Cerreto Sannita: Senatore “Diamo Scacco alla Pedofilia”
“Ai più bassi livelli della politica e al più alto livello della spiritualità
il silenzio non aiuta mai la vittima, il silenzio aiuta sempre l’aggressore”.
Elie Wiesel, Premio Nobel
Che cos’è la Pedofilia ?
L’inclinazione e l’attrazione sessuale di un adulto verso un bambino. La persona adulta che attua o tenta di attuare questa attrazione viene definita Pedofilo. 2 Come viene classificata dallo Stato Italiano la pedofilia ? Reato = Azione commessa in violazione di una norma penale. 3 Come viene punita ? Applicando il codice penale. Il rapporto sessuale di un adulto con un minore viene definito Violenza Sessuale, ed è punito dal Codice Penale, in base all’art 609 bis e commi successivi. 609 bis Violenza sessuale : Chiunque con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. 4 Come viene classificata la pedofilia dallo Stato Vaticano? Peccato = Secondo la dottrina della chiesa cattolica una violazione volontaria della legge di Dio. 5 Quale e’ la definizione spirituale del peccato?In greco Hamartia = Perdere o vagare dal percorso di integrità ed onore, sbagliare, peccare.Mancare il bersaglio, fare una cosa sbagliata, distaccarsi dalla legge di Dio. 6 In che modo la Chiesa Cattolica affronta la pedofilia nel suo interno? Basandosi sulle norme stabilite dal loro regolamento interno e contenute nel Codice di Diritto Canonico Codice di Diritto Canonico – Titolo III – Capitolo III – Obblighi e diritti dei chierici – can. 277: § 1. I chierici sono tenuti all’obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato che è un dono particolare di Dio …I chierici si comportino con la dovuta prudenza nei rapporti con persone la cui familiarità può mettere in pericolo l’obbligo della continenza oppure suscitare lo scandalo dei fedeli. 7 In che modo la chiesa cattolica punisce i suoi preti pedofili? Basandosi e applicando tali norme. Codice di Diritto Canonico Parte II Titolo I – Le pene per i singoli delitti. Can. 1395 § 1.Il chierico concubinario, e il chierico che permanga scandalosamente in un altro peccato esterno contro il sesto precetto del Decalogo ( Non commettere atti impuri ) se invero il delitto sia stato compiuto con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con un minore al di sotto dei 16 anni, sia punito con giuste pene, non esclusa la dismissione dello stato clericale, se il caso lo comporti. 8 In che consistono queste giuste pene ? Nella confessione del peccato ad un diretto superiore e nell’espiazione della colpa mediante: Rinunce, Sacrifici, Penitenze, Privazioni, Offerte, Preghiere, Mea Culpa, Atti di Dolore. 9 Chi decide il tipo di pena da applicare al pedofilo reo confesso? La scelta del tipo di terapia da applicare e la durata della pena da espiare viene decisa e inflitta dal diretto superiore del prete reo confesso. Quasi sempre, onde evitare lo scandalo dei fedeli o peggio ancora la reazione violenta dei familiari della vittima, il prete abusante viene trasferito. Nei casi in cui l’abuso viene alla ribalta, si prende anche in considerazione l’ipotesi “ della dismissione dello stato clericale ”. Il tutto nella massima riservatezza e segretezza. Riservatezza verso l’esterno, ma dovendo seguire le direttive interne, il confessore del prete reo confesso è obbligato ad informare il suo diretto superiore. Il sistema consigliato è “ mediante la personale confessione ”, in modo tale da non tradire il segreto del confessionale e contemporaneamente avvisare dell’avvenuto abuso. L’ipotesi di avvisare le autorità civili non è proprio presa in considerazione, poiché arbitrariamente, basandosi su un testo biblico, rivendicano il diritto ad un giudizio prettamente interno alla loro organizzazione religiosa. Ma anche quel testo, da loro male interpretato, evidenzia la tendenza all’insabbiamento. Il testo in questione si trova nella 1 lettera di San Paolo ai Corinzi 6: 4 – 6 Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa ? Lo dico per vostra vergogna ! