L’insostenibile leggerezza del premier

Angelo Cennamo

Che la politologia non sia una scienza esatta è opinione comune, ma la probabilità che una minorenne marocchina, entrata nelle grazie del presidente del consiglio in circostanze tutte da chiarire, possa riuscire nell’impresa di far cadere il governo, va oltre ogni immaginazione. Eppure il caso Ruby, amplificato dai media con lo slogan onomatopeico del “bunga bunga”, rischia di affossare la legislatura più di quanto non abbia già fatto Gianfranco Fini con il suo manipolo di dissidenti. La via crucis di Berlusconi si arricchisce così di nuove ed imprevedibili stazioni. Non bastavano le polemiche sulle leggi ad personam, i tormentoni sulle toghe rosse, l’eterno dibattito sul conflitto di interessi e le stilettate sulle barzellette blasfeme. Il berlusconismo aggiunge alla sua vasta gamma di declinazioni l’ennesimo capitolo, per la verità non proprio inedito, quello della gnocca facile. In principio fu Patrizia D’Addario, la sdoganatrice del meretricio di alto bordo, l’escort armata di registratore che si fermò ad Arcore per una cena allegra con il cavaliere. Poi seguì il Noemi-gate, l’indomani di una festa di compleanno in quel di Casoria, con il premier sospettato da Repubblica di indulgere alla pedofilia. “E’ malato” tuonò la moglie ferita sulle colonne del giornale di Scalfari. “Ma no, è solo goliardia”, ribattè l’amico Sgarbi, che vede il premier calato nella dimensione cinematografica di “Amici miei” nel ruolo burlesco del “Conte Mascetti”. Sta di fatto che i vizi privati di Berlusconi, a torto o a ragione, continuano a dominare la scena pubblica e a riempire le pagine dei quotidiani – anche di quelli meno ostili alla destra – oscurando ben altri temi dell’agenda politica. La vicenda di Ruby sembra uscita da un romanzo noir. E’ un giallo rosa dai contorni grotteschi, forse tragicomici, che presta il fianco alla facile reiterazione di un filone denigratorio al quale Berlusconi pare non voglia fare nulla per sfuggire. Cosa spinge il capo di un governo ad adoperarsi, in prima persona, in soccorso di una minorenne extracomunitaria accusata di furto, spacciandola niente meno per la nipote del primo ministro egiziano? L’ingenuità del premier, in certe situazioni, appare a dir poco disarmante. D’accordo, quella telefonata non sarà reato, e non costituirà neppure un illecito amministrativo. Ma esporsi con una tale disinvoltura per una Ruby qualsiasi, dopo aver attraversato le bufere della D’Addario e di Noemi Letizia, è, nel migliore dei casi, imprudente. Berlusconi dovrebbe occupare la scena per altre performance che non siano quelle della smodata solidarietà a fanciulle passaguai. Il bunga bunga dei festini non lo dia in pasto ai giornali della sinistra, e neppure a quelli di famiglia. Se lo tenga per sè. Si sottragga al proscenio del giovanilismo. Mostri, piuttosto, la fatica e il sudore speso per quanto di buono ha fatto e sta facendo per questo Paese. Non agevoli il compito di una classe politica mediocre che non può fare a meno dei suoi scivoloni per balzare agli onori della cronaca. Sono altri gli scandali e gli abusi di potere. Basta guardare cosa accade alla Rai o nei paraggi della sua coalizione. Così come sono altri i trattamenti riservati dalla stampa e dalla magistratura a chi non porta il suo cognome. L’obiezione è sacrosanta. Ma si da il caso che almeno la metà dei nostri connazionali non vede l’ora di liberarsi di lui, e storielle come quella di Ruby, per costoro, sono come la manna caduta dal cielo.

