Baronissi: PD, Antonio Rocco sul reintegro comunale di Landi
Il Presidente del Gruppo Consiliare Partito Democratico del Comune di Baronissi Antonio Rocco in merito alla vicenda che ha scatenato inutili e faziose polemiche in merito al reintegro del sig. Giovanni Landi, protagonista di una vicenda giudiziaria che lo ha visto condannato con sentenza della Corte di Appello di Salerno ad una pena detentiva di 2 anni e sette mesi per vari reati tra cui la Bancarotta fraudolenta, esprime le seguenti considerazioni: ”la Corte di Appello di Salerno sentenziava nel febbraio del 2010 la condanna del sig. Giovanni Landi; il Testo Unico degli Enti locali, prevede, all’art. 59, nei casi di condanna in appello, la sospensione automatica del condannato. La sentenza di condanna veniva resa nota dall’opposizione in un Consiglio Comunale del giugno del 2010 e contestualmente si chiese all’interessato e al Presidente del Consiglio Comunale, di far rispettare il dettato normativo, prendendo atto dell’avvenuta sospensione di fatto. La maggioranza guidata da Moscatiello si rifiutò di rispettare il dettato dell’art. 59 del D.Lgs 267/00 e l’opposizione fu costretta a chiedere l’intervento del Prefetto, il quale con una nota impose al Consiglio comunale di prendere atto dell’avvenuta sospensione. La Corte dei Cassazione ha sentenziato nell’aprile scorso il rinvio a giudizio presso la Corte di Appello di Napoli del caso del sig. Giovanni Landi, in quanto la Corte di Appello di Salerno non aveva tenuto conto dell’avvenuta prescrizione di uno dei capi di imputazione di cui è chiamato a rispondere il membro del gruppo “Impegno Civico”. La prescrizione in diritto penale, determina l’estinzione di un reato a seguito del trascorrere del tempo. La ratio della norma è che, a distanza di molto tempo dal fatto, viene meno sia l’interesse dello Stato a punire la relativa condotta, sia la necessità di un processo di reinserimento sociale del reo, quindi non si tratta di ASSOLUZIONE. Mentre per la sospensione dalla carica di consigliere è dovuto intervenire il Prefetto per far rispettare la legge, dopo oltre 4 mesi dalla condanna, per il reintegro il sig. Landi si è preoccupato di farsi rilasciare dalla Cancelleria della Corte di Cassazione un attestato con il quale ha preteso immediatamente di ritornare in Consiglio senza aspettare nemmeno la pubblicazione della Sentenza. L’opposizione ha fatto notare al Sindaco e alla sua maggioranza che l’art.59 del 267/2000 parla, per il reintegro del consigliere sospeso, solo e sempre di pubblicazione all’albo pretorio della sentenza e della successiva presa d’atto del Consiglio comunale. Cosa che non è avvenuta in quanto non disponibile il dispositivo della suprema corte. La ingiustificata fretta e il non rispetto delle leggi da parte della amministrazione Moscatiello ci lascia molto perplessi e meravigliati, in quanto non si capisce il perché di tali atteggiamenti, che non attengono al ruolo di amministratore pubblico , il quale dovrebbe preoccuparsi di svolgere il suo mandato con l’esclusivo obiettivo del bene della collettività, ma, al contrario, in questo caso, si avvitano intorno ad una vicenda personale, che, malgrado i Tribunali abbiano confermato la responsabilità del sig. Giovanni Landi per i reati a lui contestati, viene strumentalizzata in puro stile berlusconiano, accusando l’opposizione di sciacallaggio politico e di offendere le persone perbene.” A nostro avviso conclude il Capogruppo del PD Antonio Rocco “le uniche persone offese da questa vicenda sono i cittadini di Baronissi e con loro il Consigliere Luigi Picarone, che si trovano a vivere situazioni paradossali fatte di vicende giudiziarie, di cui ancora in campo ci sono sia quella del sindaco Moscatiello che quella di Landi, mentre avrebbero bisogno che l’attenzione della politica fosse rivolta, esclusivamente, a dare risposte concrete ai problemi del territorio. Come gruppi consiliari di opposizione continueremo a vigilare sul rispetto delle leggi e continueremo a proporre soluzioni concrete per affrontare i disagi della nostra amata Baronissi, certi che i cittadini onesti sapranno riconoscere coloro i quali si sono preoccupati del bene comune da quelli che si occupano degli interessi personali.”