Scrivere è vita: l’inchiostro è il sangue della vita
Giuseppe Lembo
È bello scrivere per trasmettere agli altri del mondo, le proprie emozioni, i propri sentimenti, le proprie testimonianze di uomo della Terra. Quello dello scrivere è per me una passione antica; viene da lontano e non mi ha mai tradito. Si tratta di una passione dell’anima che, sin da ragazzo, ha sempre fatto parte di me; mi ha accompagnato nel cammino della vita, condividendo tutto del mio mondo, tutto dei miei pensieri che hanno avuto come interlocutori privilegiati gli altri della Terra, soprattutto se ultimi e lontani dal mondo che conta. Ho cercato di pensare sempre positivo, di testimoniare il mio impegno, fatto da un “palpitare di nessi” per migliorare la condizione dell’uomo, in una crisi esistenziale, da cui è assolutamente difficile uscirne. Che fare? Abbandonarsi al nulla esistenziale come fanno i più? Io ho scelto una strada diversa; ho scelto il pensiero; ho scelto di scrivere per stare bene con me stesso e con gli altri. Non soffro di solitudine; non soffro di crisi esistenziale. Non mi annoio, né vivo la mia esistenza, oziando. Riempio la mia vita di un “pensare positivo”; così facendo scrivo, scrivo, scrivo. Il mio scrivere ha per obiettivo l’uomo del mondo con i suoi cambiamenti profondi, i suoi disagi, il suo essere fortemente lontano dall’essere e dai valori veri della vita. Scrivo per rendere il mondo migliore; scrivo per costruire insieme agli altri ponti di pace e per promuovere l’amore umano, sempre più cancellato dall’odio; scrivo per dare voce ai senza voce e per far crescere il protagonismo umano, il solo a poter cambiare seriamente le condizioni del mondo. Per me, scrivere è vita; è forza dell’anima; è godimento che ti rende felice di vivere anche quando il mondo manifesta il suo vero volto, fatto di egoismi e tradimenti che non risparmiano nessuno e niente.