Unione Europea, vendita fino ad esaurimento delle scorte, rimaste in magazzino: nel giro di pochi mesi, praticamente impossibile trovarne ancora in circolazione. Soppiantate dalle nuovissime lampade a risparmio energetico, fluorescenti o a led. Tra un anno anche quelle a incandescenza da 60 Watt, stornate. A seguire, quelle da 40 e da 25, tra un biennio. Secondo l’Ue, nuove lampadine per un risparmio fino a 40 miliardi di KW/h l’anno, con conseguente recupero di 15 milioni di tonnellate di CO2. Ridurre l’impatto ambientale, in clima d’austerity, d’obbligo non solo per gli ambientalisti. Tra ricordi nostalgici, amarcord senza rimpianti. Correva, infatti, la seconda rivoluzione industriale, allorchè Thomas Edison, di pari passo con la scoperta dell’energia elettrica, pensò alla piccola capsula di vetro, con filamenti in tungsteno, capaci di propagare luminosità Addio romantiche candele ottocentesche e lumi dal petrolio sempre consumato! Da allora, un susseguirsi multicolore per ogni occasione. Sfarzosamente augurali, anche per addobbi folkloristici ed ambienti da rallegrare. In bolletta, consumi sempre ulteriori, hanno alzato la guardia dei risparmiatori. E degli ecologisti, sempre pronti a campagne sensibilizzanti su questo o quel prodotto da usare, tenere da conto o riciclare. Ora anche le piccole fiaccole elettriche, segnano il passo del secondo millennio ed, al loro posto, al di là della fragilità, grandi veicoli di lucentezza a minor prezzo!