Salerno: centro storico, la Cultura delle “bancarelle”

                                                 Claudio Pisapia

La città dell’ Apparenza diventa  la città del mancato rispetto delle regole, pur di far mettere le bancarelle per la fiera di Natale il Comune sfida ancora la Soprintendenza dopo la pantomima delle palle pacchiane a Piazza Flavio Gioia che hanno deturpato un importante monumento del 700. L’arroganza e la prosopopea dei nostri amministratori fa il paio con il commento basito dell’organizzatore (sempre lo stesso) che si meraviglia del diniego della Soprintendenza, ma la cosa più strana non è il diniego di oggi ma l’acquiescenza di ieri. Questa è la notizia che sicuramente culminerà con il mancato rispetto delle prescrizioni perchè nella nostra città da un po di tempo si prediligono gli interessi di pochi a fronte dei diritti di tanti quanti nel caso specifico vogliono visitare nel periodo Natalizio il nostro smisurato patrimonio storico e culturale. Ma ciò non è possibile perchè fino al 7 Gennaio dobbiamo avere queste bancarelle piene di prodotti cinesi spacciati per artigianali e tipicità da Supermercato e nemmeno di quelli di grido. Salerno è bella molto bella, come sarebbe stato bello se in questo periodo sarebbero state promosse iniziative culturali per far capire quanto è antica la nostra città, le caratteristiche dei monumenti la loro storia, e invece si predilige il turista che viene per mangiare il cuoppo di frittura, e magari resta nella movida fino a notte fonda a creare problemi alla collettività. Per venire nella nostra città ci sono ore di traffico da fare i parcheggi sono pochi e costano un occhio della testa e i negozi sono desolatamente vuoti scontando la concorrenza di questi improvvisati mercatini che fanno arricchire solo coloro che organizzano questa Kasbha. Il commercio quello vero del centro storico soffre, i disagi sono molteplici e gli avventizi delle bancarelle non entrano, e non spendono nei negozi tradizionali che scontano la non politica del commercio dei nostri amministratori. Salerno non è una città pronta all’accoglienza ci sono pochi vigili e c’è un caos incontrollato che mette nervosismo e la passeggiata si trasforma gimcana tra auto ed una volta conquistato a caro prezzo il parcheggio si lotta tra la folla per fare la foto vicino all’albero più alto del ……..pianeta aspettando che si apra la piazza più grande d’Europa e venga costruito il palazzo più grande d’Italia. Ma alla resa dei conti le statistiche del Sole 24 ore e di Italia Oggi ci danno rispettivamente al 95 esimo 90 esimo posto su 103 città Italiane….allora qualcosa non va, questa politica dell’ Apparenza non paga e sopratutto non paga il Silenzio della gente che subisce tutto senza profferire parola e beandosi delle luci e delle bancarelle senza rendersi conto che i costi di questa politica ricadranno per anni come un fardello sul futuro dei nostri figli. Sarebbe meglio attivare politiche per risanare e rilanciare il commercio, incentivare il credito e salvaguardare i risparmi cercando di sfruttare le positività della nostra città senza acuire ancora di più le criticità, perchè quando ci si sveglierà da questo sogno ci si renderà conto che quello che è successo in Regione con Bassolino si ripeterà in modo esponenziale per Salerno in quanto fondi a cui attingere non ce ne saranno e non saranno abbastanza per coprire i buchi, le voragini di una gestione scellerata della cosa pubblica. Sarebbe opportuno creare le condizioni dell’accoglienza prima di fare appelli per far venire gente nella nostra città, sarebbe opportuno chiedersi se coloro che vengono sono effettivamente coloro che vogliamo e se realmente li vogliamo o ci serve solo la cartolina di Salerno piena al centro nel periodo Natalizio senza poi mostrare le code e i disagi di coloro che sicuramente non verranno mai più.