Giustizia: nuove frontiere per il giurista europeo

Aldo Bianchini

Allievo prediletto dello studio Carnelutti, sensibile discepolo di Rolando Quadri per gli studi internazionalistici, fondatore della Camera Penale salernitana, Dario Incutti non finisce più di stupire e porta a Salerno un forum di livello internazionale sulle “Nuove frontiere per il Giurista europeo” per la cura e la crescita dei rapporti internazionali tra le Università e gli Ordini professionali. Presenti i due giuristi nostrani, Pasquale Policastro e Ornella Corazza in rappresentanza rispettivamente dell’Università di Szczecin (Polonia) e dell’Università dell’Hertfordshire (Gran Bretagna), che hanno dato un contributo essenziale alla riuscita dell’evento. Presenti anche l’avv. Charles Coyne (Università di Philadelphia – USA), il prof. dott. Teresa Freixes (Università di Barcellona – Spagna) ed infine il rettore magnifico dell’Università di Stettino e Gorzow (Polonia) prof. Andrzej Balaban. Assente il Rettore della nostra Università ing. Raimondo Pasquino. Molto interessante l’intervento del Rettore polacco che ha evidenziato come il loro “sistema giudiziario” sia ancora in cantiere con un contrasto stridente tra la posizione e le funzioni del Ministro della Giustizia e l’Ordine Giudiziario. Insomma, secondo il Rettore, la giustizia in Polonia (almeno quella inquirente) è tuttora sotto il controllo del potere politico. “Il parlamento polacco –ha detto il rettore- dovrà farsene carico per il futuro, parlamento che dovrà muoversi nella direzione della separazione delle carriere, fatto assolutamente necessario”. In Polonia, dunque, c’è ancora un pianeta giustizia da riformare e stabilizzare. “Abbiamo copiato il modello italiano –ha concluso Balaban- per il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) che abbiamo avviato in Polonia. Ed abbiamo assicurato che la garanzia del perfetto funzionamento delle professioni giudiziarie e forensi  è affidata esclusivamente agli ordini professionali. Per questo stiamo vivendo un conflitto istituzionale molto forte e senza precedenti con una sovraesposizione del ministro competente. Speriamo in un futuro più radioso e democratico”. All’avv. Americo Montera è toccato il compito di salutare gli ospiti internazionali a nome dell’Ordine Forense salernitano che è proiettato –ha detto- verso una europeizzazione senza sosta. Per i giornalisti ha preso la parola il presidente dell’Associazione Giornalisti Salernitani, Enzo Todaro, che ha debitamente e con forza rimarcato il ruolo della stampa augurandosi che presto si arrivi ad un convegno con molti giornalisti giudiziari europei. Infine l’avv. Prof. Carmine Pepe ha portato il saluto dell’Università. “L’avvocato deve essere –ha detto pepe- un giurista nell’ambito di un diritto che diventa sempre più globale. Tutto nell’ottica del superamento di ogni tipo di barriera e di frontiera per la creazione del giurista europeo”. Soprattutto in sede civile, aggiungo io, che ha perso momenti preziosi rispetto al settore penale che a livello europeo ha già conosciuto momenti come quello dei “patti di Lisbona” del 2008 che hanno portato alla nascita di Eurojustice con sede internazionale a Bruxelles. Quello di Salerno è stato, comunque, un momento molto importante per l’ Unione delle Camere Penali d’Italia, tenuto conto che la Camera Penale, in se, è l’associazione di avvocati più significativa nel nostro Paese, anche se tra luci ed ombre. Ma è sicuramente l’inizio di un’avventura, un’esaltante avventura.