Ritratti Africani: Jeanmarie
Quando si incontrano due culture (italiana e africana), dovrebbero anche incontrarsi delle persone e quindi l’amicizia ne è la conseguenza logica. Ma non sempre è facile. Io, almeno ci ho provato. Quando ho incontrato JeanMarie, uno dei collaboratori della parrocchia, mi è venuto spontaneo fare amicizia con lui. Il suo lavoro era quello di falegname, anzi di carpentiere. Poi faceva anche il catechismo alle persone anziane, utilizzando la lingua locale. Piano piano, l’ho coinvolto nelle attività della parrocchia. E’ lui che ha fatto il tetto della casa parrocchiale e della chiesa. Si è preso l’incarico di seguire il gruppo che organizzava le feste e la pulizia della chiesa. Poi,la domenica mattina, traduceva la predica dal francese nella lingua locale. Mi dava dei buoni consigli e io,molto semplicemente, gli chiedevo di spiegarmi tante cose che non riuscivo a capire. Dato che conosceva bene il suo quartiere, mi veniva spontaneo farmi condurre da lui nelle case,soprattutto di quelli che avevano dei problemi particolari. Cercavo di ascoltarlo con attenzione e di capire cosa voleva dirmi, al di là delle sue parole. Due culture diverse e due persone che cercavano di trovare dei punti in comune. Non sempre era facile, ma almeno ci ho provato e credo che, anche per mezzo suo, di essere maturato un po’ di più.