Ritratti Africani: venditrici di bigne’

Padre Oliviero Ferro

Quando passi per le strade di una città come Bafoussam (Camerun), ti sarà facile incontrarti conle venditrici di bignè. Sarai attirato dal profumo che esce dalla pentola dove li stanno facendo rosolare nell’olio. E non potrai andare più oltre. Dovrai fermarti e acquistarne qualcuno che ti riempirà di dolcezza. Ma,se hai un po’ di tempo, guarda come avviene la preparazione. Si prende un po’ di farina, la si mescola con la margarina vegetale e si fanno delle piccole soffici palline. Nel frattempo si è già acceso il fuoco o un bruciatore a gas. Si butta l’olio nella pentola e lo si fa diventare bello bollente. Poi, comincia la gara di tuffi. I bignè, uno dopo l’altro, provano l’ebbrezza di un tuffo caldo, quasi fosse una sauna. Dopo un po’, cominciano, tutti sudati, a risalire a galla e verranno “salvati” da un mestolo che li depositerà per farli riposare in un largo piatto. Una spolverata di zucchero,quasi fosse del “borotalco”. Là, in attesa dei golosi clienti, scambieranno le loro impressioni sulla nuotata nell’olio. Ma non dovranno aspettare molto tempo. C’è già chi li invita a finire la loro vita nel proprio stomaco. Basta un gesto e, voilà, scendono nell’ultima dimora, nella gioia del loro padrone. Le mamme sono contente, il cliente è contento e il bignè? Non ce l’ha detto…