Salerno: PdL, la fine della storia

Aldo Bianchini

Nei saloni del Mediterranea Hotel è, forse, andato in scena l’atto finale di un partito che sta andando a pezzi, travolto delle invidie interne personali. Sto parlando del PdL salernitano che, ovviamente, risente sempre e comunque degli scandali nazionali del Cavaliere e dell’assenza continuata della punta di diamante rappresentata dal ministro Mara Carfagna.  E’ triste doverlo constatare, ma è così. Dal Mediterranea, faccio solo un esempio, mancavano i rappresentanti del Vallo di Diano che fino ad ieri avevano aspramente lottato contro l’invasore. Non basta distribuire in sala una lettera per giustificare l’assenza del ministro, assenza non nota a tutti e quindi non determinante per l’afflusso della gente che, obiettivamente, era poca, molto poca. Non basta dire che il ministro negli ultimi tempi è venuto ben quattro volte a Salerno, il ministro non c’è soprattutto nell’immaginario della gente comune. Entrando ho guardato in faccia, uno per uno, quasi tutti i convenuti e mi sono chiesto quanti di loro non avrebbero votato per De Luca. Uno certamente, perché era seduto vicino a me e perché mi ha espresso bene il suo pensiero: Vittorio Acocella, già coordinatore dei giovani di Forza Italia e brutalmente spazzato via dall’orda famelica degli invasori. Nel suo intervento Vittorio ha quasi gridato tutta la sua rabbia di giovane che vorrebbe far capire a tutti che anche a Salerno c’è un’alternativa possibile. Detto questo non posso non riconoscere il merito, tutto di Matteo Cortese, di aver ideato un nuovo modo di rapportarsi con la gente comune. Un faccia a faccia senza steccati e senza preclusioni, per accogliere e distribuire suggerimenti utili per la risoluzione dei problemi della città. Cortese però deve velocemente capire che la gente ama il potere ed anche gli steccati. E la gente, il partito (quello degli invasori!!) e il potere sono dall’altra parte, con Cirielli e i suoi fedelissimi. In sala c’erano anche Giuseppe Zitarosa (consigliere comunale), Antonio Roscia (medico, infaticabile sostenitore della Carfagna), Andrea Prete (già presidente di Confindustria e candidato di De Luca per la CCIAA contro Sarno), Michele Sarno (coordinatore provinciale di FLI), Salvatore Gagliano (candidato sindaco in pectore dell’ UdC), Salvatore Carfagna (papà del ministro), Giovanni Spezzaferro (architetto, ideatore di Salerno Sogno), Alberto D’Anna (presidente Lega Navale), Aniello Salzano (già sindaco di Salerno), Armando Zambrano (presidente ordine ingegneri), Fabiana Gattola (presidente prov. difensori civici), Maria Rosaria Carfagna (cugina omonima del ministro) e Antonio Lubritto (già assessore regionale). Qualcuno ha scritto e parlato di “prove di coalizione” che io, più realisticamente, definirei “prove di resistenza” e nulla più. Mi ha sorpreso Zambrano quando ha detto, in gergo politichese, che bisogna uscire dall’ipocrisia e scegliere uomini adatti ai programmi per evitare personalismi anche nelle future scelte per la Città. Al presidente degli ingegneri verrebbe subito da dire dov’è stato l’Ordine (che dovrebbe anche fungere da sentinella della legalità sugli appalti pubblici) quando De Luca ha deciso da solo anche sul futuro urbanistico della Città e quando si è consentito l’effettuazione di una gara (appalto per l’acquisto della pavimentazione di Piazza Libertà) da sette milioni di euro con una sola ditta offerente. Anche questo sarebbe un modo per fare politica e soprattutto seria opposizione contro il totalitarismo del sindaco uscente che Antonio Lubritto già vede riconfermato al 99%. Con grande enfasi, Lubritto, ha attaccato il presidente Cirielli dicendo un chiaro “no” a scelte di candidati precostituiti e richiamandolo ad una seria programmazione in materia di assetto idrogeologico di tutto il territorio provinciale come priorità assoluta, senza abbandonare il controllo della gestione amministrativa con società miste più trasparenti, mettendo al primo posto lo sviluppo, la trasparenza e la meritocrazia. “De Luca va snidato dal suo bunker con ogni mezzo lecito e democratico, ma non lo si può sempre citare magnificandolo per timore di non cooptare la sua gente e neppure lo si può combattere cavalcando l’antideluchismo che non fa vincere”. A dirlo è stato Aniello Salzano che, nonostante il maltrattamento subito dalla Carfagna, ha cercato di spiegare che il ministro ha voglia di fare qualcosa di grande per la nostra provincia. Peccato che sia troppo tardi, ho pensato lasciando la sala.

 

9 pensieri su “Salerno: PdL, la fine della storia

  1. il fatto è che il PDL (così come il PD) è un “partito” nato dall’alto. Berlusconi e Fini in una stanza hanno deciso di creare un partito, mettendo assieme due “ideologie” diverse, per un MERO CALCOLO UTILITARISTICO, cioè dare vita al più grande “partito” italiano.

    Non si possono sciogliere due storie politiche così diverse.

    La nascita di Futuro e Libertà lo dimostra.

    Tra l’altro nel PDL non si sono fusi solo Forza Italia e AN, ma sono entrati tanti partitini di cui non ricordo neanche il nome (Giovanardi, ecc). E’ un’accozzaglia indecente.

    L’unico collante è l’adulazione verso il Capo, dal quale ognuno spera di ottenere qualche posto. Vedi Santanchè che prima lo criticava ferocemente e adesso si è genuflessa per un posto di sottosegretario.