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello ? No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli ! Sulla perversione di questo testo, il confessore del prete reo confesso di abuso sessuale ai danni di minori, si sente autorizzato a non denunciare l’abusante alle autorità civili ma solamente al suo superiore. Ma è proprio la Bibbia, il Codice Spirituale per eccellenza, che invita a rivolgersi alle autorità civili e militari. Dalla Lettera di San Paolo ai Romani cap 13: 1 – 5 Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l’autorità? Fa’ il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. Quindi nella mentalità del prete cattolico romano, il concetto rapporto sessuale con minori non è abbinato ad un reato perseguibile dall’autorità civile, ma è abbinato ad un peccato punibile solo dalla Chiesa cattolica, mediante le giuste pene. Questa mentalità è il concime che alimenta e moltiplica la ripetizione degli abusi. A conferma di questa realtà, le varie dichiarazioni dei preti abusanti, che candidamente ammettono: “ Non pensavo fosse un reato, credevo fosse solamente un peccato ! ” Probabilmente è con questa idea nella mente che in Irlanda, padre Noel Reynolds, da solo è riuscito a violentare più di cento bambini, nelle otto parrocchie dove ha esercitato il suo onorato ministero. Probabilmente è la stessa idea che alimentava la libidine e la depravazione di padre Lawrence Murphy, che negli Stati Uniti sembra abbia stabilito un record di bambini abusati, oltre duecento, tra i quali 120 sordomuti. Con questa mentalità, padre Murphy, il pedofilo seriale, candidamente dichiarò: “ Sono un prete debole…subito dopo pregavo e mi confessavo ”. Murphy giustifica la sua depravazione chiamandola debolezza umana, e da prete pentito, dichiara che dopo gli abusi, lui si metteva in regola applicando le sanzioni previste del Diritto Canonico: le giuste pene e la confessione. Questa è una mentalità criminale, favorita e maturata in un ambiente omertoso. Crimine = Azione delittuosa, delitto particolarmente efferato, commesso con inumana ferocia e crudeltà. Omertà = solidale intesa che vincola i membri di uno stesso gruppo, alla protezione vicendevole, tacendo o mascherando ogni indizio utile per l’individuazione del colpevole del reato. Forma di solidarietà specialmente della malavita, per cui si ostacola la ricerca e la punizione dell’autore di un reato. 10 Quali fattori hanno favorito il diffondersi prima e il radicarsi poi di questa mentalità criminale? Il fattore principale è la superficialità della Chiesa che, nell’affrontare il problema, lo ha sottovalutato e di conseguenza non ha reagito adeguatamente; praticamente ha sbagliato strategia. A conferma di ciò, le ultime dichiarazioni del Papa Benedetto XVI. Ratzinger nel libro intervista “ Luce del mondo ” appena uscito nelle librerie, ammonisce che è il momento di recuperare “ il diritto e la necessità della pena ” dopo che negli anni Sessanta era emersa la convinzione che la Chiesa non dovesse punire. Ratzinger specifica che in quel periodo “ dominava la convinzione che la chiesa non dovesse essere una Chiesa di diritto ma una Chiesa d’amore; che non dovesse punire ”. Benedetto XVI aggiunge : “ nel passato c’è stata un’alterazione della coscienza per cui è subentrato un oscuramento del diritto e della necessità della pena.” Ratzinger ammette che c’è stato un oscurantismo provocato da un’alterazione della coscienza; ma la coscienza di chi è stata oscurata, dei preti che commettevano gli abusi o di coloro che venendo a conoscenza degli abusi hanno omesso la vigilanza e la denuncia ? Dopo la tolleranza zero, cioè l’impegno di