Regione Campania contro il cinipide del castagno: la strada del controllo biologico
Il cinipide galligeno del castagno, Dryocosmus kuriphilus, si è manifestato in molte aree castanicole della Campania nella primavera del 2008. L’Assessorato Regionale all’Agricoltura e alle Attività Produttive ha subito investito in termini di impegno di personale e di risorse finanziarie per fronteggiare una emergenza fitosanitaria che può essere potenzialmente molto preoccupante. La castanicoltura in Campania ha senza dubbio una rilevanza sia economica (circa 4000 aziende che producono frutti di gran pregio: castagne di Serino, Montella, Roccadaspide, Roccamonfina) che ambientale-paesaggistica (oltre 20 mila ettari). L’insetto, che non provoca alcun danno alle castagne, provoca però dei vistosi rigonfiamenti sulle foglie riducendo l’attività fotosintetica degli alberi attaccati. Una delle strade intraprese dall’Assessorato è stata quella di commissionare una specifica ricerca che affrontasse i vari aspetti della problematica. La ricerca, finanziata con i fondi regionali, ha una durata triennale e vede il coordinamento dell’Istituto della Protezione delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed il coinvolgimento dell’Università di Torino, dell’Università del Molise, l’Unità di Ricerca per la Frutticoltura del Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Uno degli aspetti più rilevanti previsti dal progetto di ricerca è l’introduzione di un antagonista naturale, cioè di un altra piccola vespa che si nutre a spese del cinipide, il cui nome scientifico è Torymus sinensis. Anche il nemico naturale, come il cinipide stesso, è originario dell’estremo oriente. Pertanto, dopo un difficile ciclo di adattamento avvenuto in Piemonte, è stato possibile allestire una sorta di allevamento semi naturale, grazie al Dipartimento di Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente dell’Università degli Studi di Torino, e poi avviare un piano di distribuzione in diverse aree castanicole italiane. Il 30 aprile e il 6 maggio il personale dell’Assessorato Regionale e i ricercatori dell’Istituto per la Protezione delle Piante –CNR della sezione di Portici hanno provveduto ad individuare un idoneo sito ed a distribuire nell’ambiente complessivamente 100 coppie del parassitoide Torymus sinsensis. Il sito scelto è un castagneto ceduo nel comune di Montoro Superiore (Av) in località Incoronata che, per la sua collocazione, può assicurare una diffusione naturale in un areale molto ampio già interessato dall’infestazione del cinipide e inoltre può diventare il “serbatoio” campano di questi piccoli insetti utili da introdurre in tutte le altre aree castanicole interessate al problema a partire dal prossimo anno.