Tempi sempre più lunghi per esser curati!

di Rita Occidente Lupo

Tempi sempre più lunghi per esser curati. Infatti, nel nostro Paese, da un recente rapporto, si spulcia che specialmente per l’oncologia, le file diventano chilometriche. Il che, francamente, in tema di prevenzione e di tempestività, lascia tanto da far riflettere. Per un’ecografia all’addome, fino a 340 giorni, per una Tac circa 220, 1 anno per un intervento di chirurgia generale e 18 mesi per uno di ortopedia, con tempi che si allungano anche nel privato.  Soprattutto nelle strutture private e convenzionate. In merito alla burocrazia, analogo pianeta:  il riconoscimento di un’invalidità civile e di un handicap, oltre un anno, a fronte dei 9 mesi previsti dalla normativa. In tema poi di professionalità, gli errori terapeutici notevoli. Circa 228.000 italiani, dal 1996, hanno adito al Tribunale dei Diritti del Malato, segnalando errori, suddivisi in terapeutici (49,5%) e diagnostici (24,5%). Errate diagnosi, concentrate nell’oncologia, con il 38,6% delle segnalazioni. Anche le infezioni ospedaliere, cresciute del 4,9% nell’ultimo trentennio. Non mancano lamentele sulla carente informazione delle esatte prescrizioni a riguardo. E sulle possibilità di risarcimento. Insomma, nel nostro Paese, ancora si guarda con enorme scetticismo alla Sanità benigna. Alle strutture che dovrebbero prender in cura il degente, per assisterlo e metterlo in condizioni di superare il proprio stato d’infermità, quand’è possibile, dignitosamente. Giacchè  si tenta di liquidare frettolosamente pazienti, che richiederebbero ulteriore assistenza in strutture coperte; scaricando il peso spesso sulla famiglia, incapace di gestire il proprio infermo, si continua a scaricare responsabilità che il pubblico invece è chiamato ad assumersi, in ossequio al testamento ippocratico!