Campane…assolte!

di Rita Occidente Lupo

 Una campana a festa..o a morto! C’è chi da sempre riconosce nei rintocchi un annuncio, la vita o la tristezza.  Ma, per chi, abita nei pressi di un luogo di culto, può diventare insopportabile convivere con i costanti rintocchi, che non sempre scandiscono solo le ore. Per più di qualcuno,l’adesione alle vie legali, per impedire che il disturbo alla quiete pubblica, posa essere rapportato al campanile. Ma i togati, hanno emesso il proprio verdetto: non reato far suonare le campane della chiesa a tutte le ore del giorno, ma legittimo esercizio di culto previsto dal Concordato. Così il Tribunale di Rovereto ha assolto il parroco di Sabbionara di Avio, don Ernesto Villa, additato come perturbatore della quiete pubblica. La querelle era partita dalle rimostranze di un abitante, che si sentiva coartato nel riposo, a partire dalle prime luci dell’alba. Il caso, aveva invitato a riflettere quanti vivono anche in piccoli centri rurali, a ridosso dell’unica Chiesa, per vivere il culto. Il divieto di attentare alla  quiete pubblica con strombazzanti autoveicoli, quindi, riferito solo a quanti si servono dei clacson, spesso in maniera insistente o non rispettano particolari fasce orario, per dedicarsi all’ascolto o alla pratica musicale.  La stessa movida, che in diverse città sta tenendo alta l’attenzione degli amministratori, per le lamentele civiche, di chi risiede in tali zone, da più parti si tenta di ridurre nella sua acustica sferzante, che mette a dura prova i timpani più pazienti. Tra un suono di campane, così amato da don Camillo, il Peppone di turno non la spunt!

 

Un pensiero su “Campane…assolte!

  1. Direttrice, lei immagino abiti ben lontano da un campanile e non si alzi prestissimo al mattino, altrimenti il suo stile sarebbe stato meno condiscendente. Clackson, motorini con la marmitta aperta e campane sono inquinamento acustico. Se c’è da disquisire su questo, allora siamo proprio messi male.
    Comunque consoliamoci tutti. Per “par condicio” di “vivere il culto” avremo presto il Muezzin che cinque volte al giorno farà i suoi gargarismi vocali. Magari con un amplificatore da 150 Watt e diffusori acustici grossi come vasche da bagno.
    Suo Giangastone

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