 

6 pensieri su “L’insostenibile leggerezza del premier

  1. girovagando per napoli ci si imbatte in un popolo che, come se fosse la cosa più normale del mondo, porta nel passeggino i bambini in percorso disagiato, ad ostacoli, delineato da un cataste di rifiuti. questi rifiuti, come il maschio angioino, fanno parte del paesaggio, e come una cartolina sono fotografati anche dai turisti. ormai a me napoli fa schifo e mi fa schifo che questa metropoli riesca a digerire tutto, a far divenire “Normale”, “quotidiano”, anche la monnezza estremizata. e già, proprio, l’anno passato mentre attuava il miracolo della monnezza, “papi”, trovava il modo di frequentare, a casoria, una sua piccola amichetta, che pur essendo brava a scuola vedeva il suo futuro, insieme ai suoi genitori, nel mondo dello spettacolo.
    di feste e festini il nostro premier è famoso nel mondo, è risaputo che è un vecchio e godereccio ostentatore di un’antica virilità latina, tanto cara al crapone pelato nel nero ventennio del secolo scorso. iddu ha anche una morale tutta sua: meglio donne (io direi piccole donne in formazione) che frocio. ma anche così commette un grossolano errore di comunicazione, deve spiegare perchè e meglio, per sua convinzione personale o perchè ha provato?
    anche il giovane nuovo governatore della campania stava per essere cancellato con “L’infamente accusa” che gli piacciono gli uomini dalla meglio gioventù liberale, liberista, libertaria e qualcuno anche un poco con il sospetto di essere camorrista di questa destra italiana tutta new age!
    noi che non abbiamo sostenuto questo governo e non ne abbiamo nemmeno ostacolato la sua nascita ci chiediamo quando finirà questa agonia. quando qualcuno riuscirà a fare le cose a modo. quando si spegneranno le luci che abbagliano i tuoi giudizi. purtroppo io continuo a non vedere niente di tutto questo, che anche tu millanti, avere fatto. io vedo gente in mezzo alla strada, licenziata anche da questo governo, vedo una diusperata politica a pezzi e non armonica, vedo che mentre questa maggioranza si sta autocannibalizzando, si sta perdendo forse l’ultima speranza di salvezza: un minimo di progetto comune. e nonostante tutto questo la colpa rimane del comunismo e di questa timida opposizione, del presidente della repubblica e della costituzione di carta che si vorrebbe sostituire con una materiale non scritta e in ventata ogni giorno a secondo della convenienza. su angelo, cennamo, dimmi qualcosa di nuovo ho bisogno di una nuova canzone.
    michele zecca

  2. Caro Michele,
    tutto questo finirà quando gli italiani si stuferanno. Ecco perchè esistono le elezioni.

    Saluti – Angelo Cennamo

  3. Mi dispiace Sig.CENNAMO, ma i SUOI ragionamenti sono assolutamente INSOSTENIBILI e si infrangono contro la realtà dei fatti.

  4. …Dio mio, fa che i partiti, tutti i partiti , la smettessero di litigare tra di loro e ragionassero ,tutti insieme , come migliorare l’economia per il bene del Paese, Viva l’Italia e chi gli vuole bene.

  5. Caro Alfredo, quello che dici tu non sempre è possibile e poi nessuno sta litigando: è un confronto di opinioni che stimolano alla rifessione.NOI non siamo I PARTITI, ma solo persone che si confrontano su per es. l’idea di Stato o di come viene rappresentato e gestito.Il POLITICAMENTE CORRETTO rischia di appiattire tutto e di non chiamare più le cose con il loro nome, rischiando così di sminuire il loro valore e il loro significato.A volte c’è bisogno anche di URLARE (come l’URLO di MUNCH), quando davanti c’è chi pretende di privarti del diritto di ESSERE illudendoti di poter raggiungere il diritto di AVERE. Questo non fa parte di una società civile! Un caro saluto, come sempre.

  6. Carissima amica Civetta
    Sarei un presuntuoso ed uno stupido se non condividessi il Tuo commento. Anzi, Ti ringrazio di cuore per le squisite parole. Tuttavia, vorrei precisare che nel mio precedente intervento non me la prendevo affatto con chi dibatte su queto giornale “dentro Salerno” sul quale tutti ci confrontiamo con le singole e personali opinioni, cosa che onora tutti noi che esprimiamo il nostro stato d’animo sui vari argomenti, ma quello che io esprimevo era diretto ai vari partiti politici, quelli che ci governano e quelli che sono all’opposizione, perchè la smettessero di litigare tra di loro e ragionassero, tutti insieme, come creare e approvare leggi adatte a sollevare il popolo dall’abisso che lo sta conducendo verso una disfatta economica senza fine che affligge centinaia di migliaia di famiglie che non arrivano più a fine mese. Questo era il mio concetto. Un abbraccio caloroso e tanta affettuosità. Alfredo

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