Salerno: al Punto Einaudi “Narrazioni del mare”
Giovedì 5 maggio, alle ore 17,30 presso il salone delle conferenze del Punto Einaudi di Salerno, sito in piazzetta Barracano, si discuterà del mare e dei suoi simbolismi, miti, narrazioni. La serata, promossa dalla Società Filosofica Italiana sez.ne di Salerno, presieduta da Carmine Mottola, ha ad oggetto un tema di indiscutibile fascino, che interseca numerosi ambiti culturali e di ricerca, dalla letteratura alla filosofia, dalla cultura classica alla archeologia, dalla antropologia alla musicologia. Il tema di cui si tratta è il rapporto stretto che, nel corso della storia del pensiero, ha legato il mare e il mito. Muovendo dalla consapevolezza delle diverse forme attraverso le quali è possibile misurare e comprendere la permanenza del mito nelle società e nelle culture contemporanee, verrà presentato il volume “Il mare e il mito”, a cura di Stefano Amendola e Paola Volpe, pubblicato dalle edizioni D’Auria nel 2010, in cui sono analizzati i diversi aspetti in cui il nesso mare-mito si è configurato. In questo coinvolgente florilegio di saggi, Riccardo di Donato ha affrontato la descrizione del mare come luogo di incontro ma anche di separazione, di traversate serene ma anche di terribili tempeste, prodigo di vita nel cibo che generosamente offre ma anche di morte nel farsi campo di battaglia delle navi in guerra; Giuseppe Cacciatore delinea una duplice metafora del mare: il primo significato è quello del confine inteso come delimitazione di uno spazio chiuso, invalicabile, hortus conclusus, il secondo quello del limite che rinvia ad una apertura, ad un incremento di possibilità e di relazione, quella che riguarda gli uomini e le culture nelle loro migrazioni e commerci. Anna Tiziana Drago, invece, analizza il binomio amore-mare alla luce della metafora della tempesta e del naufragio amoroso, mentre Elisabetta Moro ci mostra la simbolicità dell’acqua quale elemento liquido che, ancora una volta, separa e unisce allo stesso tempo, e da qui anche l’apertura agli innumerevoli significati attribuiti alla figura della sirena, incantatrice e protettrice. Stefano Amendola rilegge Eschilo ridisegnando i rapporti dialettici tra terra e mare nella centralità dell’idea di isola e Angelo Meriani descrive il rapporto tra musica e mare nella rievocazione del mito di Arione, musicista dell’isola di Lesbo che ebbe un ruolo centrale nella formalizzazione del ditirambo, canto in onore di Dioniso. Nikos Xantoulis racconta l’esperienza della musica nei drammi antichi, come le Eumenidi di Eschilo, l’Edipo re di Sofocle o l’Elena di Euripide. La connessione di tutti gli interventi è stata appunto resa possibile dalla attenta cura di Paola Volpe (professore ordinario di Lingua e Letteratura greca all’università di Salerno, studiosa di cultura classica)e Stefano Amendola, che saranno entrambi presenti a questo incontro. Il tema del mare, che ci piace ricordare nella definizione di Michel Serres “Questo bailamme tranquillo o veemente che sembra stabilito là per l’eternità” (Genesi pag. 87 ed Il Melangolo 1988), sarà discusso da Luca Cerchiai (professore ordinario di Etruscologia e Archeologia italica all’università di Salerno, dove è anche preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, eminente studioso dell’iconografia etrusca arcaica in una prospettiva di tipo antropologico), Sebastiano Martelli (professore ordinario di Letteratura italiana e studioso di letterature comparate, direttore di Dipartimento) e Enrico Nuzzo (professore ordinario di Storia della filosofia e importante studioso della storia del pensiero filosofico, politico e storico).