non tollerare assolutamente la pedofilia nella Sua Chiesa, Ratzinger adesso ammette che bisogna recuperare il diritto e la necessità della pena. Un’alterazione della coscienza sicuramente favorita dal Crimen sollicitationis, un documento redatto nel 1962 dal cardinal Alfredo Ottaviani e firmato da Papa Giovanni XXIII, nel quale si stabilivano le procedure da seguire nei casi di abuso sessuale.Praticamente si stabilì il modo per Oscurare le coscienze ed Occultare gli abusi.11 Cosa dovrebbe fare adesso la chiesa cattolica per recuperare il diritto e la necessità della pena sugli abusi sessuali? A riguardo l’Associazione il piccolo Davide consiglia quattro punti di riflessione alla Chiesa Cattolica : 1 Cambiare Mentalita’ Stabilire innanzitutto che la pedofilia clericale è contemporaneamente un reato e un peccato, per questo, essendo la violazione di due codici, penale e canonico, di conseguenze prevede due pene. Le pene canoniche vengono stabilite dalla Chiesa, le pene civili vengono stabilite dallo Stato Italiano. 2 Materializzare le conseguenze penali per i pedofili -Non limitarsi troppo alla spiritualizzazione della questione pedofilia clericale, minacciando, i preti pedofili di una ipotetica tremenda punizione: la condanna eterna nell’inferno!, ma prospettare la punizione immediata, prevista dal Codice Penale in vigore nello Stato Italiano cioè la reclusione in carcere, dai cinque ai dieci anni. 3 Collaborare con lo Stato italiano Riconoscere nello Stato Italiano l’autorità giuridica primaria e assoluta per la tutela di tutti i minori che sono stati abusati dai sacerdoti cattolici, sul territorio italiano. Offrire piena collaborazione agli investigatori e alla magistratura, di conseguenza evitare ogni atteggiamento contrario all’individuazione, localizzazione, cattura, giudizio e punizione da parte dell’autorità giudiziarie competenti. 4 Combattere l’omertà nel suo interno. Essere perseveranti e coerenti nel seguire la linea della tolleranza zero tracciata da Papa Ratzinger, denunciando alla magistratura ogni eventuale tentativo di omissione o insabbiamento proveniente dal suo interno.“ Ai più bassi livelli della politica e al più alto livello della spiritualità il silenzio non aiuta mai la vittima, il silenzio aiuta sempre l’aggressore ”.
Finalmente un articolo esaustivo e chiaro sul problema della pedofilia e sull’atteggiamento della Chiesa a riguardo che si basa sulla Bibbia, la quale a volte sembra scritta a proprio uso e consumo. Comunque dalla Chiesa mai una parola vera di difesa degli abusati (bambini o poco più)),solo parole che servono a mettersi al riparo dalla giustizia e da un giudizio morale per poi cercare di parlare del “sesso degli angeli”, pur di distrarre il più possibile l’attenzione dal tema.Ciò è grave ed è un male per tutti.
MI DEVO COMPLIMENTARE CON ALBERTO SENATORE PER LA CHIAREZZA DELLA SUA ESPOSIZIONE DEI FATTI .SONO A CONOSCENZA DI QUESTI EPISODI OMERTOSI CHE PURTROPPO SI SONO VERIFICATI ALL’INTERNO DI UNA COSI’ IMPORTANTE LAMPADA MORALE PER LA SOCIETA’, E CREDO NON SIA FACILE GESTIRE ANCHE PER PAPA RATZINGER TALE PESANTE CARICO DI RESPONSABILITA’.I DATI RIPORTATI DA SENATORE SONO TUTTI AUTENTICI E MOLTI DANNI PROVOCATI DA PARTE DI QUESTI “RELIGIOSI” SONO ANCORA OGGI DA QUANTIFICARE (NOTIZIA CHE NON CONSOLA E NON RASSICURA TANTI GENITORI PURTROPPO).COME DICEVO ANCHE IN ALTRI COMMENTI, NECESSITANO SISTEMI PIù INCISIVI ED EFFICIENTI, PER EVITARE CHE TALI ASTUTI SISTEMI DI EVASIONE E LIBERTà NEL COMMETTERE TALI ABUSI ABBIANO FACILE CAMMINO.PERTANTO, APPOGGIO PIENAMENTE IL PUNTO DI VISTA DI SENATORE,E LE INIZIATIVE PROPOSTE .LA CURA DI SENATORE PER TALE CIRCOSTANZA SINOTA CHE E’ GRANDE. SICURAMENTE UNA LUCE DI QUESTO TIPO A PAPA RATZINGER NON PASSERA’ INOSSERVATA, POTREBBE ESSERE UN VALIDO CONTRIBUTO PER UNA RIPRESA RESTAURATRICE.
