Basilicata: Avis, tempo di bilanci
Si è conclusa con successo la Conferenza Regionale Avis Basilicata, un’intensa tre giorni (27-28-29 maggio – Maratea) dedicata alla formazione e al dialogo interno all’associazione. Un successo che parte dai numeri, importanti, dell’iniziativa. Oltre 350 soci e dirigenti da tutta la regione, che hanno fatto formazione sui grandi temi della donazione, con un panel di 30 relatori di tutto rispetto.”Sono emozionato e molto soddisfatto” – ha detto Genesio De Stefano, presidente regionale dell’Avis – “sia per la qualità e l’intensità della partecipazione, sia per la grande presenza di giovani, vera linfa vitale del nostro sistema. Da loro Avis vuole partire per rinnovare la sua classe dirigente, ma anche per garantire continuità e modernità al sistema del volontariato sociale.” Il programma delle giornate, dopo un’introduzione del presidente in plenaria e dell’avvocato Colosimo, estensore a livello nazionale dello statuto del 2003, ha visto la divisione dei partecipanti in quattro gruppi, sulla base del proprio ruolo in Avis e delle necessità formative e di aggiornamento.”Avis ha puntato da sempre sulla formazione” – secondo il responsabile Rocco De Asmundis – “proprio nella convinzione che il volontariato, soprattutto quando il tema è così importante e delicato come la raccolta del sangue, non possa più essere frutto di improvvisazione e buona volontà. Noi crediamo in una professionalizzazione dei volontari, a partire dalle figure dirigenziali.”Partendo proprio dal sistema del volontariato, nel corso dell’evento si è parlato molto di regole e procedure, importanti per far crescere il sistema. Bilanci, contabilità, amministrazione, tutte competenze che servono ai dirigenti delle comunali per poter gestire al meglio le proprie sedi, oramai dotate, anche grazie alla riforma del 2003, di una propria autonomia gestionale ed operativa. Questa autonomia locale ha consentito ad Avis di essere allo stesso tempo una grande associazione nazionale ma anche una palestra di partecipazione diffusa sul territorio. Un altro tema fondamentale, a questo proposito, è quello della necessità di uniformare la comunicazione Avis a livello comunale, provinciale e regionale. “Su questo tema c’è tanta strada da fare” – ha detto Gianluca Caporaso, esperto di comunicazione e relatore nella prima giornata – “per coordinare i linguaggi al fine di ottimizzare ed amplificare la promozione sul territorio. E per farlo bisogna sapersi fare le giuste domande sui destinatari del messaggio e sugli obiettivi di comunicazione.” Anche per Anna Giammetta, responsabile de “Il Fenotipo”, testata regionale Avis e strumento essenziale di informazione per i soci, “È importante cogliere questa sfida per fare di Avis un’associazione in grado di parlare al proprio interno e contemporaneamente promuoversi all’esterno.”La dottoressa Giammetta ha spiegato come migliorare le relazioni con la stampa per promuovere eventi ed attività sul territorio. Ma si è parlato anche di temi medici specialistici, con gli oltre 50 medici ed infermieri presenti che collaborano con Avis. Con loro, i relatori hanno parlato di consenso informato, di come garantire la privacy del donatore, di tecniche di prelievo e della nuova normativa per la prevenzione della TRALI, emanata dal Centro Nazionale Sangue ed in vigore dal 1 aprile 2011.Un gruppo tra i più attivi, si è dimostrato senz’altro quello dei giovani: oltre 50 provenienti da tutta la Regione che, grazie al coordinamento della dottoressa Luciana Mancuso, hanno lavorato in gruppo sulla creatività e sullo stare assieme, e poi hanno affrontato i temi legati agli stili di vita, dai rischi del piercing all’abuso di alcool, dall’assunzione di sostanze stupefacenti ai comportamenti sessuali.Nelle conclusioni, il Presidente ha ringraziato tutti i dirigenti presenti, i relatori e i soci, veri protagonisti che il sistema deve sempre ringraziare e motivare. Ha poi parlato di democrazia associativa. “C’è bisogno di ritrovare attraverso il volontariato quei valori che la società sta perdendo. E questa nostra piccola grande regione, la Basilicata, ha saputo dimostrare di avere quei valori, non solo idealmente, ma anche nei dati, ad esempio con l’importante risultato ottenuto nelle donazioni, che la vede al primo posto in Italia nel rapporto popolazione-donatori.” La grande famiglia Avis esce dunque rinforzata da questo evento che lascia senz’altro il segno, avendo dimostrato che, pur rappresentando al proprio interno tante anime diverse, è coesa e sa guardare con grande fiducia al futuro.