Lennon settant’anni fa!
Liverpool, la patria dell’intramontabile padre d’Image e di quattro ragazzi, che finiscono per darsi la mano nel creare un complesso, ha dedicato alla star Beatles, un monumento. Inaugurato dalla moglie Cynthia, la prima che spezzò sotto il desco comune, musica ed amore. Il monumento, alla presenza anche del figlio Julian, con colomba alla sommità, con piuma nel becco. Chiaramente, in occasione delle settanta candeline di John, la fedele Yoko Ono, in Islanda, ha presenziato al concerto in suo onore, a ricordo delle suggestioni che la sua musica intramontabile, ha regalato negli anni ad intere generazioni. Ucciso l’8 dicembre di trent’anni fa da Mark Chapman, un’autorevole interprete della musica tramutata in poesia, spento. Ma non obliato. Il perno dei Beatles, paladino di milioni di dischi, tra album ormai rimasterizzati e digitalizzati: oltre 450.000, quelli attualmente scaricati!Lo scioglimento del gruppo nel ‘70, una pagina nera che John non archiviò. Continuando in ogni caso a comporre musica ed a militare da estremista. La sua dipendenza dall’eroina, un capitolo strettamente connesso a quella solitudine che si portava dentro. I suoi attriti con Paul Mc Cartney, le frecciatine con George Harrison, le smorzate da Ringo. Oggi, Lennon, permane un’icona. Per questo Yoko Ono ha deciso che solo la musica, senza sterili piagnistei, potesse ricordare il suo John. Che nel mondo, ha conquistato, tra milioni di fan, anche i poco avvezzi alle sdolcinature sentimentali. Perché, i Beatles, hanno segnato un’epoca. E dettato moda, non solo in tema d’abiti! Il trasgressivo John, giammai montato in sella da pop star. Restando quel ragazzo semplicemente pacifista che, cresciuto a pane e carenza materna, non cessò di ridisegnare un mondo, sotto un cielo terso!
Adesso capisco perchè c’è bisogno della pubblicità su facebook
Caro Giacomo, non ho alcun dubbio che il popolo di Facebook (e non solo) ignori che John Lennon scrisse da solista “Imagine”, ma si sa, al giorno d’oggi anche la cultura è un optional.
Già, tutti sanno che Lennon ha scritto Imagine,
Povero John Lennon, un mito trattato con una approssimazione da farlo star male in spirito. Persino uno dei suoi più celebri pezzi da solista mozzato impietosamente nel titolo… Non avertene troppo a male John. Il pezzo, almeno sotto il profilo dei contenuti, non compete con i più decisi pezzi di Bob Dylan o di Joan Baez. Forse “Imagine” è stata troppo rivalutata rispetto a “The time they are a changin’ ” o di “Blowing on the wind” ma è questione di gusti e forse oggi il popolo di Facebook e lì dietro a cantarla in coro sguaiato. Mi dispiace che tu non abbia avuto modo di vedere che una traccia l’hai lasciata, ma forse, per Giangastone, la traccia migliore l’hai lasciata assieme a Paul.
Giangastone