Mercato San Severino: spettacolo con disabili
È stata realmente una esperienza toccante, profondamente umana e su cui riflettere: è apparso significativo a tutti i presenti – per la maggior parte studenti e scolari, alunni delle elementari e delle medie nonché di istruzione superiore (coinvolti anche istituti privati) – lo spettacolo proposto al centro sociale di Mercato S. Severino nei giorni 9 e 10 febbraio scorsi (in mattinata) dai volontari e responsabili del centro di riabilitazione per differentemente abili “Villa Silvia” di Roccapiemonte assieme agli utenti della struttura; un centro modello della nostra collettività per l’entusiasmo e la grinta, l’impegno che mostrano coloro che lavorano e anzi vivono “per” (“a contatto con”) i diversamente abili, in un territorio così strategicamente favorevole ai traffici e snodo viario di rilevante importanza che vede l’integrazione sociale (appunto) e multiculturale come una risorsa: ci auguriamo che avvenga così anche per i disabili, che essi non siano solo degli individui, dei poveri relitti umani, quasi “animali” bensì “persone”. Lo spettacolo, celeberrima commedia del grande “maestro” Eduardo De Filippo intitolata: “Non ti pago”, è stato un momento – forte – di socializzazione, di aggregazione ed espressività che ha riguardato disabili di ogni tipo ospiti di “Villa Silvia”, curati e amati da tutta l’equipe di entusiasti e appassionati responsabili delle più svariate attività che si tengono in questa realtà, tra cui per l’appunto il laboratorio (in mezzo ai tanti, compreso quello di ceramica) di teatro “Una finestra sul mondo”.Tantissimi bambini e un pubblico in delirio soprattutto nella fattispecie di giovedì 10, quando sono saliti sul palco per la seconda volta in due giorni i validi attori “disabili” – di ogni età e deficit cognitivo o cerebrale, ma estremamente spontanei e sicuri di sé sulla scena – coadiuvati e coordinati dai loro “angeli custodi” della struttura riabilitativa. Presenti al divertente e commovente appuntamento con la recitazione l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di S. Severino Angelo Zampoli e altre autorità, insieme a bambini ed insegnanti delle scuole dell’obbligo. Per l’occasione – inoltre – era lì con gli ospiti di “Villa Silvia” la psicologa Adabella De Falco, che ci ha gentilmente concesso una piccola ma intensa intervista. Le abbiamo infatti domandato il motivo, il perché siano necessarie e importanti per questi sfortunati la recitazione e la drammaturgia sperimentali, nell’ambito delle cure e delle terapie espressive. “Promuovere iniziative come questa – dichiara la psicologa – soprattutto, ma non solo, nell’ambito delle attività del centro significa dare un ruolo fondamentale al teatro e alla drammatizzazione poiché nella interpretazione dei ruoli i disabili maturano una loro personalità, si estrinsecano, esprimono loro stessi. Il teatro è una efficace medicina, un toccasana per la loro socializzazione, per relazionarsi al mondo dei normodotati.”“La nostra società – dice ancora Adabella De Falco – vede e vuole coloro che hanno problemi e deficit psichici o mentali piuttosto che neurologici ai margini ed esclusi dalla stessa società. Per questo cerchiamo di stimolare i nostri pazienti attraverso queste produttive esperienze.”“I pregiudizi – esprime ancora la De Falco – che molti nutrono nei confronti degli handicappati sono secondo me correlati all’ignoranza, alla scarsa conoscenza nei confronti della stessa disabilità, assecondando i normodotati la paura del diverso.”“Tramite la recitazione – è ancora la De Falco – si ottengono buoni risultati nell’ambito degli interventi riabilitativi, della espressività, della coscienza del Sé corporeo da parte dei diversamente abili, aumentando in essi l’autostima e la fiducia in loro stessi.”E veniamo ora alla rappresentazione, con tanto di suggeritrice di cui peraltro gli attori in erba non hanno avuto molto bisogno – essendo già bravi di per sé. Il tutto ha avuto inizio con una breve introduzione da parte della psicologa e di una presentatrice ad hoc. Elle hanno cercato di “sintonizzarsi”, di interagire con i bambini (stiamo parlando del secondo appuntamento, il giorno 10) spiegando con parole semplici e concisamente la disabilità. Ha preso la parola Zampoli: “La disabilità non è un peso ma invece una risorsa – ha detto, rivolgendosi al giovane pubblico – a S. Severino abbiamo sempre tenuto in considerazione le fasce e le categorie più deboli, anche con iniziative di questo calibro per recuperare patologie cerebrali e corporee.”Poi è iniziato lo show: nei due atti della piece, liberamente adattata dalle responsabili Rosa Corvino ed Ernestina Montefusco, i simpatici inabili si sono mostrati in forma e hanno offerto senz’altro il meglio della loro condizione da non discriminare. Tutti si sono impegnati affinché il recital riuscisse a puntino entusiasmando i bambini e non soltanto. La commedia verteva sulla consuetudine, radicatissima nella cultura partenopea, del giocare dei numeri al lotto; nel copione, nella messa in scena capita che il protagonista Ferdinando – sempre sfortunatissimo in tale gioco – invidi colui che alla fine del recital diviene suo genero e sposa sua figlia Stella (si chiama Mario), perché baciato molto dalla dea bendata della fortuna e vincitore di una quaterna (improbabile) proprio al lotto ma “sfruttando” l’aver sognato il padre deceduto di Ferdinando che gli ha suggerito i numeri su cui puntare. Di qui una serie di situazioni comiche condite da battute e sketch ironici, che si concluderanno però molto bene con il matrimonio dei due giovani. Attorno a queste tre figure, altri caratteristi hanno partecipato – con grande sforzo – alla perfetta riuscita della trama. Personaggi e interpreti: Concetta (Raffaella Memoli), Margherita (Stella Caringella), Aglietiello (Giliberto Schiavini), Ferdinando (Antonio Galotto), Mario (un bravissimo Domenico Aniceto), Stella (Rosa Corvino), Carmela (Katia Venerata). Tra gli altri protagonisti poi non sono stati da meno Vittorio Fumo, Mario Di Sario, Nicola Di Lorenzo, Giovanni Mormile. Musiche realizzate da Antonio Galotto, costumi e scenografie a cura del gruppo di attività espressive finalizzate.