Parole Africane: Maskini (povero)

Padre Oliviero Ferro

Come dappertutto, ci sono i  “watajiri”(ricchi) e i “maskini”(poveri). E in Africa, questo lo si vede molto forte. C’è una minima parte di persone che possono permettersi di avere tutto e che lo ostentano in modo anche spudorato (ricordiamo la parabola del ricco epulone). E poi ci sono i poveri, che aumentano giorno dopo giorno. La povertà è un qualcosa che colpisce tante persone,sia per nascita, che per delle situazioni che sono arrivate dopo. Una di quelle che mi ha colpito di più è la situazione delle vedove e dei loro figli. Quando il marito muore, la donna rimane senza sostegno. Spesso viene cacciata via dalla casa, le vengono presi i figli. Insomma se ne deve andare solo con il vestito che ha indosso. La Chiesa cerca di lavorare in questo settore, ma le autorità civili non ci sentono molto da questo orecchio. Anche se ci sono le leggi che tutelano la vedova, in pratica, dato che è donna, fa molta fatica ad essere ascoltata. Poi si trovano poveri, vecchi, ammalati, abbandonati nelle loro case. La loro famiglia di origine non si interessa più di loro. Non hanno più niente da dare. E allora perché aiutarli? Solo la comunità cristiana cerca di fare qualcosa, attraverso le piccole comunità di base e la Caritas. Fa pena vedere persone, buttate sulla strada, che chiedono aiuto. O persone anziane, abbandonate nelle loro capanne. Sono anche loro delle persone. Quando le vai a trovare, ti sono riconoscenti, perché si sentono ancora  persone vive.