Cava de’ Tirreni: persiste la svendita del patrimonio comunale

 Mario Farano, animatore di Davide (contro Golia) Cava, interviene nuovamente a denunciare il progetto di svendita, a tutti i livelli, del patrimonio del Comune di Cava de’ Tirreni. Oggi, avvalendosi della posta elettronica certificata,  ha inoltrato un esposto a: Sindaco. Presidente del Consiglio Comunale singoli consiglieri comunali assessori singoli componenti del nucleo di valutazione dei dirigenti singoli componenti della commissione Statuto e Regolamenti singoli componenti della commissione Bilancio e Patrimonio singoli componenti del Collegio dei revisori responsabile dell’Ufficio Economato Segretario Comunale. Questa volta siamo alle locazioni ed all’affidamento in gestione dei gioielli immobiliari del Comune. Un intero fabbricato in pieno centro (che più centro non si può) e di oltre 2.500 metri quadrati, ristrutturato e attrezzato di tutto punto, del valore di oltre 20 milioni di euro, per il quale il Comune ha speso recentemente €. 300.000 di attrezzature multimediali, 60.000 di illuminazione, 1.000.000 per impianti tecnologici e 3.000.000 per opere edili. Dato in gestione a 1.250 euro al mese. Il palazzo è quello, in passato destinato a Pretura della città, al corso Umberto e ribattezzato “Mediateca”. L’edificio originario, chiesa dedicata a S. Giovanni Battista e prospiciente il corso Umberto I, fu realizzato tra gli anni 1640 e 1650, in adiacenza al Monastero di S. Giovanni. Nel 1861, l’intero complesso conventuale fu incamerato dall’amministrazione comunale, la quale nel 1866 affidò all’architetto Matteo De Sio la redazione di un “Progetto di ripartizione del locale dell’ex convento di S. Giovanni”, che destinò la chiesa a Pretura mandamentale. Gravemente danneggiato dal sisma del 1980, nel 1981 venne completamente demolito, ad eccezione della facciata principale. Negli anni 80 fu ricostruito nella parte strutturale e nella muratura esterna rimanendo incompleto sino al secondo intervento e, successivamente, nel 2010, completato ed arredato per essere destinato a Mediateca. Se si prendono in esame 4 rinnovi di locazione d’immobili comunali al corso Umberto stipulati 2 anni fa, i 1.250 euro basterebbero per affittare un locale di non più di 35 mq. Vi è di più. La gara è stata fatta senza la pubblicità prescritta dalla legge, per cui vi ha partecipato solo la società che sapeva dell’affare. Inoltre la società beneficiata si è costituita il 22-11-10, 9 giorni prima della data fissata per la presentazione delle offerte (1 dicembre 2010) per cui è riuscita a mettere insieme le carte per la presentazione dell’offerta solo il 2 dicembre, quindi in ritardo. Cosa hanno pensato di fare i dirigenti ? hanno spostato il termine per la presentazione delle offerte di altri 9 giorni, per rimettere in gara questa società, che non poteva vantare nessuna esperienza nel settore. Chiaramente senza fare, nemmeno questa volta, la dovuta pubblicità, non avendone il tempo. Non è venuto in mente ai dirigenti che forse si stava facendo un’altra gara e che sarebbe stato corretto informare la città e non solo, attraverso adeguate forme di pubblicità. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal fatto che la ristrutturazione non è stata fatta a regola d’arte e che la struttura è stata consegnata senza essere stata collaudata, con notevoli rischi per la città, per possibili richieste di risarcimento danni da parte della società beneficiata. Come dire: oltre il danno la beffa ! Ci chiediamo: perché un’associazione storica come il Club Universitario debba pagare 3.700 euro al mese per una struttura di meno di 500 mq., dove tutti gli impianti ed attrezzature sono stati realizzati con il denaro dei soci, mentre a queste persone che stanno dietro la società che ha fatto l’affare si concede un intero palazzo 5 volte più grande, inoltre ristrutturato, arredato e attrezzato, in pieno centro a 1.250 euro. Senza voler considerare che il locale dato in locazione al Club Universitario si trova sul viale Crispi, che, in quanto a centralità non è certo paragonabile al corso Umberto. Se poi questi signori volessero subaffittare in tutto o in parte questi locali, basterebbe solo l’angolo bar per ottenere almeno 4.500 euro di fitto.A questo punto, perché non mettere a lavorare una cooperativa, di una quindicina di giovani, ad esempio, che hanno maturato competenze nel settore dello spettacolo, ristorazione, eventi, turismo, informatica etc. 15 ragazzi che si impegnino a versare 80-100 euro a testa. I genitori sarebbero ben felici di dare le dovute garanzie al Comune, per offrire un’occupazione ai loro figli.

 Mario Farano promotore di Davide (contro Golia) Cava

I FATTI

18-10-2010: Il R.U.P. ing. Antonino Attanasi indice la gara per l’affidamento della concessione della gestione dei locali  dell’ex pretura, con pubblicazione nell’Albo Pretorio per 15 giorni