Regione: no a ospedale unico Valle del Sele, commissario riveda Piano Salerno
“La Commissione Regionale Sanità e Sicurezza sociale intende svolgere un ruolo centrale nella attuazione del piano di rientro dal debito della sanità e, soprattutto, garantire che, nell’ambito della razionalizzazione delle strutture ospedaliere e dei servizi, venga preservata la sanità e la qualità dell’assistenza sanitaria sul territorio”. E’ quanto ha affermato il presidente della V Commissione, Michele Schiano di Visconti, consigliere regionale del PdL, che, stamani, ha tenuto un’audizione con il commissario straordinario per le Asl di Salerno, Francesco De Simone, e che proseguirà tale percorso conoscitivo, collaborativo e di verifica, con incontri periodici, anche con i commissari competenti per gli altri territori della regione. Alla commissione hanno partecipato la vice presidente, Anna Petrone, i consiglieri regionali Giovanni Baldi (PdL), Gennaro Mucciolo (Pse), Antonio Valiante (Pd), Gianfranco Valiante (Pd), Donato Pica (Pd), Giovanni Fortunato (Caldoro presidente), Ugo De Flaviis e tutti hanno espresso contrarietà alla unificazione dei territori di Eboli, Battipaglia, Oliviero Citra e Roccadaspide nell’unico ospedale, da realizzare, di Valle del Sele. Nel sintetizzare tale posizione politica bipartisan, frutto dell’ascolto del territorio, Mucciolo ha sollecitato il commissario straordinario per l’Asl di Salerno a trasmettere tale indirizzo politico al Presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, e al commissario Zuccatelli, affinchè il piano di rientro per la sanità salernitana venga modificato di conseguenza, istituendo il nuovo ospedale solo per Eboli e Battipaglia e lasciando in essere le strutture ospedaliere, come primo livello, degli altri due territori interessati.Tra gli altri argomenti esaminati, anche quello delle guardie mediche “che – è stato sottolineato – non vanno depotenziate soprattutto in quei territori che non sono particolarmente vicini alle strutture ospedaliere”.Oltre a Mucciolo, sono intervenuti al dibattito la vice presidente Anna Petrone, per la quale “la priorità è valorizzare la medicina di base per poter correttamente ridefinire l’assetto sanitario e ospedaliero del territorio, nonché valorizzare quelle strutture gestite da cooperative sociali e operanti nel settore del disagio psichico che spesso danno le risposte più efficaci”; il consigliere Gianfranco Valiante ha evidenziato “lo stato di caos della sanità salernitana e la necessità di riorganizzare la rete dell’emergenza definendo le funzioni specifiche del servizio 118 che vanno ben oltre il trasporto degli ammalati”; il consigliere Giovanni Baldi che ha sottolineato “la necessità che il piano di rientro non penalizzi il fabbisogno di salute del territorio; per far ciò – ha aggiunto – va salvaguardate la struttura di Roccadaspide, come presidio di primo livello, va potenziato e migliorato il servizio 118, vanno valutate le prestazioni rese dalle guardie mediche su base annuale al fine di determinare una corretta razionalizzazione e, infine, va separato il distretto Cava dei Tirreni-Costa di Amalfi che è stato accorpato senza criterio”.Anche per Antonio Valiante “il piano di rientro non è basato sui giusti parametri ed è dettato dai tagli del Ministro dell’Economia; vanno, infatti, rimesse in discussione le scelte che sono alla base del piano per evitare decisioni scellerate come quella della unificazione dell’ospedale unico della Piana del Sele e, soprattutto, vanno adottate scelte clientelari contro le lobby della sanità privata”. Sullo stesso tema Fortunato che ha denunciato “la ‘collusione’ tra alcuni politici dell’area salernitana con le strutture sanitarie private a danno di quelle pubbliche, con particolare riferimento al territorio di Sapri”. Per Donato Pica, infine, “il piano di rientro non risponde alle esigenze del territorio e conduce la sanità salernitana su un percorso improbabile e pericoloso senza tenere conto delle specifiche esigenze del territorio e delle aree interne”.