Io invece mi complimento con Civetta che sa guardare bene nel buio dell’istituzione “chiesa”. In quanto alle “scritture” tra pie frodi traduzioni ad hoc e altro, meglio stendere un velo pietoso.
Complimenti per questo commento. Un caro saluto
Lucia
In Italia ci sono ogni anno 21000 casi di denuncia per pedofilia, in dieci anni i casi che riguardano sacerdoti cattolici sono poco meno di 100… quindi in media ogni anno 10 su 21000!!!. Senatore è company pescano nel torbido per istigare una campagna di odio contro i cristiani. Come al solito gli stupidi ci cascano… Senatore se veramente vuole fare qualcosa contro la pedofilia si metta in contatto con l’associazione Meter di don Fortunato di Noto. Senatore è un indottrinato di qualche setta a lui non interessa niente della pedofilia ma solo istigare odio contro il cattolicesimo. Vergognati!!!
Prendo ad esempio gli episodi che la Counselor Giovanna ci riferisce di una normale scuola media per esprimere una mia opinione. In mezzo a tanti docenti che vivacchiano alla meglio ci sono anche docenti seri e degni di stima. Insegnano bene e danno l’esempio per primi. Come si può però pretendere però di educare con la sola parola? In certi casi occorre uno strumento punitivo per educare altrimenti chi cresce nella scuola avrà l’impressione che anche la società non avrà strumenti per potersi difendere da che non sta alle regole della civile convivenza. Smettiamola con il clima sessantottino a tutti i livelli e forniamo ai docenti anche gli strumenti correttivi di potere allontanare dalla lezione e senza problemi chi, di fatto, interrrompe un pubblico servizio senza il rschio di finire sul giornale o, peggio di essere malmenato dai genitori. Lei Counselor lavora con la “parola”, ma in una comunità educante la parola talvolta è insufficiente per ottenere, nell’interesse di tutti, il rispetto delle regole di convivenza civile.
Con i più cari saluti a lei e che estendo alla simpatica Civetta e al saggio Signor Alfredo Varriale.
Lucia
Don Stanzione, non so dove lei prenda i suoi dati, per cui, se è solo questione di appurare dei “numeri” non credo ci vorrà molto sforzo per dimostrare che le sue percentuali sono ben più ottimistiche di quanto già considera “L’osservatore romano”. Mi infastidisce molto l’abuso ridondante del termine “vergogna” che lei usa. Vada a prendersi un dizionario etimologico serio e capirà come semmai è lei che avrebbe il dovere di provare vergogna per appartenere ad una istituzione la cui storia è macchiata di orrendi delitti, di una istituzione che ha fobia di chi è deviato sessualmente da quelle che sono le ordinarie “leggi naturali”. Pensi a spendere qualche parola di carità per gli abusati anche da parte ecclesiastica invece che difendersi attaccando.
Lucia
Caro don Stanzione, anche i piccoli torrenti, se trasportano sporcizia, contribuiscono all’inquinamento del mare.
Stando ai numeri da lei forniti, da buon partigiano, riporta solamente i casi conclamati; cioè che in Italia ci sono solo 100 sacerdoti cattolici coinvolti in casi di pedofilia.
Ammesso e non concesso che questi siano i dati reali, a questi cento vanno aggiunti i loro confessori, rei di favoreggiamento.
In più devono essere aggiunti i vescovi che, venendo a conoscenza degli abusi, non denunciavano e nemmeno bloccavano i sacerdoti pedofili, rendendosi a loro volta complici di un reato,
in Italia punito dal codice Penale con la reclusione in carcere dai 5 ai 10 anni.
Caro don Stanzione le risulta se la cricca dei pedofili clericali, o più precisamente, la setta dei sacerdoti pedofili è stata sottoposta anche al regime carcerario ?
Nel ringraziarla per i suoi puntuali commenti, mi associo al consiglio che saggiamente le ha scritto Lucia Russo, prima di esprimere le sue idee,si procuri un buon dizionario etimologico.
Alberto.