    Comunque una volta che Berlusconi uscirà di scena, il PDL si frantumerà in tanti partiti, perchè non c’è niente che li unisce, se non la difesa di Berlusconi dalla quale ognuno di loro ottine una poltrona.

  2. Per fortuna il PDL nel salernitano è vivo e vegeto come non mai. Per una volta che abbiamo un leader sul territorio, Cirielli, di spessore e qualità, siamo capaci di farci tutti i flip mentali possibili dentro “casa nostra”. Ovviamente non è solo autolesionismo ma, alla base, ci sono sempre giochi di potere, delusioni represse, esigenze di protagonismo: per carità, niente di più normale e niente di nuovo. Ognuno di noi dovrebbe misurarsi con sè stesso e provare ad essere costruttivo, a portare contributi che possano aggiungere e non togliere qualcosa a ciò che già funziona. E’ una questione di intelligenza politica che non sempre va a braccetto con la militanza di lungo corso. In Italia stiamo diventando sempre più bravi a distruggere, più che a costruire, e la gente si stanca e si allontana sempre più dalla politica.

  3. E’ difficile commentare in modo totalmente positivo o negativo quanto andato in atto al Mediterranea, così come il gesto di Gagliano.
    Dal mio punto di vista meritano comunque onore e rispetto coloro che con coraggio (soprattutto il giovane e valido Acocella)iniziano a denunciare quanto in atto, non nel centro destra, ma attraverso il centro destra (che negli ultimi 24 mesi è stato solo un cavallo di “arechi” con una larga pancia), per monopolizzare posti, affari, economia ed altro, con a capo il vero leader che risiede in collina a Nocera e con la gentile collaborazione di un pezzetttino di servizi segreti.
    Secondo me è in ballo un enorme giro di danaro, sono “in campo” imprese di import export con la Cina che aprono negozi a salerno sotto mentite spoglie, … meglio che mi fermo quì.
    Se pensate che ciò sia fantasia,…, ci risentiamo … temo non a breve.
    Spero, infine, che le persone al Mediterranea, in nome di una storicamente dormiente borghesia salernitana, anche se non sono riuscite a fare da scudo allo strapotere deluchiano, riescano a fermare almeno l’onda dei barbari.
    Domani sarà troppo tardi.
    E chi vuol capire capisca.

  4. Ho solo il cognome identico a quello dell’uomo di Ceppaloni con il quale non ho nulla in comune. Detto questo, vorrei commentare quanto scritto da Cicco. Ha ragione che a Salerno c’è un leader (Cirielli!!), ma quello è un altro partito, si chiama “Principe Arechi” ed è già mille miglia lontano dal PdL. Non ti pare Gianluca?

  5. Vorrei chiedere a Cortese e Lubritto: “Ma la Mara che ha aperto a fare la segreteria, tanto fra un mesetto non sarà neppure più ministro?”. E loro che perdono tempo invece di trovarsi immediatamente un’altra collocazione politica, lo volete capire o no che il PdL è finito sia a Roma che a Salerno e che forse ritornerà sulla scena la vecchia “Forza Italia”.

  6. PDL tutto finito, peggio di Roma. Tanto per raggiungere il traguardo, un minuto per scioglierlo, questo partito. Grazie Cirielli per aver distrutto una cosa bella ed interessante. Al governo non torneremo mai più

  7. Michele, no, non mi pare. Cirielli ha sempre mostrato fedeltà al PDL e coerenza, soprattutto adesso. Quelli che sono andati altrove sono altri, come è noto. Non mi dite che il PDL salernitano era quello in scena al Mediterranea Hotel…

  8. e no caro gianluca…io sono il pdl. il consigliere zitarosa è il pdl….ricordati che noi abbiamo avto i consensi..perchè non ti misuri anche tu nelle competizioni elettorali? oppure vuoi far parte dei nominati cosi’ come russo, iannone ed altri? è facile fare politica cosi’ quando il principe arechi vi indica e vi sceglie..e poi non ti permetto di criticare chi fa riferimento ad un Ministro della Repubblica, perchè questo vuol dire che tu nonrispetti le istituzioni e lo Stato…poi se vuoi ne parliamo sui giornali…sono disponibile..tanto sono un libro aperto ed un fiume in piena…
    VINCENZO MUSTO
    CONSIGLIERE CIRCOSCRIZIONALE PDL SALERNO
    CANDIDATO ALLA PROVINCIA LISTA ALLEANZA PER CIRIELLI

  9. Caro Enzo, il tuo repentino trasformismo degli ultimi tempi ti dovrebbe suggerire di essere meno livoroso nei confronti dei tuoi interlocutori, qualunque essi siano, ma se non altro rispetto a chi ti conosce da più tempo, conosce la tua storia personale e sa quanto hai sostenuto quello che tu adesso definisci “principe d’arechi”. Mi confermi che c’è purtroppo in giro questo “virus della disgregazione” nel partito che mi onoro di rappresentare a Cava. Non mi pare di aver mai pronunciato una sola parola a sfavore del Ministro Carfagna, perchè dovrei? Pensa che ho creato un direttivo a Cava di 5 uomini e 5 donne, più pari opportunità di così! Poi io non mi riferivo neanche a te nello specifico, mi riferivo ad un tavolo dei relatori e ad una platea del Mediterranea che, ripeto, non è certo rappresentativa del PDL salernitano. Proprio perchè mancava la stragrande maggioranza degli eletti. Infine perdonami Enzo, proprio per la simpatia che nutro per te, ti chiedo: se dovessi esprimere una critica nei tuoi confronti significherebbe, per me, non rispettare le istituzioni e lo Stato? Non ti pare di esagerare giusto un pochino? Stammi bene

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