Morti a Pantelleria

Catastrofe in Sicilia: a Pantelleria annegano 2 donne libiche. La tragedia si è svolta questa mattina. Le due nordafricane erano emigrate con altri 250 profughi, purtroppo il peschereccio su cui si erano imbarcate è naufragato sulla scogliera . Stamattina è stato inviato un aereo in soccorso del resto dell’ equipaggio. Il mare era in burrasca, quindi ora ancora non si sa quanti siano i morti e quindi qual  è la reale entità del disastro. Io credo che non dovremmo far rimanere tutti questi profughi sul nostro territorio:siamo l’unico paese dell’UE che li accetta. Inoltre ritengo che i profughi che abbiamo accettato devono essere “spalmati” lungo tutto il territorio italiano, e non solo nel Meridione.

Giuseppe Cavaliere e Massimiliano Russo

 

 

 

2 pensieri su “Morti a Pantelleria

  1. Voglio presentare il senso del più vivo cordoglio alle famiglie delle due donne morte al largo di Pantelleria e a tutti quelli che hanno avuto perdite di familiari in mare.
    Il ministro Castelli ha detto che se il caso farà sparare sui profughi in mare.
    Il regolamento di disciplina militare prevede che l’obbedienza ad un superiore deve essere “pronta e rispettosa” non più assoluta, come nel il vecchio regolamento in vigore durante il fascismo.
    Dico questo, per tranquillizzare coloro che vogliono intraprendere un viaggio per mare e raggiungere le nostre coste, nessuno sparerà.
    Nessun militare italiano obbedirà mai ad un ordine scellerato ed immorale. Il militare che riceve un ordine contrario alla morale deve rifiutarsi di obbedire e non incorrerà nel reato di “rifiuto d’obbedienza”. Nel caso contrario diventa correo con chi gli ha impartito l’ordine.

  2. “Non vogliamo più emigrare, restiamo per lottare”.
    “La lotta è dura e non ci fa paura”
    Erano solo alcuni slogan che qualche tempo fa si gridavano nelle piazze d’Italia.
    Diversi giovani sono morti ammazzati per affermare le proprie idee, di Sinistra….di DESTRA.
    Proprio come tanti giovani, nel Magreb e non solo, in questi giorni hanno perso la vita per donare la libertà ai genitori, fratelli, figli, amici.
    Sono degli eroi, gli eroi del XXI secolo.
    Morire per la libertà per noi in occidente, piegati dal consumismo, dal vizio, dall’ efeminizzazione del carattere, sembra cosa inaudita, inspiegabile.
    A questi si contrappongono chi rincorre il sogno”americano”, oppure altri fuggiti dalle galere dei propri paesi pensando che in Italia si possa vivere “a buon mercato”.
    Tutti comunque, lasciano, disertano, le loro terre che, oggi, hanno tanto bisogno di giovani menti e braccia “fresche” per poter recuperare il tempo perduto.
    E’ anche vero che altri sono dei veri e propri “uomini in missione di guerra” che si mescolano ai primi per coronare il sogno della “Piccola Jihad ” ( Conquistare il mondo per la loro FEDE, per l’ISLAM).
    Anche loro rischiano e tante volte trovano la morte su una “carretta” che si capovolge in mare.
    Sono due realtà differenti.
    L’accoglienza “cristiana” non può prescindere dal bisogno vero delle loro Patrie.
    Le migliaia di “braccia” che lasciano quei luoghi, rendono quelle terre sempre più povere e facili prede di nuovi dittatori locali e/o di potenze colonialiste, che spendono oggi le loro risorse, per poter rubare domani le loro ricchezze.
    Non bisogna incoraggiarli a lasciare i propri pesi prospettandogli un’accoglienza certa.
    Bisogna riportali nei loro territori e lì aiutarli a costruirsi un futuro.
    Non bisogna regalargli il “pesce in scatola” , ma insegnarli a cercare l’”esca”per pescare il pesce di cui dovranno “sfamarsi”.
    Tuttavia, chi ci governa dovrà difenderci, perché sono preposti a ciò, con tutti i mezzi affinchè queste persone non turbino la pace sociale e chiedano la solidarietà di tutti(anche dell’Europa) per aiutarli a “casa” loro.
    In bocca al lupo

I commenti sono chiusi.