Ricordi di Missione: ritratti africani, mamma Masoka

 Padre Oliviero Ferro

Quando abbiamo deciso di iniziare un nuovo gruppo giovanile a Baraka (Congo RD), ci siamo chiesti chi ci poteva aiutare. Certo, le suore ci avrebbero dato una mano. Ma pensavamo di poter trovare anche qualche genitore disponibile a seguirci con la propria esperienza di vita. Finalmente ne abbiamo trovate due: mamma Maria e mamma Masoka. Erano sempre presenti agli incontri, compatibilmente con il loro lavoro e gli impegni familiari. In particolare le ragazze ricorrevano volentieri ai loro consigli.  Un giorno mamma Masoka ci invita a fare qualche cosa di speciale, qualcosa che avrebbe meravigliato e sconvolto la gente del paese. Chi chiede di andare a lavorare con lei, ragazzi e ragazze(missionario compreso), nel suo campo di manioca sulla collina dove c’era la vecchia missione. Ci si organizza e con entusiasmo partiamo. Mi pare che fossimo una ventina. Ci armiamo di zappe, di machete,di sacchi di yuta e di un po’ d’acqua per dissetarci. La gente ci guarda in un modo strano, vedendoci andare insieme, cantando,al lavoro. Lavoriamo tutta la giornata. Troviamo anche il tempo di salutare, a debita distanza, un serpente boa in trasferimento…E’ bello e facile lavorare insieme, alla luce del sole. Nel pomeriggio, riempiamo i sacchi con i pezzi di manioca, portati sulle spalle dai ragazzi (di solito lo fanno le donne) e scendiamo, cantando dalla collina. Passando nelle vie del paese, la gente ci guarda ancora di più meravigliata, facendo dei commenti non sempre riferibili. Insomma abbiamo sconvolto la mentalità corrente, dove la donna è al servizio dell’uomo e non viceversa. O, se vogliamo, al medesimo livello. Ma noi non siamo preoccupati,anzi, siamo contenti e lo facciamo vedere a tutti, cantando ancora più forte. E’ bastato un semplice consiglio di Mamma Masoka e qualcosa era cambiato nei giovani, in questi “Giovani della luce”.