Bellizzi: “L’altra faccia della vita”, di Emilio Esposito
L’Associazione Bellizzi Arte & Sociale e l’Assessorato alla cultura presieduto da Teresina Granese, presenteranno domenica 29 maggio alle ore 18.00, nell’Aula Consiliare “Sandro Pertini” a Bellizzi, l’ultimo lavoro di Emilio Esposito, “L’altra faccia della vita” pubblicato dalla Casa Editrice Alfredo Guida – Lettere italiane.Emilio Esposito, nato a Bellizzi, il 19 agosto del 1926, ha pubblicato importanti opere: “Metamorfosi di una vita” (1980); “Un paese del Sud” (1984); “Ogn’ core è ‘nu visuvio …” (1986); “Pietro Tempesta e la montagna” (1994); “Bellizzi nella storia” (1997); “Bellizzi autonoma” (2000); <Primavere di Luci e “Lampi Sinistri”> (2003); “Sull’onda della memoria” (Guida editore 2004), “Il viandante” (2007); “La legge della… politica (2009), riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica. Insigni relatori ed eminenti cattedratici discuteranno di questo romanzo che va ad arricchire una produzione prolifica e qualitativa dell’autore. Relatori: i docenti dell’Università di Salerno: Alberto Granese, Rosa Giulio, Donato Dente e Mariano Morretta; Lilli De Felice dell’Università Federico II di Napoli. Intervengono: On. Gennaro Mucciolo già Presidente del Consiglio Regionale della Campania; Giuseppe Salvioli Sindaco di Bellizzi; Teresina Granese Assessore alla Cultura e Pari Opportunità; Massimo Paolini Assessore alle Politiche Sociali; Domenico Bianchi Direttore Punto d’Incontro; presiede Michele Melillo Direttore Editoriale Rivista “Miscellanea”; coordina Alfonso Mariano, giornalista, Presidente Associazione Bellizzi Arte & Sociale; leggerà alcuni brani del libro Elisa Cerrone già giornalista di Telelibera Battipaglia. Il romanzo è ambientato a Napoli, tra il mondo dei “bassi” e dei vicoli di Forcella ed è qui che Esposito accende gli animi ed i corpi, in voluttuose danze dell’amore, parla anche delle sue esperienze del dopoguerra, del contrabbando, della povertà, delle donne che vendono il loro corpo per sopravvivere. Nella prefazione del prof. Granese, critico letterario di fama nazionale, si legge, fra l’altro: “ Nel suo stile fluido e colorito, scandito da espressioni dialettali, per meglio caratterizzare idiomaticamente i personaggi, Esposito non solo non perde di vista la storia del nostro Paese (il fascismo, la seconda guerra mondiale, il drammatico dopoguerra, gli anni della ripresa economica) ma riesce a costruire un romanzo corale, popolato da tanti napoletani che vivono di ingegnosi espedienti, di paziente sopportazione della miseria, di amore pietoso per il prossimo e di grande generosità per il perseguitato dalla sfortuna, di sacrifici, superstizioni e gioco del lotto…”Questo l’Esposito-pensiero nei riguardi del prof. Alberto Granese: “A lui l’esclusivo merito di avermi strappato al pianeta dell’anonimato (proiettandomi in quello della notorietà)”. Uomo di azione e reazione, verace, sanguigno, passionale, di altri tempi questo per l’uomo-scrittore Emilio Esposito e continuerà ancora a stupirci regalandoci ulteriori “perle”.