Napoli: Scampia dice no alla discarica
Dalla Regione ancora non è arrivata l’autorizzazione e la scelta su quale diventerà, tra l’area di Ponticelli e quella di Scampia, il nuovo sito di stoccaggio rifiuti. Questo dovrà contenere circa 500 tonnellate di spazzatura dalle 48 alle 72 ore, nonché due giorni l’umido e tre il secco. Si continua a ripetere che si cercherà di decidere per la zona con i requisiti disciplinari tali da recare meno disagi alla popolazione, ma intanto a Scampia si levano forti le grida di dissenso. La protesta dei cittadini, ha trovato da subito largo consenso tra le associazioni ed in particolare tra gli addetti di Legambiente: << Come si può pensare di allocare in una zona temporaneamente la spazzatura, quando qui la spazzatura c’è sempre?>> – si chiede Aldo Bifulco del circolo “La gru” di Legambiente. A Scampia l’area che è stata prescelta è quella da tutti conosciuta come l’ex centrale del latte. Circoscritta e stretta tra una scuola elementare dipinta di rosa ed un campo abusivo di rom, qualche anno fa era stata oggetto di interessanti proposte. Si era infatti, pensato di far sorgere proprio qui un impianto industriale che però, ha visto la sua nascita solo sulla carta, senza mai essere realmente costruito. Così, mentre i rifiuti ancora occupano le strade con la loro massa ingombrante e maleodorante e mentre ancora si decide sul da farsi, c’è chi si chiede perché poi non sia partita la tanto agognata raccolta differenziata. Doveva essere infatti, lo smaltimento attraverso gli impianti Cdr e i termovalorizzatori a dover mettere la parola fine a questa situazione di emergenza. Tuttavia, la preoccupazione più grande arriva direttamente da Chiaiano, dove la discarica è quasi al limite e questo potrebbe significare che le cave potrebbero ritornare ad interessare gli enti, che riattivandole ne faranno di nuovo sversatoi cittadini.