Salerno: inaugurazione anno giudiziario

Prof. Nicola Crisci

Propongo alcune sintetizzate riflessioni, mi auguro propositive, almeno rispetto al presente ed al futuro per la regolamentata ripetitiva inaugurazione dell’anno giudiziario 2011 nel Distretto di Corte di appello di Salerno. Premesso che ho partecipato a tutte le annuali inaugurazioni, come parteciperò alla prossima di sabato 29 gennaio, anche con rari interventi, sia per il Sindacato Provinciale Distrettuale degli Avvocati che per la Sezione del Centro Nazionale Studi di Diritto del lavoro. Amo ritornare, ancora, sulle deludenti precedenti mattinate al Palazzo di Giustizia, organizzato con spreco di denaro, al Palazzo dei Giudici, soprattutto  per la gestione organizzativa normativamente prevista in tutte le sue articolazioni, oggettive e soggettive. Perché Paulo COHELO insegna: “Amare ciò che facciamo significa trasformare la schiavitù in libertà” (Cronaca, Soluzioni creativa, Bompiani). Anche perché sto leggendo Il diritto dell’occidente, Geopolitica delle regole globali, (Torino, Einaudi, 2010) di Mauro Bussani, Direttore Scientifico dell’Associazione Internazionale delle Scienze Giuridiche (UNESCO), per il quale Autore “Chi fabbrica il diritto, quello globale? Chi decide regole del commercio, della finanza dei diritti umani? E’ possibile capire l’Occidente e la democrazia, senza diritto?”. Ho letto anche Il diritto globale. Il nuovo diritto internazionale -(Milano, Giuffrè Editore, 2010)- della collega docente universitaria a Salerno, Giuliana ZICCARDI, CAPALDO, ordinario di Diritto internazionale nella nostra Facoltà. Sono soltanto segnalazioni per un invito ai miei giovani colleghi avvocati ed anche ai magistrati che equiparano l’aumento dello stipendio all’autonomia ed alla indipendenza della Magistratura. Per constatare che con qualsiasi Governo e/o Parlamento, non sono state realizzate e, purtroppo non vi saranno novita’ in tema di gestione organizzativa dell’amministrazione della giustizia con o senza aumenti delle Leggi Finanziarie. Mi sia consentito riportare testualmente il pensiero della Sezione di Salerno del Centro Nazionale Studi di Diritto del Lavoro “Domenico Napoletano” trasmesso per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2006 (addio ad un quinquennio!): “…ritiene, anche per non ripetersi richiamare le relazioni depositate precedentemente, persino manifestate con interrogazioni dell’on. Edmondo Cirielli e dell’on. avv. Andrea Annunziata al ministro della giustizia, e ai documenti trasmessi sia dalla Sezione che dal sindacato avvocati nonché da avvocati e magistrati…”: (24 gennaio 2006). Allora una notizia pertinente, mi auguro extraterritoriale per la Corte di appello di Salerno, dal quotidiano LIBERO 23 gennaio 2011, p. 1 e 22): “Tribunali al rallentatore, a 101 anni attuale giustizia. E gli rinviamo l’udienza al 2014”. Risulta almeno che “l’addetto” in Corte di appello di Venezia non ha consultato i depositati fascicoli dell’appellante avvocato. Certo è che anche la discrezionalità dei magistrati sull’eta’ dei processi non ha confini regolamentati e/o che non vengono osservati i termini previsti. Tanto che le violazioni vengono punite con una censura e successivamente qualche volta ignorata nella promozione. Mi accorgo che per un intervento breve, tecnologico, violo lo spazio assegnatomi e, pertanto, non mi avvio a concludere ma concludo soltanto con qualche idea non motivandola: abrogazione delle vigenti norme, anche con regolamenti interni, sull’inaugurazione dell’Anno giudiziario nei Distretti di Corte di appello- con risparmio di vigenti SPESE per le Amministrazioni comunali competenti-Subordinatamente: pubblicazioni delle Relazioni distrettuali dei comandanti delle Polizie municipali e provinciali, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Direzione Provinciale del Lavoro con relativa autonoma Relazione generale del Presidente della Corte di appello. Con pubblicazione e distribuzione gratuita. Testi trasmessi preventivamente al Procuratore Generale ed al Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione. In onore del Consiglio Superiore della Magistratura ricordo che la Relazione per l’Anno Giudiziario 2011 prevista per venerdì 27 prossimo gennaio e del cilentano dott. Ernesto LUPO, noto autore autorevoli pubblicazioni in materia giuridica, il Primo Presidente è figlio del nostro cilentano, dott. Nicola LUPO, Procuratore capo della Repubblica di Salerno, da tutti ricordato per il suo inconfondibile modello umano di magistrato. Vi confesso per ultimo, in via principale, sarei per una territoriale relazione, per ogni sede di Procura e Tribunale con i rapporti con statistiche del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e delle altre strutture territoriali; almeno una a cura della Provincia. Dalla stampa ho appreso una iniziativa territoriale a Vallo della Lucania promossa dalla nuova Presidente. Ancora un consiglio, in ordine alfabetico: Amministratori, Avvocati, Cancellieri e Segretari, Docenti e Studenti della Facoltà di Giurisprudenza, Presidenti di Collegi ed Ordini dovrebbero essere per ritenere presenti all’inaugurazione che “Legge e diritto: una goffa equiparazione”; che non vi sono “Diritti senza giuristi”; che contestano “Le bugie dei giuristi”, che in Italia ancora “Sotto il diritto poco o niente”, che spesso i diritti umani sono “Diritti sulla carta”. Secondo alcuni paragrafi del citato recentissimo libro di Mauro Bussani che ricorda il nostro Gregorio VII sul “cristianesimo occidentale” come “motore della nostra civiltà” (p. 190). All’inaugurazione degli anni giudiziari è l’arcivescovo emerito mons. Gerardo Pierro è stato sempre presente; in attesa, quest’anno della presenza del nuovo Arcivescovo mons. Luigi Moretti. Amici LETTORI, continueremo a motivare queste sommarie idee e riflessioni anche in attesa delle vostre OPINIONI  e/o PROPOSTE?   

*Associazione Internazionale Giuristi Italia-USA

 

 

 

 

 

 

       

   

Un pensiero su “Salerno: inaugurazione anno giudiziario

  1. Gentile Prof. i suoi articoli sono sempre colti e di piacevole lettura. Sull’argomento comunque NON c’è più nulla da inaugurare! Infatti appena dopo l’inaugurazione ci sarà da celebrare la morte dell’Avvocatura Civilistiva Italiana, questo nell’ottica imperante di voler fare sempre il “mestiere” degli altri – tipico sport italiano. Tutto questo succede grazie ai nostri colleghi AVVOCATI??? che sono in Parlamento e che presiedono gli Organismi di tutela della CLASSE FORENSE. Svenduti per una mangiata di fave, s’impegnano a distruggere la categoria non rendendosi conto che attaccando la base della piramide… prima o poi arriva anche il loro turno e dei loro “raccomandati” figli. Concludo augurandomi che la Giustizia venga amministrata per il Popolo in modo organico da tutti i suoi componenti; quindi per riequilibrare l’ago della bilancia bisogna che Giudici, Magistrati, Avvocati e tutti gli operatori del settore, riprendano a rispettarsi e a dialogare, per il bene della Giustizia per il bene del Popolo in una sana è vera democrazia. Altrimenti l’alba della prossima barbarie è vicina.

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