Alcool ad ogni età!
Alzare il gomito, non solo il sabato sera. Circa 9 milioni gl’Italiani, legati alla bottiglia. E specialmente giovanissimi, quattordicenni che si lasciano trasportare dal gruppo, ingannando le serate amicali. Intorno al 70%, quanti decidono di ubriacarsi senza alcun motivo, se non quello di provare i fumi dell’ebbrezza. Scende la percentuale, salendo l’età: 400.000 teen agers, dagli 11 ai 15 anni. Ridotti i consumatori abitudinari, lontano dai pasti, sempre più frequente la bottiglia anche in discoteca. La percentuale in base al sesso, pone al primo posto i maschi, che generosamente amano vino e birra specialmente. In quanto agli anziani, decremento nell’ultimo decennio per i bevitori giornalieri, a discapito di quelli occasionali. Popolazione maggiormente a rischio, per un consumo non moderato, quella anziana: oltre 2 milioni. Da notare che la presenza straniera nel Paese, acuisce il problema. Gl’immigrati, specialmente quelli dell’est, amano lasciarsi andare alla bottiglia, spesso per ubriacare la nostalgia o per continuare a tenere vivo il raccordo abitudinario con la madrepatria. E, i rischi consequenziali, notevoli per le complicanze a volte anche rissose che scaturiscono. Farsi stordire dall’ubriacatura, rinserra sempre problematiche psicologiche. Quanti credono di esorcizzare paure ed angosce, annientando la propria personalità, finiscono per cadere in una dipendenza fatale. Non a caso, i gruppi spontanei di auto mutuo-aiuto, proliferanti nel Paese, ad opera specialmente di associazioni volontarie, mirano a recuperare frammenti di personalità. A ricucire storie di vita, affogate dall’abbattimento, quando la vita non appaga le aspettative. L’alcol, amico-killer, per quanti smarriscono la lucidità della propria autonomia comportamentale: per quanti s’illudono che, nel fondo del liquor, venga fuori la soluzione tampone alle ambasce presenti. L’Italia, patria di santi e di navigatori, di poeti e di scultori, anche scrigno di problemi senza fondo, che violentemente s’accaniscono su tante esistenze, spesso incapaci di reagire alla sorte infausta. Prima o poi, in fondo ad una bottiglia, ognuno lascia la sua storia da raccontare! Che può rivelarsi emblema sintomatico per tanti, che non credono alla fatalità o semplicemente…vita vissuta, senza possibilità d’appello!
Commento di Onofrio Infantile.
Sono tante le ragioni per le quale la gente beve e sono da analizzare dentro le piaghe di questa nostra società, le insicurezze, le precarietà, le solitudini, l’utopia dei sogni nascostie mai realizzati eo che spesso non hanno alcuna prospetiva di realizzazione, l’alienazione a lasciarsi andare .
Le Associazioni fanno quel che possono – anche con tutti i loro limiti per alleviare questa piaga ed aiutare questa gente a ritrovare una propria identità e una propria ragione di vita.
Ma da sole ma non potranno mai farcela. Il problema grosso è l’incapacità delle istituzione e della politica a rispondere a questa problematica.
Anzi tu hai la sensazione che molto spesso fa comodo a questa politica e a queste Istituzioni scaricare tutto sulle Associazioni e
… la cosa più grave sulle famiglie che molto spesso già vivono grossi problemi di sopravvivenza.
Onofrio Infantile
Merc.20 aprile 2011