Il Vangelo della Domenica commentato- Abbazia Della Scala

IV° Domenica di Avvento  Matteo Cap. 1, 18–24

“Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.”

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa -Dio con noi-. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. “Parola del Signore”                                                                                                                                                                                                         “Lode a Te, o Cristo”

 Meditazione a cura di Padre Antonio Cassano

 Lo Spirito lentamente ci sta introducendo nel ricordo delle origini umane e ci svela quelle divine del Signore nostro Gesù Cristo. Oggi, attraverso la testimonianza di Matteo, ci racconta quanto fu rivelato a Giuseppe riguardo a Cristo. Maria, dalla quale sarebbe nato Gesù, era sposa di Giuseppe e secondo le usanze del tempo, prima che gli sposi abitassero insieme, vi era un periodo in cui restavano ancora nelle rispettive famiglie di origine, però osservando la reciproca fedeltà. Ora accade che proprio in questo periodo Giuseppe viene a sapere (l’ evangelista Matteo non ci dà modo di intuire come) della gravidanza extraconiugale della sposa. Giuseppe, che viene definito giusto, cioè osservante della legge – perché secondo la mentalità ebraica il giusto è colui che segue la giustizia e la giustizia è osservare la legge di Dio – decide di ripudiare Maria. Secondo la legge invece avrebbe dovuto denunciarla pubblicamente: Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e lì lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te. Ma ecco che già sorge in Giuseppe una sensibilità nuova: “non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.Tuttavia, Giuseppe sembra combattuto, rimane a pensare, un pensiero che porta anche nel sonno ed ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore. Dio, attraverso il suo angelo, viene ad aiutare Giuseppe su cosa decidere e non poteva essere altrimenti, poiché solo il Legislatore (Dio) poteva rivedere la legge che egli stesso aveva emanato: -gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Giuseppe rassicurato non può che rivelarsi ancora un giusto, cioè obbedendo a Dio: Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.Giuseppe dalle parole dell’angelo coglie che è volontà di Dio quanto sta accendendo nella sua vita e nella vita della sua sposa. Inoltre l’evangelista Matteo commenta che tale volontà non è stata una decisione improvvisa, ma la realizzazione di un’antica profezia: Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Nel tempo di avvento, la Parola di Dio ci pone dinanzi diverse figure significative. Abbiamo incontrato Giovanni il battista, la vergine Maria, oggi abbiamo dinanzi agli occhi Giuseppe. La sua presenza è fondamentale all’interno del piano di salvezza operato da Dio. Se, infatti, Maria dà la vita a Gesù, Giuseppe gli dà la storia, l’appartenenza a un popolo: è grazie a Giuseppe che Gesù diventa figlio di Davide e quindi re d’Israele. La parola di Dio ci interroga anche oggi e sollecita alcune riflessioni. Eccone alcune ad esempio: L’angelo di Dio annuncia a Giuseppe che il figlio che avrà dovrà chiamarlo Gesù, perché salverà il suo popolo dai suoi peccati. Il ricordo della nascita di Gesù che festeggerò sabato prossimo è il ricordo di un Dio che è venuto a salvarmi? Mi sento salvato da Dio? Matteo indica che la nascita di Gesù era stata annunciata già dal profeta Isaia: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa -Dio con noi-. Pensando alla mia vita, posso individuare momenti in cui ho percepito l’assistenza di Dio, che Dio era con me in quel momento? E sulla base di quelle esperienze in che misura posso credere che Dio sarà sempre con me? Giuseppe è detto giusto. Il giusto, come abbiamo detto, era colui che nell’antico Israele praticava la giustizia, ossia osservava i comandamenti di Dio. Qual è il mio pensiero a riguardo: credo che i comandamenti che Dio mi ha dato sono giusti e che seguirli mi fa vivere bene?