Anav: tagli ai trasporti

Un taglio netto di 10,1 milioni di chilometri, pari a circa il 32% delle percorrenze, con il rischio serio di esuberi per 350 unità del comparto. Parte con questi presupposti il 2011 per il mondo dei trasporti locali in provincia di Salerno. Il recente incontro a Napoli tra l’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, e gli assessori al ramo dei comuni capoluogo e delle Province è stata l’occasione per annunciare da Palazzo Santa Lucia il “piano di rientro” del settore, che rischia di mettere letteralmente in ginocchio il settore. A lanciare l’allarme il presidente dell’Anav Campania, Simone Spinosa, ed i consiglieri nazionali dell’associazione, Gerardo Buonocore e Giuseppe Curcio. «La cosa più grave è che non c’è corrispondenza – dicono i rappresentanti dell’Anav – tra l’importo ufficiale dei tagli annunciati dalla Regione e quelli che, invece, concretamente, si abbatteranno sulle aziende».  Nella sola Provincia di Salerno, rispetto ai 63,8 milioni di euro che la Regione ha erogato nel 2010 (e cioè 55,3 milioni per i servizi e 8,5 per la copertura degli aumenti contrattuali delle retribuzioni dei dipendenti), per il 2011 i fondi sono 49,3 milioni. Con una decurtazione di 14,5 milioni di euro, pari al 23%. Questo risultato poteva essere ulteriormente grave senza il costante impegno vissuto dall’Amministrazione Provinciale di Salerno, ed il suo assessore al ramo, Romano Ciccone, grazie al quale i tagli non hanno colpito solo le province cenerentola (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno) ma anche Napoli, sia nel comparto gomma che ferro. «Diversamente – ha aggiunto Spinosa – da quanto riportato dalla delibera della Giunta, in attesa dellapprovazione del Consiglio Regionale entro febbraio, i tagli per la Provincia di Salerno non saranno di soli 6 milioni di euro (55,3 meno i 49,3 di quest’anno), pari a poco più dell’11%: grazie ad unopera di alchimia contabile gli 8,5 milioni destinati alla copertura degli adeguamenti dei contratti di lavoro sono scomparsi, fondi prelevati dalla contabilità dello Stato dalle accise sul carburante e destinati allo scopo fino al 2012». «Le nostre aziende – spiega Giuseppe Curcio – dal 2003 erogano i servizi di autolinee non più in concessione ma in virtù di un contratto con gli Enti e dietro un corrispettivo. Questo corrispettivo da otto anni non è stato incrementato neanche di un decimo di punto del più basso di indici Istat, nonostante i numerosissimi ed interminabili incontri con la precedente gestione dellAssessorato ai Trasporti della Regione Campania e dellAcam e nonostante i registrati trasferimenti dallo Stato destinati a ciò. Il 2011 rappresenta il passaggio di un ciclo: quello nuovo può essere affrontato unicamente conoscendo con chiarezza le regole, le risorse e realizzando sul territorio, e per aree omogenee, aggregazioni di aziende per compiere un processo di razionalizzazione e miglioramento dellattuale livello dei servizi». Dello stesso avviso anche Gerardo Buonocore, che precisa: «La combinazione del taglio reale di 14,5 milioni di euro ed il recupero inflattivo del periodo 2003-2010, applicando il solo foi, porta un taglio di percorrenze non di 7 km/milioni (21%) bensì di 10,1 km/milioni, quindi del 32%: per le nostre aziende il 2011 porterebbe una contrazione di produzione di servizi di un terzo e dietro questi servizi vi sono lavoratori». Il settore non prevede la cassa integrazione, e, per le 350 unità circa che, su tutto il settore provinciale, entrerà in esubero, non si sa quale sarà il futuro. «Le istituzioni locali  – ribadisce Spinosa – ci dicano come e dove collocare tutto il personale in esubero che scatterà con l’inizio dell’anno, e come evitare che questi lavoratori siano licenziati». Da qui l’Anav lancia due proposte alle istituzioni e ai sindacati di categoria per questo inizio d’anno: l’apertura di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti per discutere sull’introduzione dei contratti di solidarietà; la richiesta ai dirigenti scolastici del territorio di istituire la cosiddetta settimana corta, e cioè prevedere la chiusura delle scuole per il sabato. «In questo modo – spiegano dall’Anav – si recupererà parte del servizio ed il taglio effettivo delle percorrenze non sarà più del 32% ma si attesterebbe sul 20% circa ». Lo scenario, per la Regione Campania, potrebbe aggravarsi perché lesubero graverà sullaltro fattore produttivo: gli autobus. Qui il rischio è che le aziende, dovendo ridurre i servizi, dovranno ridurre anche il parco rotabile nel quale vi sono anche autobus di proprietà dellEAV (azienda speciale di proprietà della Regione Campania ndr) che le aziende di autolinee hanno in locazione: a livello regionale potrebbero  essere restituiti circa 250 mezzi generando un ulteriore aggravio di 3 milioni di euro. Spostando l’analisi a livello regionale, la tabella seguente offre un quadro dettagliato della riduzione di risorse e chilometraggio che avverrà nelle singole province campane già dai prossimi giorni stante a quanto licenziato dalla Giunta della Regione Campania.

 

Provincia

Km servizi minimi

anno 2010

Km servizi minimi

anno 2011

Tagli

Importi in € trasferiti

anno 2010

Importi in € trasferiti

anno 2011

Tagli

Avellino

15˙331˙500

12˙012˙600

– 3˙318˙900

25˙323˙700

21˙983˙200

– 3˙340˙500

Benevento

4˙547˙100

3˙713˙600

– 833˙500

6˙937˙800

6˙591˙700

– 346˙100

Caserta

21˙230˙800

18˙039˙900

– 3˙190˙900

39˙798˙700

35˙358˙300

– 4˙440˙400

Napoli

49˙720˙800

43˙616˙600

– 6˙104˙200

119˙667˙700

101˙190˙500

– 18˙477˙200

Salerno

33˙522˙000

26˙569˙000

– 6˙952˙000

55˙339˙800

49˙286˙300

– 6˙053˙500

 

 

«Insomma, dopo una pessima fine anno – ha sottolineato Spinosa – è iniziato un 2011 con meno soldi di quelli che servono e con conseguenti danni non solo alle aziende, ma a tutto il tessuto economico provinciale. Per questo è ora più che mai necessario un incontro con i rappresentanti della Regione per riuscire finalmente ad avere quelle risposte che aspettiamo da anni».  L’Anav è un’associazione di imprese di trasporto passeggeri con autobus, che nasce dalla fusione fra Anac ed Enat, le due associazioni di categoria con la più ampia rappresentatività fra le imprese italiane del settore che si riconoscono nel sistema di Confindustria. In Campania, sono 41 le aziende di trasporto riunite sotto la sigla dell’associazione, mentre in provincia di Salerno 26.