Mercato San Severino: in scena “Tango”
Grande successo di pubblico e uno spettacolo realmente ad altissimo livello: stiamo parlando di “Tango”, una proposta particolare nell’ambito del cartellone/rassegna teatrale in atto per questa stagione al Comunale di Mercato S. Severino e performato giovedì 13 gennaio scorso. Una proposta particolare, dicevamo, in quanto si è solitamente abituati alla prosa, alle commedie o tragedie “classiche” e non – invece – a show di questo genere; show che comunque attraggono aficionados ed estimatori anche dalle nostre parti: a S. Severino e a Salerno come altrove. Lo stesso direttore artistico del già citato Teatro Comunale di Mercato S. Severino, l’attrice Margi Villa (nome d’arte per Margherita Del Priore), in una intervista, ha sottolineato che: “Abbiamo voluto porre all’attenzione del pubblico uno spettacolo sicuramente diverso dalle comuni piece per offrire un cartellone variegato e per tutti i gusti.”. “Il tango – esprime Margi Villa – è un’espressione artistica molto apprezzata anche in Italia e a S. Severino, riscoperta negli ultimi tempi da un numero sempre più folto di persone.” A catturare l’attenzione dei presenti il giorno 13 gennaio al Teatro Comunale l’artista Roberto Herrera, un famoso ed esperto tanghèro che ama molto la Penisola; lo spettacolo costituiva l’unica data nell’ambito di tutta la provincia di Salerno ed era anche l’inizio del tour italiano del noto Herrera. Ad accompagnare il ballerino un ensemble di undici danzatori di livello internazionale e l’orchestra “Decarisimo Quinteto”, che ha eseguito rigorosamente dal vivo musiche e composizioni inedite con in più nuovi arrangiamenti di grandi musicisti quali Astor Piazzolla, Osvaldo Pugliese e Julio De Caro. Ecco, per la cronaca, i nominativi del gruppo orchestrale: il direttore Ariel Rodriguez, anche al piano; Ramiro Boero, allo strumento detto bandoneon; Emiliano Bellitto al contrabbasso, Christine Brebes primo violino e Cesar Rago secondo violino. I ballerini: Silvana Capra, Lorena Golestein, Estanislao Herrera, Susana Bosio, Sergio Bustos, Guadalupe Garcia, Nicolas Filipeli, Yespica Esquivel, Ariel Leguizamon, Kimelen Fernandez, Matias Jaime. Lo spettacolo prodotto da Roberto Herrera, punto di riferimento importante ed influente sia per il tango internazionale che per le forme più recenti di tale arte, rappresenta l’anima del fiero e mai domo popolo argentino, nella fattispecie di Buenos Aires – la capitale – il luogo dove più che altrove si respira questo ballo, in un’atmosfera dolente. Il tango portato in scena giovedì 13 gennaio è a noi che scriviamo apparso molto caldo, sensuale, romantico, evocativo, passionale, non lascivo (assolutamente). I danzatori, molto abili, erano precisi, ritmici, armonici; si muovevano sicuri e padroni di sé con passi veloci e numerosi cambi di scena e di abiti. Per il pubblico di S. Severino essi hanno perfino attuato una sorpresa, danzando sulle note delle celebre canzone di Renato Carosone “Tu vuo’ fa’ l’Americano”, anche nella recente, attuale versione campionata tormentone dell’estate scorsa; il tutto passando dal tango al boogie woogie, al charleston e al rock n’roll. In questa occasione i ballerini stessi hanno interagito più volte coi presenti in sala, simpaticamente e con “contaminazioni” di tip tap e di flamenco, ricche di virtuosismo. Virtuosismo denso di catarsi e tensione soprattutto quando la compagnia di questi tanghèri ha deliziato l’uditorio grazie alle acrobazie con le bolas, antica “arma” dei gauchos della pampa argentina, in una maniera certamente egregia e piena di difficoltà. Uno spettacolo molto dinamico, dunque, a dispetto di quanto non si potesse pensare; speriamo che al Comunale di S. Severino (e non solo) si organizzino altre iniziative culturali come queste per respirare non soltanto aria di drammaturgia ma pure di nuove kermesse, divertendosi aggregati insieme. Altro appuntamento con il teatro e la recitazione “classica”, “solita”, il 27 gennaio sempre al Comunale (ore 21), con la prima versione teatrale del copione cinematografico “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman, con la partecipazione del divo della fiction tv “Orgoglio”, Daniele Pecci, e del Teatro Stabile dell’Aquila (Abruzzo).