Ritratti Africani: Abel, infermiere e vicepres.consiglio pastorale
Quando, all’inizio dell’anno, abbiamo invitato tutti i responsabili della parrocchia a riunirsi per eleggere il Consiglio pastorale, Abel viene eletto come vicepresidente. E’ stata un po’ una sorpresa,dato che non era conosciuto da tutti. Ma poi si è rivelato una persona importante. Come lavoro, lui faceva l’infermiere in un ospedale della città. Poi è passato a gestire l’infermeria di una grande scuola. Naturalmente,era anche il mio infermiere personale. Bastava un colpo di telefono e lui veniva subito a vedere quale malattia mi avesse preso. Come successe la notte di Pasqua. Ero andato a visitare quelli che si erano battezzati. In una casa mi offrono da mangiare. Accetto un po’ di verdure con un pezzetto di pesce. Si vede che non erano state lavate bene. La notte mi prendono dei dolori lancinanti allo stomaco. Telefono ad Abel e mi dice che verrà il più presto possibile. Mi da delle medicine (carbone vegetale) per calmare il dolore. Per tre giorni, la situazione rimane stabile. Poi con le sue cure, riesco ad uscirne fuori. Insomma, l’ho rischiata grossa. Parlavamo spesso insieme dei problemi della parrocchia e delle sua famiglia (sua moglie aveva una malattia molto grave). Insieme siamo riusciti a fare il calendario parrocchiale con le foto di tutti i responsabili. Abbiamo stampato il corso di matrimonio,gestito dai laici. Abbiamo cominciato a fare animazione sanitaria in tutti i villaggi, soprattutto per l’AIDS. Insomma aveva un sacco di idee per rendere più viva la parrocchia. Mi sono trovato bene con lui. Potrei dire che eravamo complici, nel fare il bene.