Antimafia: da Piazza Libertà al Centro Storico

Mentre in Piazza continuano i lavori, gli inquirenti si lanciano nel centro storico alla ricerca di prove inoppugnabili

Aldo Bianchini 

“Non può dunque sottacersi che i fatti … costituiscono una delle non frequenti occasioni offerte alla giustizia per far luce sulla oscura e desolante realtà che sovente si annida nelle pieghe di istituzioni troppo facilmente permeabili ad interessi personalistici ed a sfruttamenti parassitari…lo squallido sottobosco che rigoglia ai margini del sistema istituzionale … mostra come … tutto subordina al tornaconto personale… elevato a sistema…”. Questo per sintesi e stralcio lo scritto di Mariano De Luca del 21 sett. 1992 quando, da Gip presso il Tribunale, rigettò la domanda di scarcerazione per motivi di salute di uno dei protagonisti della tangentopoli salernitana. A distanza di 18 anni è quella descritta da De Luca la nostra città, ovvero è ritornata ad essere questa dopo anni di apparente legalità. Possibile, mi sono chiesto, che se ne sia accorto soltanto il questore Antonio De Iesu, giunto a Salerno il 26 agosto scorso, che nell’annunciare la “task force patrimoniale” (leggasi conferenza di fine anno) ha lanciato precisi messaggi trasversali anche al mondo dell’informazione. Non credo, sono convinto, invece, che per la prima volta DDA, Procura e Forze dell’Ordine (Questura in testa) stiano lavorando a tutto campo per debellare il cancro dell’illegalità che ha riconquistato la macchina istituzionale, e l’annuncio del Questore va proprio in questa direzione. L’annuncio di ieri, su questo giornale, dell’interdittiva antimafia notificata per i lavori di realizzazione di Piazza della Libertà squarcia i veli di un torbido mondo di affari, collusioni e connivenze a tutti i livelli, soprattutto come scrisse quel magistrato di cui sopra riferendosi agli apparati della Pubblica Amministrazione che spesso “fanno della protervia e dello scadimento morale un fatto normale e fisiologico nell’ottica dell’appropriazione privatistica di apparati e sistemi predisposti a tutela di interessi generali e collettivi con la connivenza di professionisti stimati e di prestigio….”. Dunque l’annuncio del Questore e la discesa in campo della DDA devono far riflettere tutti sui rischi di una illegalità diffusa in tutte le zone della Città, soprattutto nel Centro Storico sul quale si sarebbero incentrate di recente le indagini giudiziarie. In particolare si starebbe indagando, attraverso sequestri di atti pubblici presso gli uffici competenti di migliaia di <trascrizioni a favore e contro> attestanti altrettanti passaggi di proprietà immobiliari che lasciano intravvedere almeno più di qualche dubbio. Anche la recentissima “guerra di parole” tra due parlamentari locali che se le sono suonate di santa ragione sia sui piccoli schermi che sulla carta stampata. . Il nocciolo della discussione con botte e risposte non è stato, purtroppo, colto dagli operatori dell’informazione. Non è sfuggito, però, agli uomini destinati ad indagare sugli altri per il controllo di legalità nella pubblica amministrazione. Per chiarezza riporto il chiacchiericcio che i due duellanti, per ragioni di evidente opportunità non hanno letteralmente spiegato con nomi e cognomi. “Alcuni pubblici funzionari, ben addestrati e inseriti dai partiti di riferimento in posti chiave della pubblica amministrazione, conducono un tenore di vita che non è assolutamente rapportabile al tipo di funzioni esercitate e di stipendio incassato”. Nei corridoi dei palazzi si racconta di un funzionario che grazie alla possibilità di muovere le giuste leve all’interno delle istituzioni avrebbe acquistato nel centro storico uno stabile in rovina a poco prezzo, lo avrebbe rimesso a nuovo grazie ai favori di una impresa che spesso ottiene lavori pubblici e che, infine, lo avrebbe rivenduto a caro prezzo. Arricchendosi a spese di noi contribuenti. Questo in sintesi l’oggetto del chiacchiericcio che sarebbe soltanto la punta dell’enorme iceberg sommerso. E’ il “nervo scoperto” della nuova e più sofisticata tangentopoli salernitana?, chissà!! E mi ritorna in mente la storica frase di Winston Churchill: “The apple of my eyes” (traduzione + reale <…ma quanto mi costa il pupillo dei miei occhi!!>).