“Isotta” per essere curati

di Rita Occidente Lupo

Animali d’affezione…e non solo! Compagni dell’uomo, al di là delle quattro zampe, spesso preferiti agli umani. Chi ne possiede, dichiara svisceratamente di non poterne ormai più fare a meno: al di là dei divani graffiati dalle  unghiate o delle vaschette di crocchette, agonizzanti nel doppio servizio! Amici dell’uomo non solo per fusa e scodinzolate, trattati con tanto di privacy nella cuccia o protetti da sguardi indiscreti in cesti o gabbie. Gli animali hanno un ruolo rilevante, fin dalla creazione: e continuano ad esser con l’uomo, in uno spicchio d’eden o in un “atomo opaco del male”, cercando di ritagliarsi la propria dimensione anche nel randagismo. Quando indifesi o orfani di compagnia, aggrappati alla solidarietà di fortuna. Dinanzi alle loro infermità, se il camice bianco distante o del tutto assente, la quattro-ruote, accessoriata all’uopo. “Isotta” a sirene spiegate, per animali terremoti o alluvionati. L’idea potrebbe far sorridere inizialmente, ma si rivela invece del tutto geniale per quanti restano in preda al vagabondaggio, semmai feriti o agonizzanti. La prima unità mobile di soccorso veterinario dell’Enpa, dal nome della gatta salvata ad Onna, nel dopo  sisma abruzzese, che registrò circa 5000 animali randagi, con massicci interventi medici sotto tenda. Ossigenoterapia, lettiga speciale per trasporto, fino a 100 kg e porta-feriti supplementare, a corredo del soccorso sanitario.  Un modo per elevare il rispetto verso gli animali  e per provvedere a loro anche in caso di calamità naturali!