Scafati Solidale ‘Cena al buio’
L’Istituzione Scafati Solidale organizza una ‘Cena al Buio’. L’iniziativa si svolgerà mercoledì 18 maggio 2011 alle ore 13,00 presso i locali del Centro ludico ricreativo per diversamente abili di via Bonaduce e coinvolgerà gli operatori del centro stesso con una durata di circa tre ore tra cena e dibattito.“L’esperienza della cena al buio – ha spiegato il Presidente dell’Istituzione Scafati Solidale, Antonio Fogliame – nasce in Germania e precisamente nella città di Berlino agli inizi del 2002 e nel giro di pochi anni è divenuta un momento cruciale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche e le difficoltà originate dalla cecità e dare forza e voce ai non vedenti. In un breve periodo questa significativa esperienza di solidarietà ed integrazione si è radicata nei più importanti paesi europei, in Francia nella magica atmosfera parigina, in Svizzera nella città di Zurigo per poi approdare, alla fine del 2002, in Italia con eventi organizzati nelle città di Milano, Roma, Venezia, Verona, Modena, Pavia ed Alessandria. Una serata da ciechi per capire il valore e soprattutto per conoscere, da dentro, il mondo di chi la luce non la vede mai”. Dal punto di vista operativo la cena dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche: dovrà esserci tra gli ospiti circa 1 metro di distanza, il cibo andrà servito in vettovaglie di plastica dura con posate in acciaio, non saranno servite pietanze a base di brodo. Logisticamente ci sarà una sala illuminata (cucina), coperta da una tenda, dalla quale uscirà il personale con le pietanze, qualche metro più in là ci sarà una sala completamente buia nell’ambito della quale si svolgerà la cena. La durata della cena è di circa un’ora e sarà allietata da una musica di alto impatto sensoriale.“La cecità – ha aggiunto il Sindaco Pasquale Aliberti – è senza ombra di dubbio un grande problema di natura personale e socio-psicologica, molte sono le difficoltà che le persone non vedenti affrontano nella loro vita quotidiana. L’aggregazione, il coinvolgimento ed il vivere sociale possono essere occasioni di recupero, inserimento e integrazione per questi soggetti. La cena al buio è sicuramente un primo step fondamentale per dare inizio ad una politica di sostegno, integrazione e coinvolgimento per le persone non vedenti, che hanno diritto di essere protagonisti del vivere sociale e parte attiva delle dinamiche che attraversano la nostra città”.